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Giornata della memoria: "Olocausto" o "Olocausti"? Una riflessione del Collettivo studenti molfettesi in lotta
24 gennaio 2012

MOLFETTA - Il Collettivo "Studenti Molfettesi In Lotta" ha diffuso un comunicato sulla "Giornata della Memoria" di venerdì 27 gennaio a Molfetta.
"Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberava il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in cui hanno trovato la morte oltre un milione e mezzo di persone sui sette milioni di vittime stimate nei lager nazisti.
Adolf Hitler aveva individuato sin dal primo momento negli ebrei il nemico per eccellenza della razza ariana, ritenuta "su basi scientifiche" superiore a tutte le altre. Reale obiettivo del regime nazista era, in questo caso, l'esproprio delle grandi ricchezze possedute da banchieri e professionisti di religione ebraica.
Tuttavia tantissimi campi di concentramento sparsi per l'intera Europa trovarono la morte, per motivi razziali o per spregiudicata repressione politica e sessuale, anche slavi, rom, sinti, omosessuali, disabili, gemelli, malati terminali e dissidenti politici (comunisti, anarchici, socialisti, democratici). Ciascuno appena entrato era privato della propria identità e ridotto ad un numero, ad una larva umana inerte, come grandiosamente testimoniato dal "Se questo è un uomo" di Primo Levi e da altri capolavori della letteratura mondiale.
Mussolini e il Fascismo in Italia e tutti gli altri governi nazionalisti dell'epoca collaborarono attivamente al fianco di Hitler alla realizzazione del più grande olocausto, o meglio dei più grandi olocausti, della storia dell'umanità, promulgando interi codici di leggi razziali prima, attuando deportazioni di ingente portata poi ed addirittura ospitando sul proprio territorio lager, spesso e volentieri dimenticati dalla storia e dalla storiografia revisionista.
Fascismo, nazismo, razzismo, sessismo, omofobia, xenfobia sono ideologie che rischiano di scatenare in ogni momento della storia gli stessi crimini di cui si sono già precedentemente macchiate: esempi ne sono il genocidio degli armeni ad opera dei turchi, la "pulizia etnica" contro i "non serbi" nella penisola balcanica, la guerra civile tra Hutu e Tutsi in Rwanda, o, guardando alla storia dell'800, gli sterminii degli indiani d'America e la riduzione in schiavitù dei popoli colonizzati durante quell'età che gli occidentali si ostianano ancora chiamare "Belle Epoque", e che in realtà fu età di guerre coloniali, delle cui ripercussioni ne è testimone il mondo intero ancora oggi.
Negli ultimi anni in Italia governi xenofobi e razzisti, appoggiati dai ceti più reazionari e conservatori e dalla manovalanza di base fascista, hanno fatto ricadere sui migranti le colpe di una crisi economica che solo il potere finanziario mondiale ha causato; da un lato i decreti legge Turco-Napolitano e Bossi-Fini hanno creato "strutture di finta accoglienza", come i Cara e i Cie, vere e proprie carceri a cielo aperto, in cui i migranti vivono un pessimo presente ed un probabile futuro nei loro stati d'origine, da cui fuggono perché perseguitati, e dall'altro i poteri forti e le mafie sfruttano e sottopagano i migranti riducendoli a forme di vera e propria schiavitù nei campi coltivati e nelle fabbriche.
La storia però, a volte, è davvero strana: capita che gli oppressi di una volta diventino, paradossalmente, gli oppressori di oggi; nel caso a causa del governo di Israele, che attua politiche repressive ed oppressive nei confronti della popolazione palestinese, negandone tutti i diritti fondamentali, la libertà di circolazione, l'approvvigionamento di medicinali e generi alimentari. Un popolo toglie la libertà ad un altro, privo del diritto ad esistere come Stato indipendente e del diritto di avere una propria dignità, negata e dimenticata dai mass media mondiali a causa degli strettissimi rapporti politici ed economici che Israele ha con tutto il cosiddetto "occidente" avanzato e democratico.
Oggi, come ogni giorno, ci opponiamo e lottiamo contro ogni forma di RAZZISMO, XENOFOBIA, SESSISMO, OMOFOBIA E FASCISMO. Oggi ricordiamo tutte le vittime di ogni olocausto e di ogni strage inutile ed efferata, utile soltanto a ricordare ancora quali sono i nemici che dobbiamo combattere".

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Di “olocausti” dovremmo parlare, per citarne alcuni a caso, non dimenticando gli altri: la dittatura cilena di Pinochet, quella dei “colonnelli” in Grecia, in Africa, in Asia e dappertutto sul pianeta: l'uomo resta fondamentalmente identico a se stesso, anche se dissimile dai suoi progenitori. Di “olocausto” possiamo parlare della tragedia del villaggio vietnamita di My Lai, durante la guerra in Vietnam, tanto scalpore suscitò nell'opinione pubblica internazionale, le èlites intellettuali e le masse popolari politicamente più mature. Tutto questo movimento di opinione pubblica sboccò, per iniziativa di Bertrand Russell, filosofo, matematico e pubblicista inglese, nella costituzione di un “Tribunale internazionale contro i crimini di guerra (WAR CRIMES TRIBUNAL) con sede in Svezia, a Stoccolma, che nel nome dell'umanità si levò a giudicare e condannare, sulla base delle testimonianze, i responsabili americani, a cominciare dal presidente Johnson. Ecco alcuni passi della lettera che lo stesso Russell indirizzò, il 23 agosto 1966, a Johnson, invitandolo, a comparire dinanzi al Tribunale di Stoccolma, a rendere conto in prima persona di ciò che avveniva per suo ordine nel Vietnam. Inutile dire che l'invito restò senza risposta. – Londra, 25 agosto 1966 – Signor Presidente, mi rivolgo a voi a proposito del Tribunale internazionale per i crimini di guerra, da tempo in preparazione. Questo Tribunale riguarda la condotta del governo degli Stati Uniti nella guerra nel Vietnam. A memoria d'uomo si può dire che soltanto i nazisti hanno superato in brutalità le azioni di guerra promosse dal vostro governo contro il popolo vietnamita, e poichè questa guerra è aborrita e condannata dalla stragrande maggioranza dell'umanità, da tutto il mondo si levano richieste affinchè si costituisca ufficialmente un Tribunale internazionale che vagli tutti questi fatti. Il vostro ministro della Difesa McNamara ha dichiarato che la quantità di bombe sganciate sul Vietnam era superiore di gran lunga alla quantità di quelle sganciate in Corea o nella seconda guerra mondiale. Esplosivi ad alto potenziale (sganciati sistematicamente su ospedali, scuole e sanatori), gas tossici, agenti chimici, bombe al nappa, al fosforo e a frammentazione, che producono effetti particolarmente raccapriccianti, vengono impunemente usati dal vostro governo, per vostro ordine, contro regioni densamente popolate. I vietnamiti non hanno bombardato una sola delle vostre scuole né uno solo dei vostri paesi......... Il giudice Rober Jackson della Corte Suprema degli Stati Uniti disse a Norimberga: “La vera parte lesa in questo processo è la civiltà. La civiltà si chiede se la legge è tanto arretrata da essere del tutto impotente di fronte a crimini così immani come quello della Germania......La civiltà si attende che questo Tribunale metta la forza del diritto internazionale, i suoi precetti, i suoi divieti e la maggior parte delle sue sanzioni a servizio della pace”. Oggi queste affermazioni costituiscono il capo d'accusa contro il vostro governo.......... Vi invito dunque a comparire dinanzi a questo Tribunale....................Sinceramente vostro, Bertrand Russell -


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