Funerali a Molfetta del marittimo morto sull’autostrada
MOLFETTA – 5.2.2002
Si sono svolti oggi i funerali del marittimo Gennaro Caputi di 33 anni, morto a causa della nebbia nell’incidente stradale sull’autostrada per Pescara, mentre si recava a Termoli per imbarcarsi con altri tre amici su un peschereccio. La chiesa di San Domenico era stracolma di gente: marinai, armatori, amici, si sono stretti attorno a Maria Stella Amato, la giovane moglie di Gennaro.
Gennaro prima di fare il marittimo aveva lavorato come "ragazzo di bottega", in una salumeria. Figlio di una famiglia molto numerosa e bisognosa aveva scelto di fare il marinaio per guadagnare di più, ma il destino ha voluto che non morisse in mare come tanti altri pescatori, ma sulla terra, per strada in una maledetta giornata di nebbia.
E i marittimi ancora una volta, anche a terra, pagano un altissimo prezzo per il loro lavoro. Anche il padre e i fratelli di Gennaro facevano il mestiere del pescatore, che era diventato così una tradizione di famiglia.
Gennaro tornava a casa ogni venerdì sera, dopo cinque giorni pieni trascorsi in mare per ripartire la domenica sera per Termoli, dove con altri molfettesi si imbarcava da dieci anni sempre sullo stesso peschereccio. Il "Saturno", di Cosimo Laforgia, l'uomo di 31 anni che era alla guida della Ford Kombi schiantatasi sulla cuspide della segnaletica stradale all'altezza di Cerignola. Gennaro lascia la moglie e un bambino di due anni col quale aveva festeggiato il compleanno la sera prima della disgrazia.
Domenica sera, insieme a Gennaro e agli altri tre marittimi di Molfetta a bordo della stessa automobile (Cosimo Laforgia, Liborio Attilone, di 57 anni e Cosimo Landriscina, di 27), c'erano altri due equipaggi. Anche per loro, la meta era Termoli, ma nella cittadina abruzzese non sono mai arrivati: si sono fermati a prestare soccorso agli amici coinvolti nell’incidente stradale.
Michele de Sanctis jr.