Gaetano Salvemini e i giovani, giornata di studi sulla libertà a Molfetta
“Tutte le libertà nascono dal diritto al dissenso. Se esso viene incanalato nelle Istituzioni, porta al progresso e al cambiamento, se negato, sfocia nella rivolta”
MOLFETTA - Il 9 maggio si è concluso, con il Convegno “G. Salvemini e i giovani”, il percorso annuale di conoscenza della vita e del pensiero del grande storico, promosso ed organizzato dalla Rete delle Scuole Superiori di Molfetta, coordinata dalla dirigente scolastica prof.ssa Alina Pierro.
Studenti, docenti, esperti ed una delegazione del Liceo “G. Salvemini” di Sorrento, guidata dai proff. F. Senatore e M. Russo, hanno apprezzato l’appassionato intervento del professor Pecora, ordinario di Storia delle Dottrine politiche presso l’Università del Sannio e la LUISS, autore di testi quali “Socialismo come libertà. La storia lunga di G. Salvemini” e “La scuola laica”: il relatore si è soffermato sulla differenza fra la libertà ottocentesca, intesa come libertà di fare tutto ciò che le leggi non vietano, e la libertà democratica, che presuppone un obbligo nei confronti delle leggi che tutti i cittadini si sono dati.
Alle due idee di libertà corrispondono due diversi ideali di vita etica: emergere sugli altri vs solidalizzare con gli altri. Libertà verticale vs libertà orizzontale, libertà da… vs libertà di… In conclusione, per Salvemini, la democrazia liberale è “l’immissione di tutti i cittadini all’utilizzo delle libertà individuali”.
Messaggio potente in epoca di sfrenato neo-liberismo e protagonismo egocentrico delle élites politiche e tecnocratiche.
La seconda parte del Convegno ha dato spazio ai giovani che, guidati da abilissimi tutor, hanno attualizzato il testo di Salvemini proposto loro in questa edizione, declinando i laboratori sulla libertà in vari temi vicini alle loro vite: libertà di autodeterminazione del proprio corpo, libertà di vivere la propria identità affettiva e sessuale, libertà di protestare per cambiare il mondo, libertà dal linguaggio dell’odio, libertà dalla dipendenza tecnologica, libertà dal consumo.
In pieno spirito salveminiano, gli studenti hanno esercitato le loro capacità critiche, consapevoli che il sistema democratico richiede partecipazione, coscienza dei propri limiti, studio dei problemi, uso non violento del dissenso, capacità propositiva, onestà morale ed intellettuale.