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Giovane muore in moto scontrandosi con un’automobile sulla Molfetta-Terlizzi La tragica fine di Claudio Ventura ha scosso la città
15 ottobre 2017

Tragico incidente a fine settembre sulla strada provinciale 112 Molfetta-Terlizzi in seguito allo scontro fra una moto e una vettura all’altezza della Lega del Filo d’oro. A perdere la vita è stato un giovane di 19 anni Claudio Ventura, studente dell’Istituto Alberghiero, con la sua moto Yamaha 600 si scontrata con una Fiat Punto, con a bordo un uomo di 69 anni e sua moglie. Secondo le indagini dei carabinieri, l’uomo con la sua auto a bordo della quale c’era anche sua moglie, procedeva verso Terlizzi. Arrivato all’altezza della Lega del Filo d’oro si è posizionato al centro strada per girare in direzione della strada di campagna denominata “Cappavecchia”, forse per recarsi a fare benzina al distributore “Madogas”. Probabilmente stava girando verso sinistra quando è arrivata la moto di Ventura e l’impatto è stato inevitabile. Certamente le indagini dovranno stabilire l’esatta dinamica dell’incidente nel quale l’uomo ha riportato solo qualche contusione, mentre la moglie è ferita seriamente ed è ricoverata all’ospedale di S. Giovanni Rotondo. Una brutta storia sulla quale dovrà fare luce la Procura della Repubblica di Trani. La notizia dell’incidente ha destato grande impressione in città e soprattutto nella sua scuola, fra i suoi compagni e i suoi insegnanti. L’Istituto sul suo sito internet ha voluto dedicare a Claudio una poesia di Fernando Pessoa: «La morte è la curva della strada,/ morire è solo non essere visto. / Se ascolto, sento i tuoi passi / esistere come io esisto. / La terra è fatta di cielo. / Non ha nido la menzogna. / Mai nessuno s’è smarrito. / Tutto è verità e passaggio». Grande partecipazione di popolo anche ai funerali nella chiesa di S. Achille. Tanti gli amici, tanta la gente commossa che ha voluto partecipare anche senza aver conosciuto il giovane. Erano presenti anche gli amici di scuola, gli alunni dell’Istituto Alberghiero di Molfetta con gli insegnanti. Sul banco di Claudio, nella sua aula, sono stati messi dei fiori e i suoi compagni di classe gli hanno scritto dei pensieri affettuosi col pennarello. Al termine del rito funebre, quando la bara, portata a spalle dagli amici e dai parenti, è uscita dalla chiesa sono stati fatti volare palloncini bianchi e blu verso il cielo per accompagnare idealmente la sua anima. Fuori della chiesa di S. Achille uno striscione argentato “Claudio sei sempre con noi”. C’erano anche numerosi motociclisti che hanno salutato il feretro con il rombo dei loro motori: “Anche se non sei più tra noi, custodiremo il tuo rombo nei nostri cuori”. Claudio aveva una grande passione per le moto e studiava per diventare pasticciere come suo padre. Ma il destino ha deciso diversamente in quel maledetto pomeriggio di un sabato di settembre. Intanto il conducente della Fiat Punto, un uomo di 69 anni, è indagato per omicidio stradale. Secondo le indagini dei carabinieri, infatti, l’uomo con la sua auto nella quale aveva anche sua moglie, procedeva verso Terlizzi. Arrivato all’altezza della Lega del Filo d’oro si è posizionato al centro strada per girare in direzione della strada di campagna denominata “Cappavecchia”, forse per recarsi a fare benzina al distributore “Madogas”. Probabilmente stava girando verso sinistra quando è arrivata la moto di Ventura e l’impatto è stato inevitabile. Certamente le indagini dovranno stabilire l’esatta dinamica dell’incidente nel quale l’uomo ha riportato solo qualche contusione, mentre la moglie è ferita seriamente ed è ricoverata all’ospedale di S. Giovanni Rotondo. Dopo l’incidente c’è stato un incontro fra il consigliere metropolitano delegato alla viabilità Michelangelo Cavone, l’assessore alla Sicurezza di Molfetta Pasquale Mancini, il consigliere comunale del Pd Giovanni Facchini, il presidente del Consiglio comunale di Terlizzi Mario Ruggiero e altri, per individuare le soluzioni più opportune per rendere meno pericolosa una strada che sembra diventata una pista e sulla quale continua a salire il numero delle vittime. La sua pericolosità comincia nel tratto del Comune di Terlizzi, prima della salita della contrada Gurgo, definita la “salita dell’asino” a causa della sua forte pendenza, dove le macchine prendono velocità e sfrecciano in discesa, una corsa che non rallenta e diventa pericolosissima all’altezza del distributore Madogas, dal quale escono le auto dopo il rifornimento di carburante (ed è questa una delle ipotesi dello scontro mortale fra la moto di Ventura e dell’automobile in uscita), all’uscita del casello autostradale e a quella della 16 bis e all’altezza dell’Hotel Garden. Ecco perché, come ha detto a “Quindici” l’assessore Pasquale Mancini, si sta studiando l’ipotesi di 3 rotatorie, di installare alcuni rallentamenti ottici (quelli che indicano al conducente del veicolo a quale velocità sta andando il veicolo) su una strada dove il limite di velocità è in gran parte di 50 km. e collocare due autovelox fissi, con la deroga per inviare successivamente al domicilio di chi commette l’infrazione la relativa sanzione con la decurtazione dei punti della patente. Come misura immediata l’assessore Mancini ha disposto la presenza continua e immediata di una vettura della polizia municipale lungo la stessa strada provinciale, con l’autovelox mobile, per cominciare a sanzionare chi corre oltre i limiti, col rischio di incidenti che diventano sempre più frequenti su quella strada maledetta della morte.

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