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Giovedì nuovo concerto dell'orchestra Sinfonica della Provincia di Bari
24 aprile 2006

BARI - 24.4.2006 Prosegue la stagione artistica dell'Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari. Giovedì 27 aprile ore 20.30 Auditorium Guardia di Finanza a Bari l'Orchestra eseguirà brani di Moritz MOSZKOWSKY e di Piotr Ilitch TCHAIKOWSKY sotto la direzione di Carlo Franci e con solista Pasquale Iannone (I biglietti in prevendita sono disponibili al Box Office della Feltrinelli Libri e Musica di Bari, Via Melo 119. Info: 080.5240464). La serata di apre con il Concerto per pianoforte e orchestra in mi maggiore op. 59 di Moritz MOSZKOWSKY (1854 – 1925). Polacco di formazione tedesca, allievo del grande didatta Theodor Kullak, Moszkowsky fu uno dei più rinomati “virtuosi” del suo tempo. Si stabilì a Parigi, esibendosi poi in tutto il mondo. Ha lasciato una copiosa produzione musicale per la maggior parte pianistica, che però gli è sopravvissuta solo in minima parte, espressione com'è di un tipo di pianismo che era molto di moda a suo tempo, quello che viene definito “de salon”: brillantissimo, di grande effetto e soprattutto estremamente impegnativo dal punto di vista tecnico. Ancora oggi, sono ineseguiti i suoi brani di ispirazione “spagnola”: le “Danze spagnole” appunto per due pianoforti, pianoforte solo o nella trascrizione orchestrale. Scrisse anche un'opera, un balletto e alcuni brani sinfonici, nonché un Concerto per violino e uno per pianoforte. Quest'ultimo fu composto nel 1898 e consta di quattro tempi. Il Concerto per pianoforte rispecchia in dimensioni più ampie lo stile dell'autore: in un contesto brillantissimo ed accattivante, il discorso musicale si svolge con una grande fluidità melodica e ritmi vivacissimi e coinvolgenti; pianisticamente è di grande effetto, spumeggiante e spiritoso. Nella seconda parte del concerto l'Orchestra eseguirà la Sinfonia n. 4 in fa minore, op. 36 di Piotr Ilitch TCHAIKOWSKY (1840 - 1893). Con la Quarta Sinfonia, del 1878, si può dire che Tchaikowsky abbia raggiunto la piena maturità compositiva in ambito sinfonico, realizzando un'opera intensa espressivamente, ma al contempo omogenea nello sviluppo. In una lettera inviata alla sua amica e mecenate Nadiezda Von Meck, lo stesso autore chiarì il senso dell'opera con poche, ma incisive parole: “L'introduzione rappresenta il nucleo, il principale tema d'ispirazione dell'intera sinfonia. Mi riferisco al Fato”. E proprio il senso del Fato è rievocato dalla fanfara introduttiva, il cui tema viene eseguito all'ottava dagli ottoni e dai legni. Entrando nel cuore del movimento, si ascolta il primo tema, una melodia sincopata eseguita dai primi violini e dai violoncelli, cui fa seguito, dopo lo sviluppo, un secondo tema affidato al clarinetto. Il secondo movimento ha uno spirito profondamente russo e si apre con una melodia dell'oboe sostenuta dal pizzicato degli archi. Una seconda melodia viene quindi eseguita dai legni e dagli archi, prima che il clarinetto conduca a un cambio di scena dalla maggiore vivacità. Per l'autore, questa musica intende rappresentare quella fase della tristezza che si prova quando “si rimpiange il passato e non si prova alcun desiderio di affrontare la vita”. Di grande suggestione è poi l'impiego del pizzicato nel terzo movimento, cui segue, nel Trio, un tema bucolico eseguito dai legni. “In questa fase – è sempre l'autore che spiega nella lettera – l'impiego di alcuni bizzosi arabeschi sonori cerca di rievocare le fugaci immagini che compaiono nella nostra mente quando, dopo aver bevuto un po' di vino, s'incomincia ad assaporarne l'ebbrezza”. Un tema deciso e impetuoso apre il movimento conclusivo, nel quale viene utilizzata la melodia di un brano del folklore russo, sottoposto a due variazioni. Quindi, dopo una ricomparsa della fanfara iniziale, si giunge a una gioiosa conclusione che, nelle intenzioni di Tchaikowsky, ha un preciso significato. E cioè: “Se non riesci a stare in pace con te stesso, guardati intorno, vai incontro alla gente... Rigenerati nella felicità degli altri: solo così ti tornerà la voglia di vivere”. La Quarta Sinfonia fu eseguita per la prima volta a Mosca, il 4 marzo del 1878, sotto la direzione di Nikolai Rubinstein.
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