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Giovanni Infante, candidato sindaco di Rifondazione: Molfetta più attiva di così: Cultura e Istruzione
Giovanni Infante
08 giugno 2022
MOLFETTA
– «Le
politiche culturali
di un’Amministrazione comunale non possono essere frutto di improvvisazione, non possono e non devono seguire criteri di occasionalità, di attenzione solo all’evento momentaneo e slegato dal contesto in cui viene calato dall’alto e senza una seria programmazione di lunga durata: in questo modo la comunità non si sentirà mai coinvolta e le sue potenzialità creative non potranno mai trovare spazio» – dice Giovanni Infante, candidato sindaco a Molfetta per Rifondazione comunista -. «Gli strumenti di una seria condivisione devono essere ripensati e potenziati, a partire dal
Forum della Cultura
, strumento fondamentale di partecipazione democratica, capace di “accompagnare” l’Amministrazione nella definizione delle
“idee forti”
su cui basare ogni intervento e nella realizzazione condivisa della programmazione culturale. Al tempo stesso inscindibile resta la relazione tra promozione della cultura e delle arti e le
politiche formative e dell’istruzione
, in un connubio che vede oggi le esperienze della
comunità educante
come un elemento essenziale della costruzione della cultura civica, a partire dalle generazioni più giovani. La necessità di fronteggiare il fenomeno dell’abbandono scolastico, che dalle ultime indagini ISTAT nel meridione vede il 16% dei ragazzi tra i 18-24 non proseguire nel percorso di studi dopo la licenza media spesso per ragioni legate al contesto economico delle famiglie di provenienza, impone a tutti di sperimentare nuove strade di coinvolgimento, come l’esperienza pilota del
Reddito di formazione
avviata a Barletta nei primi anni dello scorso decennio. Si tratta di una forma di sostegno al reddito svincolata dal criterio del merito e riconosciuta alle ragazze e ai ragazzi su base ISEE, liberandoli dal ricatto della sopravvivenza. Non basta riaprire la biblioteca comunale, rimasta chiusa per anni nell’indifferenza dell’amministrazione uscente, incapace di individuare un altro spazio pubblico per rispondere alla forte domanda degli studenti. Serve rilanciare, invece, l’attivazione di
spazi di cultura e al tempo stesso di socialità
, individuando delle vere e proprie
aule studio di quartiere
, aperte anche ai più piccoli e nelle quali provare a organizzare servizi di “accompagnamento” allo studio per i ragazzi più fragili e prossimi all’abbandono dei percorsi scolastici. Quali possono essere le “idee forti” su cui confrontarsi con i cittadini? Proviamo a individuarne alcune.
Il sistema della creatività artistica e scientifica
Il sistema dei servizi culturali ed educativi
Il sistema della valorizzazione del patrimonio culturale
Il sistema dello spettacolo
Il sistema della promozione turistica
Per una città più attiva di così.
Il sistema della creatività artistica e scientifica
Quali risposte può dare una Amministrazione comunale alla voglia di tanti giovani di esprimere le proprie potenzialità creative, nel campo delle arti come in quello della sperimentazione scientifica? È possibile immaginare scenari e luoghi in cui i sogni, i desideri, le aspettative possano trovare spazio in un contesto di incontro e confronto capace di innescare inaspettate e positive ricadute? Noi pensiamo che sia possibile, auspicabile, realizzabile. Si chiama “
Casa delle culture e delle scienze
”. L’idea forte è quella di creare rete tra Comune, associazioni culturali e del terzo settore, scuole, Università e Politecnico di Bari, finalizzata alla gestione di uno spazio cittadino (ex uffici comunali prospicenti San Bernardino) in cui attivare un
incubatore di idee
: o spazio di attuazione di politiche attive e partecipative di coinvolgimento dei giovani con l’attivazione della Consulta dei giovani; o spazio di co-working che permetta la nascita di start-up scientifiche/tecnologiche, artistiche e turistico/culturali; o favorire lo scambio, la condivisione e il trasferimento intergenerazionale di conoscenze, competenze e abilità; o spazio in cui poter programmare e realizzare attività legate alla promozione della cittadinanza attiva, della cultura e della solidarietà e attività legate alla promozione di politiche attive del lavoro in cui si possano programmare e organizzare: ? incontri culturali e di promozione delle arti; ? incontri periodici improntati sulla conoscenza del funzionamento degli organi comunali, delle politiche di investimento e dei fondi pubblici, per favorire l'avvicinamento consapevole dei giovani (anche di origine straniera) alla politica e alle istituzioni; ? la creazione di un punto di aggregazione e di incontro in sinergia con le associazioni culturali del territorio; ? incontri formativi rivolti all'imprenditoria giovanile per favorire i processi di conoscenza dei mercati, l’orientamento al lavoro, la crescita e la promozione di nuove attività e di percorsi formativi professionalizzanti. Immaginiamo un luogo, fisico e sociale, in cui le idee e le intuizioni possano prendere corpo, possano evolversi e svilupparsi grazie alla “con-divisione”, cioè grazie al mettere insieme persone, sogni, aspettative, capacità artistiche e scientifiche. Immaginiamo un luogo in cui i giovani creativi possano avere a disposizione strutture e servizi per “inventare”, per “creare”, per “mettere in mostra” le proprie capacità in una
vetrina permanente
delle migliori creatività. Immaginiamo un luogo in cui poter incontrare specialisti capaci di guidare i giovani nel
mettere a frutto i propri talenti
, di “accompagnarli” nel passaggio dalla fase di incubazione a quella di realizzazione dei propri progetti. Immaginiamo un luogo in cui diventare protagonisti, un luogo non legato all’occasionalità, ma caratterizzato da un
progetto di lunga durata
, capace di incidere realmente nella società. Per realizzarlo servono idee, braccia, gambe, cuore, capacità e tanta volontà. A cominciare dai veri protagonisti: i giovani di questa città, pronti a mettersi in gioco. A questo gioco vogliamo giocare, al grande gioco della vita.
Il sistema dei servizi culturali ed educativi
Le sfide che quotidianamente attendono i cittadini sul piano dell’istruzione e della cittadinanza attiva, sin dai primi anni di vita, necessitano sempre più di un nuovo approccio alle tematiche legate al concetto di “
città educante
” in grado di sviluppare quel tessuto di relazioni solidali e collaborative, costituito e alimentato da coloro che vivono e operano in un territorio, che ne hanno a cuore il destino e che riconoscono la responsabilità civile dell’abitarlo e viverlo insieme. Ad affrontare queste sfide sono chiamati non solo i singoli, le famiglie, le agenzie educative, i soggetti associativi, le strutture e gli uffici di assistenza sociale, ma anche le Amministrazioni comunali con i luoghi e le istituzioni che sono chiamate a gestire per offrire servizi sempre più efficaci e “a misura di cittadino”, soprattutto di quelli più giovani. Quali possono essere le idee guida di una programmazionevirtuosa?
la
pianificazione
sociale circolare e intergenerazionale (bambini, giovani, anziani) con attività culturali, motorie, sportive, scolastiche integrate;
l’incentivazione in maniera diffusa e partecipativa dellaprogettazione culturale che veda come “
luoghi del fare
” anche i quartieri e le zone periferiche, senza limitare solo alle zone centrali servizi e offerta culturale ed educativa;
mappare gli immobili di proprietà comunale da adibire ad aule studio di quartiere, la cui gestione possa essere affidata anche a gruppi di collettivi studenteschi, secondo un principio di “
autogestione responsabile”;
potenziamento della fruibilità della
Biblioteca comunale
(turni più lunghi, free wi-fi funzionante, prese elettriche per i portatili, riscaldamento, accesso banche dati online, manualistica consultabile);
accessibilità e potenziamento delle attività dell’
Archivio Storico Comunale
con organizzazione di mostre tematiche in stretta relazione con la programmazione della Biblioteca Comunale;
attivazione di una convenzione con l’Università di Bari – corso di laurea in Restauro, per stabilire a Molfetta, entro uno spazio funzionale, il
cantiere-scuola sui beni lapidei
, riprendendo una idea avviata anni fa come scuola di formazione per artigiani della pietra, ma ripensata in termini scientifici all’interno del corso universitario di restauro e finalizzato anche alla formazione di artigiani specializzati in grado di collaborare con i restauratori e le imprese edili negli interventi sui monumenti in pietra;
costituzione della “
rete del sostegno educativo
”, in spazi comunali diffusi nella città o tramite convenzioni con soggetti del Terzo Settore, per accompagnare i ragazzi che ne avessero bisogno ad affrontare meglio le problematiche legate all’abbandono della scuola.
Tutto questo non può prescindere da rilancio del
Forum della cultura,
che sia anche e soprattutto una assemblea degli operatori della cultura e dell’istruzione
in grado di affiancare qualitativamente in maniera significativa l’Amministrazione comunale nel migliorare la qualità dei servizi offerti, ma che soprattutto contribuisca a costruire dei percorsi di inclusione,di impostazione e verifica dei programmi di welfare. Perché, come diceva don Milani, “ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia” Continueremo ad approfondire le tematiche negli ultimi giorni di campagna e durante l'iniziativa di chiusura».
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