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Forse in questo week-end l'ultimo braccio di ferro per la giunta Azzollini a Molfetta E intanto l'opposizione continua ad analizzare la sconfitta e ad autocommiserarsi
06 giugno 2008

MOLFETTA - Sarà il week-end giusto per il senatore-sindaco Antonio Azzollini (foto) per sciogliere la riserva sulle deleghe agli assessori e la nomina del decimo uomo della sua squadra? I tempi lunghi di questa scelta, confermano spaccature, contrasti e difficoltà, malgrado i disperati e inutili tentativi dell'ufficio stampa del sindaco e di qualche esponente di Forza Italia di accreditare concordia e serenità all'interno della giunta e nella coalizione di centrodestra, definendo il ritardo solo “apparente”, con una pietosa bugia come quelle alle quali ci ha abituato il padrone del Pdl Berlusconi. Il decimo uomo che, come ormai tutti sanno, è Francesco Nappi, ex presidente dell'Asm ed ex tutto (ha indossato quasi tutte le casacche possibili da sinistra a destra) che continua a fare i “capricci” (usiamo un eufemismo) non riesce ancora a rassegnarsi all'idea che il sindaco, a nostro parere giustamente, non voglia riconfermarlo alla guida dell'Azienda servizi municipalizzati dopo il fallimento della sua gestione, ammesso anche dallo stesso Azzollini, che ha parlato di “emergenza sporcizia”. E, come un bimbo capriccioso, continua a battere i piedi per ottenere quell'incarico che Azzollini avrebbe deciso di affidare a Mauro Magarelli, che, pur essendo reduce da un risultato elettorale molto modesto, avrebbe sicuramente le capacità per lavorare meglio del suo predecessore. Il sindaco non vorrebbe Nappi nemmeno in consiglio comunale e avrebbe deciso di assegnargli un assessorato, per tenerlo buono. Ma al personaggio in questione la cosa non è gradita: intanto perché deve dimettersi da consigliere comunale e soprattutto perché teme di contare poco in una giunta dove, malgrado le deleghe, a decidere è sempre il senatore. Ha chiesto, perciò, un assessorato importante come quello del Personale, dove pensa di potersi muovere come all'Asm e avere un ruolo attivo. Ma lo stesso senatore, a una domanda di “Quindici” nel corso della sua ultima conferenza stampa di presentazione degli assessori, ha fatto capire che non starà molto dietro ai capricci e alla fine deciderà lui. Insomma, se Nappi insiste, lo lascia fuori dalle stanze dei bottoni. Un discorso che vale anche per gli altri membri della giunta. Un taglio decisionista che lo caratterizza e che lo ha fatto apprezzare dai suoi elettori. Per quanto riguarda le altre deleghe, non ci sarebbero grosse novità a quelle che abbiamo già anticipato e che circolano da giorni. Oltre a Pietro Uva che dovrebbe aggiungere all'incarico di vice sindaco anche l'incarico all'Urbanistica che aveva in passato, sembra certa la poltrona del bilancio per Mimmo Corrieri, che in verità avrebbe desiderato qualcosa di più (l'incarico di city manager): E, forse, la sua fedeltà (una dote a cui il senatore tiene molto), verrà premiata proprio con l'assessorato al Personale e quello al Patrimonio. Nessun problema per Luigi Roselli alla Socialità, l'ex fedelissimo di De Cosmo che già si presenta in manifestazioni pubbliche in questa veste e per Tammacco alle attività produttive. Ma si dovrebbe trovare qualcosa anche per Giulio La Grasta. Altro assessorato ambito è quello all'Annona, dove sono in corsa Mariano Caputo e lo stesso La Grasta. Caputo potrebbe avere, in questo caso i lavori pubblici e il centro storico. Anche Leo Petruzzella dovrebbe essere confermato all'Agricoltura e Turismo, mentre lo sport e spettacolo tornerebbe a Enzo Spadavecchia. Mentre per Giacomo Spadavecchia sarebbe stato studiato un nuovo assessorato: marketing e promozione territoriale. A cosa serva questo assessorato e di cosa si possa occupare, è un mistero. Rischia di essere un incarico inutile, un posto dato solo per coprire tutte le caselle dei partiti della coalizione di centrodestra. In questa giostra tra incarichi e attese per le decisioni del “patron” Azzollini, c'è chi spera ancora di poter essere della partita, nel caso di “siluramento” di Nappi: una donna per la cosiddetta “quota rosa” e Lillino Giancola, anch'egli scalpitante. La delega alla cultura è probabile che il sindaco la riservi per sé, come è spesso avvenuto in passato. Sicuramente, dopo la proclamazione ufficiale degli eletti, il sindaco non perderà altro tempo e ha già dato l'ultimatum a Nappi il quale, per non perdere la poltrona, rientrerà nei ranghi, anch'egli allineato e coperto. E questo difficile parto, dopo lunghe e dolorose doglie, darà alla luce la nuova giunta di centrodestra. E il centrosinistra o l'opposizione in genere? Continua ad analizzare la sconfitta, a piangersi addosso e a studiare improbabili strategie. Come mai non interviene in questa vicenda del ritardo nella formazione della giunta? Eppure, in campagna elettorale, aveva accusato il sindaco di essere «autocrate» (chi detiene nelle proprie mani un potere illimitato, ndr). Quale migliore occasione per spiegare un termine che pochi cittadini hanno capito, con un esempio concreto, quello che sta accadendo in questi giorni con la formazione della giunta comunale? Quando finirà il letargo e l'autocommiserazione del Partito Democratico e compagni? Finora l'unica risposta ai primi passi dell'amministrazione di centrodestra è stato un silenzio assordante.
Autore: Felice de Sanctis
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