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Giornate salveminiane a Molfetta, presentato il libro di Quagliariello sullo storico antifascista molfettese
Costituito il Comitato per le celebrazioni del cinquantenario della morte di Gaetano Salvemini
23 settembre 2007
MOLFETTA -
Hanno preso il via ieri, nella gremita sede del cine-teatro Odeon di Molfetta, le giornate Salveminiane in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Gaetano Salvemini. E' stato il sindaco in persona sen.
Antonio Azzollini
ad introdurre la serata e ad illustrare, per sommi capi, l'attività del comitato che è stato formato per l'occasione. Fortemente voluta come importante esordio questa anteprima nazionale esclusiva: la presentazione del libro del senatore di
Forza Italia
,
Gaetano Quagliariello
“
Gaetano Salvemini
”, edizioni
Il Mulino saggi
. Quagliariello è professore ordinario di Teoria e storia dei partiti politici e di Storia comparata dei sistemi politici europei presso la facoltà di Scienze Politiche della Luiss Guido Carli di Roma e ha dedicato al nostro illustrissimo concittadino una biografia politico-intellettuale che è anche un notevole spunto di riflessione politica sull'attuale rapporto tra cultura cattolica e cultura liberaldemocratica. Presenti, anche,
Simona Colarizi
(nella foto da destra, accanto a Quagliriello, Azzollini e Pertici), professoressa ordinaria di Storia contemporanea presso l'Università “La sapienza” di Roma e “Roberto Pertici”, professore ordinario di Storia contemporanea presso l'Università degli studi di Bergamo. Introduce la serata il discorso di un sindaco soddisfatto e emozionato, che spiega alla platea come il comitato di esperti appositamente nominato per l'occasione abbia voluto valorizzare l'operato di Gaetano Salvemini non solo come cittadino molfettese e italiano, ma anche cittadino del mondo. Testimonianza di ciò sono i documenti Salveminiani ritrovati a Londra e in America, luoghi che sono stati teatro di una profonda attività dello storico molfettese. Le giornate Salveminiane sono, quindi, una imperdibile occasione per Molfetta di celebrare l'uomo e l'intellettuale cosmopolita, guardando anche al futuro e mirando alla costruzione di un luogo fisico che diventi centro di studi culturali per i giovani studiosi, nonché sede dell'immenso archivio della produzione salveminiana. E' un'ottica che non dà privilegi, ma che intende dare ai festeggiamenti il più ampio carattere possibile, data la Multiforme personalità del Salvemini politico, storico e, naturalmente, uomo di cultura.
Quest'ottica, seppur volenterosa, presenta una falla importante perché la celebrazione dello storico, del pensatore, non può esimersi dal rispetto della volontà dell'uomo che vi è dietro e il pensiero corre, inevitabilmente, alla questione dell'asilo “Filippetto”, che ha tradito in pieno il ricordo di Salvemini lasciando il dubbio che forse non tutto è stato curato alla perfezione. Corpose e precise sono state le introduzioni della professoressa Colarizi, allieva di
Renzo De Felice
e profonda conoscitrice della Puglia, e del professor Pertici, allievo di
Roberto Vivarelli
, ultimo allievo vivente di Salvemini. Entrambi elogiano il lavoro preciso e circostanziale di Quagliarello, che ha il merito di aver creato un'opera compatta seppur ricca di spunti, che indica strade nuove di ricerca e un taglio innovativo dato alla personalità di Salvemini. E' una vera e propria biografia intellettuale che delinea il percorso evolutivo del pensatore cosmopolita, teorizzatore di nuovi modelli di partito già all'epoca del fascismo. Personalità con un tale carisma sono molto difficili da trattare e, in più, con Salvemini era necessario rinverdirne il ricordo che negli ultimi decenni aveva risentito del tempo. Emerge, così, la figura di un democratico moderno, tipologia molto rara nei primi del Novecento, un intellettuale che amava profondamente la politica, un politologo che ragiona e riflette criticamente, un pensatore italiano, europeo e americano con una vis polemica distruttiva e talvolta spropositata. Un uomo dai più volti Gaetano Salvemini, e riaccendere l'attenzione sul suo operato è uno dei meriti, nonché dovere, che ha la città di Molfetta.
Autore:
Alessia Ragno
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Roberto Mancuso
24 Settembre 2007 alle ore 00:00:00
L'intero incontro è disponibile in audiovideo sul sito di Radio Radicale a questo link: http://www.radioradicale.it/scheda/235747/gaetano-salvemini Licenza Creative Commons 2.5
Rispondi
vero socialista
24 Settembre 2007 alle ore 00:00:00
E' kafkiana questa presentazione. Infatti a presentare un antifascista e meridionalista, ci sono sul palco. Il Sindaco di Molfetta alleato con i neofascisti di Alleanza Nazionale. Il professore Quagliarello senatore di Forza Italia alleato quindi anch'regli con i neofascisti di AN e della Destra. Simona Colarizi alleva di Renzo De Felice storiografo Mussoliniano per antonomasia e apologo del fascismo in Italia. ...e finalmente un piccolissimo spazio un'allievo dell'ultimo allievo del meridionalista molfettese. Non voglio soffermarmi sulle persone in platea altrimenti rischio di scivolare da Kafka a Zelig.
Rispondi
vero salveminiano
23 Settembre 2007 alle ore 00:00:00
..io invece credo che il Salvemini che poneva il pragmatismo dinanzi agli schieramenti avrebbe apprezzato l'operazione Filippetto: fine degli sprechi e ritorno alla originaria destinazione davvero educativa.
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