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Giovanni Abbattista (Pd) attacca l'amministrazione di centrodestra e propone: apriamo una nuova stagione politica a Molfetta "Dopo i fallimenti collezionati dalla giunta Azzollini in questi anni (nuovo Porto commerciale, Capitaneria di Porto, impianto di compostaggio, solo per citarne alcuni) e i tanti scandali giudiziari assurti agli onori delle cronache nazionali"
19 luglio 2011

MOLFETTA - "Molfetta deve mettersi alle spalle gli anni bui dell'amministrazione Azzollini e aprire una nuova stagione politica".
Giovanni Abbattista, segretario della locale sezione del Partito Democratico, sintetizza così il documento politico con il quale il PD inizia la lunga volata in vista delle elezioni amministrative.
"L'appuntamento con le urne per eleggere il nuovo sindaco della città potrebbe non essere così lontano - scrive Abbattista -, e il centrosinistra ha il dovere di farsi trovare pronto con una proposta politica forte e credibile da sottoporre al giudizio degli elettori. Noi siamo convinti che i molfettesi non potranno che voler cambiare pagina, visti i fallimenti amministrativi collezionati dalla Giunta Azzollini in questi anni (nuovo Porto commerciale, Capitaneria di Porto, impianto di compostaggio, solo per citarne alcuni) e i tanti scandali giudiziari assurti agli onori delle cronache nazionali".
Ma per costruire l'alternativa è necessario innanzitutto delineare il profilo della coalizione che si candiderà a guidare la città.
"Sotto questo profilo - prosegue Abbattista - noi riteniamo che dopo il proficuo lavoro svolto in questi mesi dalle tre forze politiche storiche del centrosinistra (Pd, Sel e Rifondazione Comunista), sia necessario un ulteriore passo in avanti, coinvolgendo in questo processo tutte quelle forze politiche, quei cittadini, quei movimenti, quelle realtà singole o associate della nostra città che in questi anni hanno con orgoglio condotto una fiera opposizione al 'sistema Azzollini', in Consiglio Comunale e fuori, rifiutando offerte e prebende cui invece altri hanno dimostrato di essere molto sensibili. Noi riteniamo necessario, quindi, che il centrosinistra avvii con tutti coloro che in questi anni sono stati alternativi al centrodestra e che quindi immaginano una città diversa, un confronto aperto e franco, senza preclusioni o preconcetti, per verificare concretamente, sulla base della condivisione di una comune piattaforma di valori, la possibilità di costruire assieme una credibile proposta per il governo della città".
"Solo dopo aver definito i confini della coalizione - spiega ancora Abbattista, delineando il percorso da compiere - si potrà lavorare, da un lato, alla stesura di un programma condiviso e partecipato che sappia interpretare le istanze di rinnovamento che emergono con sempre più forza nella società e, dall'altro, all'individuazione di una leadership forte e autorevole che sia espressione di tutta la coalizione. Nel caso in cui il candidato sindaco non dovesse emergere unanimemente dal confronto tra le forze politiche che vi aderiranno, riteniamo giusto avviare una consultazione vasta tra gli iscritti, i simpatizzanti e gli elettori del centrosinistra, attraverso primarie trasparenti e debitamente regolate che consentano di individuare una personalità capace e competente, espressione autentica del popolo del centrosinistra. Un candidato che sappia rappresentare, da tutti i punti di vista, un'alternativa profonda rispetto a questo centrodestra e che si ponga in netta discontinuità con il più recente passato".
"Molfetta - conclude Abbattista - deve mettersi alle spalle una stagione politica e amministrativa fallimentare, e aprirne una nuova. All'insegna della buona politica".

 

Ecco il documento politico del Partito Democratico:
 
PER LA BUONA POLITICA
 
Il vento è cambiato, nella nostra città come in tutto il Paese, e anche Molfetta è finalmente pronta ad inaugurare una nuova stagione politica e amministrativa mettendosi alle spalle gli anni bui dell’amministrazione di centrodestra guidata da Antonio Azzollini.
Anni caratterizzati dal disprezzo delle regole, dall’arroganza del potere, da una politica urbanistica disastrosa che, partendo dalla sistematica aggressione del territorio, ha portato danni inimmaginabili.
Anni caratterizzati da numerosi, evidenti, fallimenti amministrativi che pesano e sempre più peseranno sulle tasche dei molfettesi, come i soli esempi del nuovo Porto Commerciale e di quell’ecomostro della nuova Capitaneria di Porto dimostrano al di là di ogni parola.
Manifestazioni chiare dell’incapacità di quest’amministrazione di governare una città complessa come Molfetta.
Oggi tutti i cittadini sono chiamati a rispondere ad una sola domanda: Molfetta è migliore rispetto a cinque anni fa? Dal 2006 la loro città è cambiata in meglio o, piuttosto, ha raggiunto livelli di degrado in termini di qualità della vita mai conosciuti in passato?
Noi riteniamo che la risposta sia scontata e che basta farsi un giro per la città per verificare i disastri arrecati da Azzollini e dalla sua corte: lo stato di abbandono dei parchi pubblici, i nuovi quartieri di espansione privi delle opere di urbanizzazione, l’abusivismo commerciale su suolo pubblico che non conosce freni, la viabilità impazzita, l’indecorosa igiene urbana, l’impoverimento culturale, la gestione “familistica” dei servizi sociali, l’incapacità di risolvere la questione dell’impianto di compostaggio nonostante le risorse disponibili, l’aumento delle tasse (coma la Tarsu). E si potrebbe continuare a lungo.
Per trovare ulteriore conferma di quanto sia ormai indispensabile voltare pagina, riteniamo sia sufficiente sfogliare i giornali in questi giorni per leggere le notizie relative alle tante inchieste della magistratura che riguardano la nostra città e che, tutte (dal commercio ambulante al Porto, passando, ovviamente, per l’operazione “Mani sulla città”), chiamano in causa le gravi responsabilità della politica e degli amministratori locali che, tuttavia, si sono trincerati dietro un assordante silenzio.
E dinnanzi a questa realtà, il Partito Democratico, quale principale partito del centrosinistra, ritiene di doversi assumere in pieno la responsabilità di costruire, assieme alle altre forze politiche “storiche” della coalizione, una alternativa forte e credibile che sia capace di interpretare il sempre
 
più evidente malcontento dei molfettesi nei confronti di un’amministrazione che ha tradito tutte le promesse e che ha deluso anche tanti, tantissimi, tra coloro che le avevano dato fiducia all’inizio del mandato e che oggi guardano al centrosinistra con speranza e fiducia.
Ma perché sia possibile creare le condizioni per restituire a Molfetta un governo autorevole e capace, è necessario che si arrivi all’appuntamento elettorale con una coalizione forte e coesa, espressione delle migliori energie di questa città, e con un candidato sindaco capace di interpretare al meglio le rinnovate istanze di cambiamento che, con sempre maggiore vigore, emergono nella società.
Per fare tutto questo e in considerazione dell’incertezza che regna sulla possibile imminente fine della legislatura che – come noto –, a causa del doppio incarico del sindaco/senatore, travolgerebbe anche l’amministrazione comunale, è giusto che il centrosinistra acceleri nella costruzione dell’alternativa, senza tentennamenti o incertezze, al fine di non farsi trovare impreparato quando arriverà il momento del voto.
In questi mesi è stato avviato un proficuo confronto tra Partito Democratico, Sinistra Ecologia e Libertà e Rifondazione Comunista per elaborare una piattaforma comune che rappresenti la base della coalizione di centrosinistra che si candiderà al governo della città, un confronto che – con il Cantiere del Centrosinistra – si è aperto anche a quanti, tra le associazioni e i movimenti, hanno ritenuto di voler dare il loro contributo in termini di idee e proposte programmatiche.
Il lavoro di questi mesi ci induce a pensare che la strada segnata sia certamente quella giusta ma che sia necessario un ulteriore passo in avanti coinvolgendo, in questo processo, tutte quelle forze politiche, quei cittadini, quei movimenti, quelle realtà singole o associate della nostra città che in questi anni, nonostante la forte “capacità attrattiva” rappresentata dalla gestione del potere di questo centrodestra, hanno con orgoglio mantenuto, in Consiglio Comunale e fuori, la loro posizione di opposizione al “sistema-Azzollini”, rifiutando offerte e prebende cui invece altri hanno dimostrato di essere molto “sensibili”.
Il Partito Democratico ritiene necessario, quindi, che la coalizione di centrosinistra avvii un confronto aperto e franco con tutti coloro che, in questi anni, sono stati alternativi al centrodestra rappresentato da Azzollini e hanno, con convinzione e coerenza, mantenuto un profilo di forte opposizione, affinché si verifichi concretamente, sulla base della condivisione di una comune piattaforma di valori, la possibilità di costruire assieme una credibile proposta per il governo della città.
E’ evidente che il punto di partenza non può che essere la più netta e più ferma discontinuità con gli
 
anni di governo del centrodestra dal momento che la prossima amministrazione comunale di centrosinistra non potrà che essere radicalmente alternativa (negli uomini, nelle politiche, nell’idea stessa di città) rispetto a chi ha mal governato Molfetta negli ultimi anni.
Noi siamo convinti, tuttavia, che per creare le condizioni di un consenso vasto che porti ad aprire una nuova fase nella storia politica di Molfetta sia necessario il contributo in termini di idee, di proposte, di progetti per il futuro da parte di tutti coloro che immaginano una città diversa rispetto a quella che Azzollini sta realizzando e che in questi anni hanno condotto, assieme alle tre forze politiche del centrosinistra, una fiera opposizione in Consiglio Comunale e in città, prestando grande attenzione soprattutto alle istanze sociali delle fasce di popolazione più deboli.
Nessuna preclusione preconcetta può essere opposta. Nessun pregiudizio. Solo la condivisione piena di una comune base valoriale dovrà rappresentare il requisito fondamentale per aderire alla coalizione di centrosinistra.
Solo dopo aver definito i confini della coalizione di centrosinistra si potrà procedere alla stesura, attraverso un percorso di condivisione e partecipazione popolare largo e trasparente che si sappia avvalere anche degli strumenti che il web 2.0 offre, di un programma amministrativo capace di rappresentare al meglio (attraverso scelte chiare e lontane da ogni compromesso con il passato) il desiderio di rinnovamento sempre più forte in città e, contestualmente, all’individuazione di una leadership in grado di interpretare pienamente il valore della sfida che ci attende.
Laddove il candidato sindaco non dovesse emergere unanimemente dalla discussione e dal confronto tra le forze politiche che aderiranno alla coalizione, riteniamo giusto e opportuno avviare una consultazione vasta tra gli iscritti, i simpatizzanti e gli elettori di quest’ultima, attraverso primarie trasparenti che, debitamente regolate, possano consentire di individuare una personalità forte e autorevole, autenticamente espressione del “popolo del centrosinistra”.
A tal riguardo riteniamo, in linea con il profilo di radicale alternativa con il più recente passato che la prossima amministrazione comunale di centrosinistra dovrà avere, sia sotto il profilo delle opzioni programmatiche sia sotto il profilo di chi sarà chiamato a farvi parte, che la figura del candidato sindaco debba segnare una netta e vigorosa discontinuità con la stagione che intendiamo metterci definitivamente alle spalle.
Siamo certi che tutte le forze politiche di centrosinistra, a partire dal Partito Democratico, sapranno interpretare al meglio il desiderio di rinnovamento della classe dirigente proponendo candidature forti e autorevoli capaci di aprire una nuova stagione a Molfetta.
Una stagione caratterizzata dalla buona politica.
 
Noi sin da subito ci impegneremo per raggiungere questo obiettivo chiedendo a tutti di fare, fino in fondo e con senso di responsabilità, la loro parte.

 

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Allora "Sc" chiarisco un ulteriore concetto, partiamo dal possibile candidato sindaco, sempre a "volo radente", papale, papale: NO A GENTE IN ODORE DI PENSIONE D'ORO O VITALIZIO CHE CUMULEREBBE CON LO STIPENDIO DA SINDACO! Non credo al "disinteresse", da 15 mila euro al mese! Giusto o non giusto, non me ne frega niente, ma di predicatori (solo per gli altri, ma non per il proprio portafogli), ne abbiamo le tasche piene! O siete capaci, voi partiti della sinistra, di marcare una serie e credibile differenza, con quelli del PDL, oppure mi dispiace, pari siete! Con Abbattista, Salvemini, Tommaso Minervini - che bontà loro non sono in odore di pensione d'oro - giusto per fare dei nomi e non girarci intorno, nessun problema, tranne uno: devono dare più spazio ai giovani, ai LORO GIOVANI, DEL LORO PARTITO, saper fare un passo indietro per fare tutti assieme due passi in avanti. Altrimenti, chiamatelo come volete, populismo, grillismo... non me ne frega niente, tutta la vecchia politica deve obbligatoriamente essere rottamata! Per me cosa vale' LA STESSA REGOLA! ANCHE IO SONO DA ROTTAMARE, TROPPO VECCHIO PER RAPPRESENTARE IL NUOVO PURE IO! "Spingo la carretta"... in favore dei giovani e di una nuova classe dirigente! A chi penso come possibile candidato sindaco che abbia la capacità di ripulire la città senza voltarsi a destra, senza voltarsi a sinistra, ma sapendo guardare oltre? AD UN MAGISTRATO! LA CONSIDERO UN MALE NECESSARIO! A breve, in città, ci sarà un altro terremoto... e poi vi voglio... i calcinacci in caso di sisma colpiscono tutti indifferentemente. capito?










Sono trenta e più gli anni bui, dott.Abbattista. Certo non è stato Lei a spegnere la lampadina ma la politica tutta. Avete fatto della politica un agglomerato di "caporalati" associativisti, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Ammaestrati centinaia, migliaia di giovani che, a sentirli parlare, fanno irrigidire i muscoli e coagulare il sangue. Avete creato e diviso il Paese in feudi, fecendolo diventare un postmoderno medioevo. Avete (la politica), manipolato il "bene comune" trasformandolo in "bene politico", saccheggiando tutto quello era di proprietà pubblica. In poche parole, avete distrutto quasi tutto il futuro, ce ne resta poco e su quel poco che è rimasto ci sarà da lavorare, seriamente e onestamente. Per fare tutto questo, dovete e dobbiamo cambiare pelle come animali in letargo, avvicinando la gente alla discussione politica, con il buon esempio e riprendendo a discutere la "questione morale" con coraggio, con laicità, senza timori e paure di affrontare anche problemi scabrosi e di coscienza, guardando in faccia quelle realtà che si vogliono nascondere per ipocrisia, quelle realtà sociali e umane cambiate in questi anni. In fondo cosa si desidera e si vuole: una vita serena, anche dolorosa nei sui aspetti umani, una morte altrettanto serena se le circostanze lo permettono. Riusciremo insieme non senza lotte e sacrifici, almeno a provare e cercare di fare tutto questo? Non sarà facile, almeno proviamoci! "Eppure la felicità esiste - scrive Salvatore Natoli - non perchè gli uomini ne possiedono il concetto, ma perchè talvolta ne sperimentano la condizione."





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