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Gaetano Salvemini e due lettere inedite sulle elezioni comunali del 1946
15 aprile 2014

Tra le lettere conservate nell’Archivio Gaetano Salvemini in Firenze (inventariate da Andrea Becherucci nel volume Archivio Gaetano Salvemini. Inventario della corrispondenza, promosso dal Comitato per la pubblicazione delle opere di Gaetano Salvemini e Istituto Storico della Resistenza in Toscana, e pubblicato dalla Cooperativa Libraria Universitaria Editrice Bologna (CLUEB, 2007) vi è una lettera scritta da Ignazio Salvemini, della quale è stata conosciuta di recente (grazie alla collaborazione della famiglia di Marianna Palma collaboratrice di “Quindici”) la risposta di Gaetano Salvemini, che si è provveduto a inviare in fotocopia allo stesso Archivio Salvemini, nel mentre, tramite l’amichevole interessamento del prof. Ernesto Ricci, si è richiesta copia della lettera di Ignazio Salvemini, che ci è stata concessa in riproduzione fotografica dall’Istituto Storico della Resistenza in Toscana e Fondazione Ernesto Rossi – Gaetano Salvemini di Firenze, a cui esprimiamo il nostro più vivo ringraziamento. Entrambe le lettere riguardano le elezioni comunali, che si svolsero a Molfetta il 10 novembre 1946 dopo che, con la consultazione, il 2 giugno, del Referendum per la scelta istituzionale tra Monarchia e Repubblica, espressa a Molfetta con 17.542 e 8.489 voti rispettivamente (v. M. Uva, Palazzo di Città. 1945 – 1975, Molfetta 1988, p. 9), ci furono anche le elezioni dell’Assemblea Costituente, in seguito ai cui risultati la Giunta Municipale di Molfetta, con sindaco Matteo Altomare (n. 1893) e tra gli assessori i due vecchi amici di G. Salvemini, Corrado Visaggio (n. 1889) e Sergio Azzollini (n.1881), quest’ultimo anche in stretta corrispondenza con lui (v. Inventario, p. 355), prendendo atto che erano entrate a far parte dell’arco costituzionale alcune forze politiche, che non erano rappresentate nel Comitato di Liberazione di cui essa era “espressione” e fu nominata dal Prefetto di Bari nel marzo del 1945 (v. Uva, p. 6), rassegnò le dimissioni. Ne seguì la nomina di un Commissario Prefettizio, sotto la cui gestione del Comune si tennero le elezioni amministrative, che il 10 novembre si svolsero anche in altre città della Puglia. Per la scelta dei 40 consiglieri comunali a Molfetta si presentarono 5 raggruppamenti politici, formati, in ordine di lista, dal Partito Repubblicano Italiano, dall’Unione Proletaria dei Partiti Socialista e Comunista, dal Partito Liberale – Qualunquista, dal Partito Azionista e dal Partito Democristiano (v. Uva, p.21, e manifesto elettorale in N. Morgese, Il popolo di Molfetta rinato a libertà, Mezzina, Molfetta 2001, p. 115). Il giorno dopo le votazioni Ignazio Salvemini, un socialista di Molfetta, ne diede i risultati a Gaetano Salvemini con una lettera, qui di seguito trascritta, in cui dice di essere nipote di Don Corrado Salvemini (1832 – 1920), ben ricordato come suo maestro di storia (e non di Lingua Francese, come è detto nella lettera) al Liceo – Ginnasio frequentato nel Seminario vescovile di Molfetta (v. G. Salvemini, Carteggio 1921 – 1926, Laterza, Bari 1985, pp. 5 – 7) dal “Preg. Onorevole”, come egli chiama lo storico concittadino, che fu deputato al Parlamento dal 1919 al 1921 (v. R. Colapietra, L’Onorevole Salvemini, in “Rassegna Pugliese”, dicembre 1973, pp. 245 – 309): Molfetta 11-11-46. Preg.mo Onorevole Come Socialista della vecchia idea proletaria, sempre fedele alle vostre direttive di grande maestro, ho l’onore di comunicarle la grande vittoria riportata dalle masse proletarie della nostra cara Molfetta oggi 11 Novembre, giorno memorabile per la storia della nostra città e del proletariato meridionale. I nostri gloriosi lavoratori sotto il grandioso simbolo del libro, falce e martello hanno riconquistato il nostro comune al popolo, poiché esso è del popolo, e non soltanto noi di Molfetta ma anche i nostri compagni di Trani, di Mola si sono fatti onore conquistando i loro comuni con la maggioranza del 60%. La disillusione che ha provato V/Ecc. il 2 Giugno per lo scarso contributo dato dalla nostra città alla Giovane Repubblica Italiana è stata scacciata per sempre, poiché in quel tempo il nostro popolo era disorientato dalla propaganda menzognera dei signori del clero esercitata anche nelle chiese da poter facilmente far ab(b)occare all’amo le nostre donne, ma che oggi finalmente l’ hanno capita anch’esse. Eccellenza, da oggi la nostra terra acquista il suo vero volto, perché con la sua nuova amministrazione sarà governata dal popolo. Si sta da oggi iniziando un processo di redenzione per tutta l’Italia perché le nostre masse si vanno ricollegando con le grandi masse proletarie del nord, solo con questa grande unione il nostro sfortunato popolo potrà liberarsi dalle forza reazionarie capitalistiche, e neofasciste. La miserabile propaganda menzognera delle forze reazionarie Liberal – Qualunquiste è fallita. Il nostro caro ed onorato compagno comunista Matteo Altomare già sindaco nel periodo precedente il 2 Giugno è stato rieletto alla sua carica con la grande maggioranza di voti, seguito da tutto il blocco Social – comunista. In questo grande evento, il vostro spirito di grande esule è sempre presente fra noi perché siete voi che avete impresso per primo nelle nostre masse del mezzogiorno la grande idea per l’Unità Proletaria la vostra semente ha dato buon frutto. A nome di tutti i nostri compagni vi porgo i nostri migliori auguri affinché possiate esserne fiero della vostra cara Molfetta, che non dimenticherà mai il grandioso contributo dato da voi per il trionfo della grande idea Socialista. Umilmente prego V/E. di accettare particolarmente i miei migliori auguri, sperando dal vostro grande buon cuore una sua lettera che possa ancor più consolarmi. Con profonda devozione e grande rispetto la ossequio compagno Ignazio Salvemini Via Trieste 41 - Molfetta P.S. Per precisare la mia identità, sono nipote del Vostro Stimatissimo prof. di Lingua Francese, Don Corrado Salvemini. Risultati del nostro Comune Voti Social-Comunisti: 8.315 P. Repubblicano: 732 Liberal-Qualunquisti: 7.054 D. Cristiani: 2.559 P. d’Azione: 428 Molfetta (aggiunta con grafia attribuibile a Gaetano Salvemini) Poco dopo una settimana Gaetano Salvemini, allora 73enne e professore in America all’università di Harvard, Cambridge, rispose all’amico di Molfetta, con la seguente lettera, dattiloscritta dalla sua segretaria Lydia Solimene, e con correzioni e firma autografe: Leverett House, H-21 Cambridge, Mass. 19 novembre 1946 Carissimo Salvemini, Ti sono assai grato della tua lettera dell’11 novembre 1946, e ti prego di portare i miei saluti più affettuosi agli amici di Molfetta. Come puoi immaginarti, sono ben contento di apprendere che Qualunquisti e democratici – cristiani sono rimasti per terra nelle elezioni amministrative. Ma non posso non dissimularmi le difficoltà alle quali andrete incontro. Anche se i 730 repubblicani e 428 azionisti si associeranno agli 8.315 social – comunisti, non vi sarà ancora una maggioranza sicura contro i 7.054 liberal – Qualunquisti e i 2.559 democratici – cristiani. Purtroppo, la legge elettorale è stata costruita in una maniera bestiale e rende impossibile qualunque maggioranza, sia di destra, sia di sinistra, sia di centro; tanto nel governo centrale quanto nei governi locali. La rappresentanza proporzionale dissociata dal premio di maggioranza rende impossibile la formazione di qualunque solida maggioranza. Purtroppo, la responsabilità di una legge elettorale così bestiale spetta anche ai maneggioni centrali del partito socialista e del partito comunista. Oltre a questa difficoltà, io non so fino a che punto socialisti e comunisti potrete andare d’accordo. Io non ho nessuna obiezione alla dottrina comunista e alla sua pratica in quanto si tratta di dottrina e di pratica economiche. Ma la dipendenza dei comunisti, o meglio dei loro capi, da Mosca non mi è andata mai a genio e non sono riuscito mai a inghiottirla. La mia speranza è che fra i comunisti italiani ve ne siano molti, i quali sappiano ragionare con la loro testa e obbediscano ai comandi che arrivano da Roma solamente se li trovano degni di obbedienza, e nel caso contrario si ribellino senza tanti complimenti. Naturalmente che i socialisti dovrebbero avere la forza di pensare con la loro testa e di non aspettare gli ordini da nessuno. Sento dire da tutte le parti che, mentre nei capi del partito comunista si può avere poca fiducia come del resto nei capi di tutti gli altri partiti, la massa del partito comunista contiene molti elementi di primissimo ordine dal punto di vista intellettuale e morale e per capacità d’azione risoluta e di sacrificio. Spero ed auguro ardentemente che questi buoni elementi si facciano avanti e prendano nelle loro mani la direzione del governo locale. Intanto, è già una buona cosa per Molfetta che abbiate evitato la vergogna di una vittoria liberal - qualunquista e l’ insidia di una vittoria democratica - cristiana. Fra i liberalqualunquisti non c’ è una sola persona che non sia degna del più profondo disprezzo. Ma mi si dice che fra i democratici - cristiani non mancano giovani di buona volontà e di intelligenza svegliata, i quali mal si adattano alla prevalenza dei vecchi elementi clericali e conservatori nel loro partito. Speriamo che anche questi come i migliori comunisti sappiano ribellarsi alle camorre di Roma e sappiano lavorare per il bene del paese. Non è necessario creare nuovi partiti. Di partiti ce ne sono anche troppi. Quello che è necessario è di costringere i caporioni romani di tutti i partiti a smetterla coll’essere inglesi, americani, vaticani, russi, francesi, e chi il diavolo se li porti tutti via, ma incomincino ad essere buoni italiani, fedeli alla solidarietà internazionale, ma non disposti a mettere il proprio paese a servigio di nessun’autorità estera di nessun genere. Vedo dalla tua lettera che non solo a Molfetta ma anche a Trani e a Mola le elezioni amministrative hanno dato risultati interessanti. Desidererei tanto di avere i risultati di queste elezioni per ciascuna delle città della provincia di Bari. Se poi potessi avere anche i risultati del referendum e delle elezioni del 2 giugno per le stesse città della provincia sarebbe questo per me il più gran regalo che gli amici di Molfetta mi potrebbero fare. Non so in quali relazioni voi socialisti vi trovate con Sergio Azzollini. Spero che siano buone, perché io ho per Azzollini molto rispetto. Forse lui mi potrebbe procurare questi dati statistici che mi sarebbero indispensabili per un lavoro serio sulle elezioni in provincia di Bari. Naturalmente se queste notizie potessi ottenerle non solo per la provincia di Bari ma anche per la provincia di Lecce, per quella di Foggia, e per altre provincie, questo sarebbe per me veramente una benedizione. Credimi, coi migliori saluti, Tuo, G. Salvemini Successivamente a questa lettera non si hanno altre notizie relative a un lavoro di Gaetano Salvemini, su queste elezioni amministrative in provincia di Bari, il cui esito finale a Molfetta fece conseguire 18 consiglieri ai social-comunisti, nella cui lista risultò il primo degli eletti con 7.784 preferenze Matteo Altomare (v. N. Morgese, Matteo Altomare, Mezzina, Molfetta 2003, p. 126), 16 ai liberalqualunquisti, 5 ai democristiani, 1 ai repubblicani e nessuno agli azionisti (v. Uva, pp. 22-26). In seguito a questi risultati si cercò, il 4 dicembre, di formare una Giunta composta di soc i a l - c omu n i s t i , liberal - qualunquisti e democristiani con sindaco Matteo Altomare, che però falli subito e fu poi eletta il 12 gennaio 1947, con sindaco lo stesso Altomare e il sostegno oltre che dei social-comunisti, dei democristiani, dei repubblicani e dei monarchici con i loro due consiglieri eletti nella lista liberal-qualunquista (v. Uva, pp. 26 – 30, e la riunione del Consiglio Comunale minuziosamente riferita da Carlo Ruggeri ne “il Momento” di Roma del 16 gennaio 1947, in Morgese, Altomare, pp. 127 – 129).

Autore: Pasquale Minervini
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