GIORGIO LATINO, COLLETTIVO TEATRALE DINO LA ROCCA
Non essendo un economista credo che sul peso economico non riesco a dare un parere affidabile e quindi se sono stati stanziati 7 milioni di euro per il progetto del nuovo teatro significa che questi possono essere spesi e che realmente sono necessari alla realizzazione del progetto. La location scelta era l’unica fattibile, tenendo conto che gli spazi centrali sono tutti occupati e che la periferia dona benefici quali più posti auto e maggiore spazio per il palco e gli spalti; il posto ideale sarebbe stato in centro, ma purtroppo non ci sono zone da poter destinare al progetto. Le dimensioni e i costi di gestione? Premetto che secondo me l’ideale di teatro dovrebbe contenere un massimo di 800 spettatori, considerando il bacino demografico di Molfetta, 1.200 posti sono difficili da coprire a meno che non vengano ospitati grossi nomi o grosse compagnie teatrali che come must presentano scenografie importanti, soprattutto in altezza. A mio dire il problema potrebbe, quindi, non essere la lunghezza del palcoscenico, ma proprio l’altezza che non consentirebbe l’inserimento di scenografie necessarie a balletti e musical. Nonostante ciò credo che nel momento in cui il progetto del nuovo teatro verrà esposto alle autorità competenti in materia, verranno sicuramente modificati i criteri per la costruzione vera e propria del palco e del golfo mistico. Il rischio di diventare un non luogo? Beh, per rispondere a questa domanda bisognerebbe avere la cosiddetta “palla di vetro”. Secondo me, conoscendo la gente potrebbe diventare il fiore all’occhiello della nostra città. Inoltre potrebbe essere interessante dare spazio a tutte le forme di arte per poter ricongiungere la voglia dei molfettesi di andare al cinema. Credo quindi che non sia una cattiva idea quella di fare anche il cinema, ma per come la vedo io il teatro deve essere innanzi tutto teatro con la T maiuscola e successivamente se è necessario dare spazio ad altri spettacoli come cinema, concerti e altro ben venga. Bisognerebbe affidare la gestione ad un grande direttore artistico, che sappia recuperare la qualità degli spettacoli rispetto alla quantità degli stessi; una figura che quindi possa alzare l’asticella perché la gente vuole la qualità degli spettacoli; non a caso i nostri spettacoli fanno il sold-out e c’è un pubblico che ci segue per il contenuto.Non sono d’accordo, invece, sulla costruzione di due teatri. Secondo me è meglio puntare sulla costruzione di un solo teatro di qualità; anziché crearne due mediocri. Per quanto riguarda il nome non mi sono posto il problema. Onore e merito al grande Capotorti ma se dovessimo fare un referendum sarebbero tanti i nomi da proporre ma infine è il teatro che fa il nome e non viceversa. Gloria all’amministrazione Minervini che ha proposto e finanziato l’idea del teatro e grazie anche a “Quindici” per avere raccolto i vari pareri sull’argomento. Giorgio Latino scrittore, attore e fondatore del “Collettivo teatrale Dino La Rocca” di Molfetta che ha mosso i suoi primi passi del mondo del teatro già dalla fine degli anni 70’. Il gruppo teatrale “Dino La Rocca” presenta spettacoli in vernacolo Molfettese riguardanti tematiche di attualità e non, che portano lo spettatore non solo ad assistere agli eventi ma proprio a dare uno spunto di riflessione sulla società e sui problemi che ne derivano. Antonella Tatulli
Autore: Antonella Tatulli