Giornata della memoria: "Olocausto" o "Olocausti"? Una riflessione del Collettivo studenti molfettesi in lotta
MOLFETTA - Il Collettivo "Studenti Molfettesi In Lotta" ha diffuso un comunicato sulla "Giornata della Memoria" di venerdì 27 gennaio a Molfetta.
"Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberava il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in cui hanno trovato la morte oltre un milione e mezzo di persone sui sette milioni di vittime stimate nei lager nazisti.
Adolf Hitler aveva individuato sin dal primo momento negli ebrei il nemico per eccellenza della razza ariana, ritenuta "su basi scientifiche" superiore a tutte le altre. Reale obiettivo del regime nazista era, in questo caso, l'esproprio delle grandi ricchezze possedute da banchieri e professionisti di religione ebraica.
Tuttavia tantissimi campi di concentramento sparsi per l'intera Europa trovarono la morte, per motivi razziali o per spregiudicata repressione politica e sessuale, anche slavi, rom, sinti, omosessuali, disabili, gemelli, malati terminali e dissidenti politici (comunisti, anarchici, socialisti, democratici). Ciascuno appena entrato era privato della propria identità e ridotto ad un numero, ad una larva umana inerte, come grandiosamente testimoniato dal "Se questo è un uomo" di Primo Levi e da altri capolavori della letteratura mondiale.
Mussolini e il Fascismo in Italia e tutti gli altri governi nazionalisti dell'epoca collaborarono attivamente al fianco di Hitler alla realizzazione del più grande olocausto, o meglio dei più grandi olocausti, della storia dell'umanità, promulgando interi codici di leggi razziali prima, attuando deportazioni di ingente portata poi ed addirittura ospitando sul proprio territorio lager, spesso e volentieri dimenticati dalla storia e dalla storiografia revisionista.
Fascismo, nazismo, razzismo, sessismo, omofobia, xenfobia sono ideologie che rischiano di scatenare in ogni momento della storia gli stessi crimini di cui si sono già precedentemente macchiate: esempi ne sono il genocidio degli armeni ad opera dei turchi, la "pulizia etnica" contro i "non serbi" nella penisola balcanica, la guerra civile tra Hutu e Tutsi in Rwanda, o, guardando alla storia dell'800, gli sterminii degli indiani d'America e la riduzione in schiavitù dei popoli colonizzati durante quell'età che gli occidentali si ostianano ancora chiamare "Belle Epoque", e che in realtà fu età di guerre coloniali, delle cui ripercussioni ne è testimone il mondo intero ancora oggi.
Negli ultimi anni in Italia governi xenofobi e razzisti, appoggiati dai ceti più reazionari e conservatori e dalla manovalanza di base fascista, hanno fatto ricadere sui migranti le colpe di una crisi economica che solo il potere finanziario mondiale ha causato; da un lato i decreti legge Turco-Napolitano e Bossi-Fini hanno creato "strutture di finta accoglienza", come i Cara e i Cie, vere e proprie carceri a cielo aperto, in cui i migranti vivono un pessimo presente ed un probabile futuro nei loro stati d'origine, da cui fuggono perché perseguitati, e dall'altro i poteri forti e le mafie sfruttano e sottopagano i migranti riducendoli a forme di vera e propria schiavitù nei campi coltivati e nelle fabbriche.
La storia però, a volte, è davvero strana: capita che gli oppressi di una volta diventino, paradossalmente, gli oppressori di oggi; nel caso a causa del governo di Israele, che attua politiche repressive ed oppressive nei confronti della popolazione palestinese, negandone tutti i diritti fondamentali, la libertà di circolazione, l'approvvigionamento di medicinali e generi alimentari. Un popolo toglie la libertà ad un altro, privo del diritto ad esistere come Stato indipendente e del diritto di avere una propria dignità, negata e dimenticata dai mass media mondiali a causa degli strettissimi rapporti politici ed economici che Israele ha con tutto il cosiddetto "occidente" avanzato e democratico.
Oggi, come ogni giorno, ci opponiamo e lottiamo contro ogni forma di RAZZISMO, XENOFOBIA, SESSISMO, OMOFOBIA E FASCISMO. Oggi ricordiamo tutte le vittime di ogni olocausto e di ogni strage inutile ed efferata, utile soltanto a ricordare ancora quali sono i nemici che dobbiamo combattere".