Giovani protagonisti in politica: cosa chiediamo al nuovo sindaco
Ai giovani questa volta tutti sembrano volere dare spazio, almeno a parole, anche per favorire un rinnovamento e un ringiovanimento della politica. Ai giovani dei tre schieramenti in campo a Molfetta abbiamo rivolto quattro domande. Ecco le risposte: SINISTRA L'ARCOBALENO 1 - “Finalmente è andato a casa!” ci verrebbe da dire. Ma la sua decisione, per un mero interesse personale, di abbandonare l'amministrazione comunale dopo neanche 20 mesi, bloccando tutte le attività, non è assolutamente giustificabile: tutto questo per poi ricandidarsi. Ci auguriamo, invece, una rapida normativa che chiarisca con precisione l'incompatibilità delle cariche istituzionali, nella consapevolezza che non ci si possa dividere tra la responsabilità in Parlamento e quella di sindaco. Sull'attività amministrativa, in due anni si è parlato solo di porto; indubbiamente è un importante investimento, ma i cittadini non conoscono il suo reale impiego, l'impatto ambientale ed occupazionale che ne deriverebbe. Tutte le scelte fatte sono calate dall'alto e l'ex sindaco Azzollini ha gestito in maniera personalistica il tutto. Inoltre, non si può governare la città solo nei weekend, in segrete stanze romane, espropriando il Consiglio Comunale di ogni funzione. Questo ha portato ad una crescita disorganizzata e poco controllata della zona industriale risucchiando tutti gli investimenti dei fondi nazionali e regionali che avrebbero potuto soddisfare esigenze di socialità. 2 - In questi giorni, abbiamo lanciato un appello sia al centro-destra che al centro-sinistra per isolare questi personaggi, dando origine ad una competizione basata sui programmi. Sono soggetti che non rispondono a logiche di partito (si pensi alla facilità con cui cambiano il simbolo di partito) e ad interessi collettivi, di cui sembra doversi disfare per la “presa del potere”. Ciò che ci fa più rabbia è che la sinistra Arcobaleno ha preliminarmente e ripetutamente chiesto al PD di sottrarsi a quello che si profila come uno scontro tra poteri lobbistici nella città e di dare origine ad un centro-sinstra alternativo e di tensioni ideali, che comprendesse i socialisti, l'area riformista-democratica e la sinistra alterativa. Ci è stato risposto con il silenzio totale. Ci chiediamo quali risposte concrete possa dare la cosiddetta coalizione di emergenza democratica e soprattutto quale sia la reale emergenza democratica in questione. L'insieme delle forze che compongono la coalizione che sostiene Mino Salvemini, infatti, è un'eterogenea espressione di interessi particolaristici e personali, senza un collante politico e culturale. Basti pensare alle imbarazzanti prime uscite pubbliche in cui i politici in questione hanno dovuto correggersi a vicenda sulla natura di destra, di sinistra o di centro del maxi-contenitore. 3 - Dunque, essere giovani non significa credere alle favole. Noi giovani della Sinistra Arcobaleno viviamo direttamente la politica sulla nostra pelle, giorno per giorno. Non spuntiamo dal nulla quando le elezioni incombono, non siamo semplici portabandiera che diano una facciata di pulizia e freschezza a realtà politiche impresentabili. Conosciamo bene le difficoltà e le contraddizioni del governare e sappiamo bene che non si governa con la bacchetta magica. Al leader nazionale, Fausto Bertinotti, chiediamo quindi semplicemente di riprendere il processo interrotto dalla caduta del governo Prodi, governo che molto poco ha fatto ma che aveva nel suo programma originario punti programmatici ineludibili nel segno della discontinuità con i governi passati. Innanzitutto, quindi, ripartire rimettendo al centro la nostra Carta Cosituzionale che è garanzia del rispetto dei diritti di tutti e tutte e della laicità dello stato e che è, inoltre, un ottimo collante intergenerazionale. In secondo luogo, molto in sintesi, di abrogare una serie di pacchetti legislativi che hanno mutato pericolosamente in senso autoritario e antidemocratico il volto del nostro paese: la legge Moratti e, in particolar modo, il finanziamento diretto alle scuole private; la legge Fini-Giovanardi sulle droghe leggere che certo non risolve né affronta il problema delle tossicodipendenze, ma criminalizza e reprime senza interventi necessari; la legge 30 sul lavoro che precarizza non solo il lavoro ma la vita dei giovani in carne e ossa; della Bossi-Fini (con chiusura dei CPT) che dà in pasto alla criminalità gli immigrati. Chiediamo, inoltre, l'introduzione del salario sociale per precari, disoccupati ed anche occupati che preveda non solo indennizzi monetari ma anche servizi essenziali quali sconti sui trasporti, agevolazioni sull'affitto e acquisto della casa; nessun cambiamento della legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza che funziona bene e che ha ridotto notevolmente da quando è in vigore il numero degli aborti ed è una tutela per la salute delle donne. Al candidato sindaco di Sinistra Arcobaleno, Antonello Zaza, chiediamo cose molto concrete come spazi sociali che siano un antidoto alla trasformazione di Molfetta in una città dormitorio, priva di luoghi di incontro, visto il forte impatto determinato dalle aperture dei centri commerciali; programmazione gratuita di eventi culturali; finanziamento degli artisti molfettesi e censimento delle associazioni culturali presenti in città, per evitare la costituzione di associazioni fittizie per intascare finanziamenti pubblici; riorganizzazione della biblioteca comunale (maggiori aperture pomeridiane) e bandi per lavorarvi all'interno come servizio civile; monitoraggio costante e serio dello sviluppo della zona industriale e, in essa, della sicurezza sul lavoro che vede molti giovani e giovanissimi lavoratori, come gli ultimissimi fatti di cronaca hanno recentemente dimostrato. 4 - I giovani sono assolutamente indispensabili non solo nei processi di costruzione dei partiti ma anche nelle istituzioni, per innescare quel ricambio generazionale necessario per una visione e un' idea diversa della città. La scelta della nostra organizzazione sarà conseguente a tutto ciò che abbiamo detto finora. Diversamente da altri, abbiamo finora rappresentato in città un elemento di differenza e discontinuità, di capacità politiche indiscutibili, di passione e di determinazione che nessuna altra organizzazione ha messo in campo. Ma soprattutto perché il nostro partito è davvero, e non solo in campagna elettorale, un partito a prevalenza giovanile in cui i giovani non sono contorno o forma ma sostanza. PARTITO DEMOCRATICO 1 - Una persona che si dimette da una carica istituzionale e si candida dopo poche settimane a rioccuparla è una cosa davvero abnorme. Chiunque, di qualunque opinione politica, si accorge della assurdità della cosa. Il partito del sen. Antonio Azzollini è da sette anni il principale partito della maggioranza consigliare. Basta girare Molfetta, il suo centro storico, le sue periferie più estreme per avvertire il senso di trascuratezza e di abbandono in cui versa la nostra città. 2 - Il PD non ha pacchetti di voti blindati. Esso ha, per fortuna, un elettorato attento ed esigente che spera che Molfetta possa al più presto voltare pagina e ricominciare ad essere amministrata con competenza, moralità ed efficacia. Crediamo che se il PD saprà parlare alla città con un linguaggio convincente, esso potrà intercettare il voto di tante persone stanche delle vecchie logiche della politica e desiderose di un orizzonte nuovo per il quale spendersi con generosità.