Finito il Ferragosto, non sono ancora terminate le ferie di qualche assessore della giunta comunale di Molfetta: chi li ha visti?
MOLFETTA – Finito il Ferragosto, con la speranza che gli assessori Gabriella Azzollini e Mariano Caputo, assenti perfino alla prima riunione di insediamento del consiglio comunale, siano tornati dalle ferie (chi li ha visti?), la giunta di destracentro del sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, dovrebbe cominciare a lavorare, dopo oltre un anno di gestione commissariale.
Per la verità, tranne i provvedimenti adottati dal sindaco, nel suo superattivismo e nel suo stakanovismo operativo, gli assessori sembrano ancora in vacanza.
Certo, alcuni stanno ancora studiando, e Dio sa quanto ne hanno bisogno, ma la città non può permettersi altre settimane di stasi, con i problemi che si sono accumulati dalla fine della giunta Natalicchio ad oggi.
La gestione commissariale, a differenza di coloro (i fascisti) che amano l’uomo solo al comando, è stata deficitaria in molti punti. Certo, in qualche caso si trattava di straordinaria amministrazione, ma anche l’ordinaria, ha lasciato a desiderare. Una per tutte: la pulizia della città, che è ancora sporca, per cui sarebbe necessario organizzare il dopo emergenza, perché il decoro urbano (anche dal punto di vista dell’igiene pubblica) diventi una regola e non un’eccezione, sulla quale intervenire quando l’immondizia si ammassa. E i segnali in questo senso ci sono e vengono indicati quotidianamente dai lettori di “Quindici”, con le foto della monnezza e dell’erba alta che circonda i marciapiedi anche di piazza Moro, un brutto biglietto da visita per chi arriva in treno a Molfetta.
Il programma di governo, esposto in 30 pagine dal sindaco Minervini in consiglio comunale, deve diventare realtà: le belle parole per riempire le carte le sanno scrivere tutti, basta un po’ di fantasia. Ma con la fantasia non si governa e tradurre in operatività i progetti, non è facile, come dimostrano gli interventi pubblici dell’era Azzollini, rimasti per lo più tutti incompleti, insufficienti o deficitari, come la rotatoria di via Bisceglie della quale solo ora tutti si accorgono della pericolosità, segnalata da “Quindici” il giorno dopo il suo completamento. Basti per tutti, la mancata segnalazione del mutamento del percorso stradale, limitato ad un cartello quasi nascosto e soprattutto collocato a pochi metri dall’ostacolo. E gli incidenti che sono avvenuti in loco, ne sono una conferma.
La tradizione molfettese e anche barese è quella di tornare pienamente operativi dopo le Fiere (quella patronale e quella del Levante), del resto molte attività sono ancora ferme, ma in una situazione di crisi economica e di stasi amministrativa, non ce lo possiamo permettere. In attesa di vedere in azione gli assessori di questa coalizione, che si è proposta di “cambiare il mondo” in qualche mese, auguriamo loro buon lavoro, con la speranza che almeno battano un colpo.
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