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Giovinazzo, rilanciare la risorsa mare e garantire occupazione
14 dicembre 2010

GIOVINAZZO - Si è parlato dei mestieri del mare e delle difficoltà degli operatori e potenzialità occupazionali all’istituto Vittorio Emanuele di Giovinazzo.
Il direttore dell’Istituto Osservatori Radar, Francesco Pistilli, ha introdotto i lavori della Tavola Rotonda e presenta brevemente i corsi in fase di preparazione alla sala gremita di gente: “Il Pescatore”; “Manutentore e Assistente per la Nautica da diporto”; “Tecnico della Maricoltura”; “Operatore del Turismo marino innovativo e sostenibile”.
E’ corale l’invito che proviene dalla tavola dei relatori a riporre attenzione alla Risorsa Mare, l’Assessore Provinciale alle Risorse del mare e Presidente I.O.R, Francesco Caputo, sottolinea quanto tale risorsa sia stata poco valorizzata fino ad oggi e quanto invece possa costituire una fonte di occupazione. L’Istituto è in fase di riordino e riorganizzazione, a testimonianza di ciò da oggi si possono ammirare gratuitamente splendidi esemplari di reperti marini gentilmente concessi dalla Fondazione Cetacea di Rimini.
Gli stessi intendono dar vita al Centro del Mare, proprio presso gli ampi spazi disponibili all’interno dell’Istituto, unitamente allo Sportello InformaLavoro del Mare, alle aule destinate alla Formazione Professionale ed Istruzione, allo sportello Eurodesk.
Si aprono nuove prospettive, dunque, di lavoro soprattutto. La Formazione Professionale andrebbe riformata completamente – afferma l’Assessore provinciale alla formazione professionale e Pubblica Istruzione – Mary Rina - stiamo già pensando ad innovare i Centri per l’Impiego (ex Centri di Collocamento) per un migliore funzionamento nella direzione delle Politiche Attive del Lavoro, e spero prestissimo ci si possa incontrare con gli operatori ed i soci dell’Osservatorio al fine di poter tracciare le linee guida di una concreta collaborazione tra Enti, riservando all’I.O.R. il ruolo principe per quanto riguarda i mestieri e le professioni del mare.

La provincia di Bari, nella sua espressione costiera, rappresenta uno dei territori storici e più importanti della Marineria italiana – incalza il direttore Federpesca, Luigi Giannini - . Purtroppo di questo non ce ne rendiamo ancora perfettamente conto: il volume d’affari italiano riferito ad attività legate al mare è pari a 40 MLD di Euro, ovvero il 3% del PIL nazionale. E la Pesca, da sola, impegna circa 450.000 unità in forza lavoro, le stesse, forse, impiegate da FIAT.
Il Presidente dell’Autorità Portuale del Levante, Francesco Mariani, condividendo ogni cosa è stata detta fino a quel momento tiene a rimarcare la diversificazione implicita tra mestieri e professioni del mare, la quale imporrebbe un’apertura alle associazioni datoriali e di categoria, con l’obiettivo di individuare figure idonee all’ingresso nel mondo del lavoro marittimo e portuale: in effetti sarebbero coinvolti i marittimi, gli spedizionieri, i pescatori, ma anche i servizi, il turismo l’accoglienza. L’Autorità Portuale del Levante ha visto ultimamente un incremento di n. 200 unità proprio in virtù dei servizi portuali che sono stati implementati presso i porti di Bari, Monopoli e Barletta.
Un nuovo scenario, ricco di opportunità. Anzi, una marea di opportunità..

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