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Fidas e Aido insieme sui temi della donazione a Molfetta I presidenti Camporeale (Fidas) e Portoso (Aido): “Una manifestazione che ha segnato la grande partecipazione di pubblico su un tema di particolare valore sociale. L'emergenza si supera con la metodica sensibilizzazione alla donazione”
06 ottobre 2009

MOLFETTA – Grande partecipazione di pubblico alla conferenze-evento “Solidarietà è donare”, promossa congiuntamente dalle sezioni cittadine delle associazioni AIDO e FIDAS presso la sala B. Finocchiaro di Molfetta. Accanto ad un partner di professionisti ed operatori dei diversi settori che hanno dato una lettura, dal proprio angolo visuale, sul tema della donazione – dai dirigenti della sanità molfettese Annalisa Altomare, Direttore del Servizio Sanitario P.O. di Molfetta, Giovanni Allegretta, Direttore del Servizio Trasfusionale del P.O. di Molfetta e la dott.sa Filomena D'Elia Direttore U.O. Nefrologia e Dialisi P.O. di Molfetta, ai rappresentanti del mondo associativo come la prof.ssa Rosita Orlandi, Presidente provinciale della F.P.D.S. e i presidenti di sezione Bartolomeo Portoso (AIDO) e Corrado Camporeale (FIDAS), che hanno coordinato i lavori – c'è stata l'esibizione canora del gruppo “Swing in Italy”, molto apprezzato dal pubblico. Il presidente dell'AIDO, Sig Portoso, ha aperto la conferenza sottolineando che il termine Solidarietà, pur essendo una parola astratta, ha bisogno per ogni persona di essere sentita e vissuta. In seguito, ha voluto marcare la situazione di disinformazione che persiste e ha ribadito che l'espianto, per alcuni organi, può avvenire, solo dopo la certificazione medica della morte celebrale e a cuore pulsante, mentre per altri organi può avvenire su paziente in vita. La sua associazione, per abbattere la disinformazione, ha in progetto una campagna di informazione e di sensibilizzazione. Ha concluso il suo intervento dichiarando che spesso negli istituti scolastici, al consenso da parte degli alunni, segue il blocco da parte dei genitori. Il dott. Giovanni Allegretta, ha introdotto la sua relazione, ricordando che il sangue è una medicina che non è possibile produrre in laboratorio, per cui c'è sempre bisogno di donazioni. Situazioni come incidenti, interventi, richiedono prontamente la disponibilità del sangue, addirittura per un trapianto di fegato sono necessarie dalle 40 alle 50 unità di sangue e 120 unità di plasma. Ha denunciato una gravissima carenza di plasma in Italia e in Europa per cui il rischio che si corre è la importazione dello stesso plasma da paesi dove i controlli sono carenti. Quindi ha ricordato che sono pochi coloro che non possono donare, mentre ha evidenziato che, come previsto dalla legge, il donatore ha un esame completo del sangue e che da questo esame si possono scoprire inizi di patologie alquanto serie. Ha successivamente, preso la parola, il vice-presidente provinciale Francesco de Palma dell'AIDO che con un velo di emozione, ha ricordato a tutti che la donazione è un gesto alquanto nobile e che in definitiva non serve a nulla seppellire un organo che può sicuramente essere utile ad altri. Ha ricordato che si possono donare, in vita, il rene, il fegato, il midollo osseo, mentre dopo la certificazione della morte celebrale si possono donare il cuore, il pancreas, il rene, i polmoni, gli arti e l'intestino. La dott.sa Altomare ha subito sottolineato che la cultura del dono deve assolutamente crescere. Il silenzio della volontà di donare deve essere interpretato come assenso e non come diniego, così come avviene in altri paesi dell'Europa. Ha anche ribadito che il presidio ospedaliero di Molfetta è autosufficiente per la donazione del sangue, ringraziando tutti i donatori presenti ed assenti. Ha fatto cenno, anche, ai sacrifici a cui vengono sottoposti tante persone che operano nell'ospedale di Molfetta. Ha concluso annunciando in diretta la nomina a direttore del U.O. Nefrologia e Dialisi della dott.sa Filomena D'Elia. Ha preso, quindi, la parola la dott.sa D'Elia che ha raccontato la storia di un paziente che, con una semplice telefonata, le chiedeva una raccomandazione per il trapianto di rene alla quale la stessa ha risposto dell'assoluta correttezza che regola, a livello nazionale, la lista (nella sola regione Puglia ve ne sono 7000 nominativi) delle persone richiedenti il trapianto di rene, assicurando comunque il paziente che prima o poi, senza alcun preavviso, la sua richiesta sarebbe stata assolta. Ha annunciato che il limite di età per le donazioni di rene è stato elevato e che il limite, 65 anni, esiste solo per le persone che si mettono in lista di trapianto. Il trapianto cambia la vita rendendola felice, e ha raccontato un episodio di una signora, in trattamento di dialisi da lungo tempo, che alla notizia del trapianto ha opposto un diniego. Dopo averla convinta, la stessa signora lo ha accettato, andando dopo mesi a ringraziare tutti perchè, aveva riprovato una sensazione che per tutti è normale, quella di poter urinare normalmente. La prof.ssa Rosita Orlandi, ribadendo ancora che la donazione è un fatto di solidarietà, ha rimarcato la relazione astratta che si crea tra il donatore e il ricevente, persone che non si conosceranno mai, ma che hanno sicuramente goduto da tale relazione. Ha quindi ricordato che può accadere che un trapianto non può essere effettuato per mancanza di sangue. Ha denunciato, che l'estate appena trascorsa è stata in pieno stato di emergenza (come tutti gli anni) e che anche l'inverno si preannuncia nell'emergenza per l'influenza che porterà molti donatori all'impossibilità alla donazione. Ha concluso lanciando un forte appello alla donazione: donare e trasmettere il messaggio agli altri. Il sig. Corrado Camporeale ha concluso la conferenza ringraziando tutti i relatori e le persone che vi hanno partecipato. Ha anche elogiato tutto il personale del centro trasfusionale del P.O. di Molfetta che accolgono sempre i donatori con la massima gentilezza e con il sorriso, esaltando così il gesto della donazione quale atto di solidarietà verso coloro che sono in stato di sofferenza. Chi dona compie un atto dall'alto valore sociale e per mezzo degli esami ai quali si sottopone, contribuisce concretamente all'affermazione dei principi della medicina preventiva potendo scoprire in anticipo un eventuale problema di salute. Col proprio gesto il donatore si mostra dunque solidale col sofferente e coerente con lo spirito della buona sanità, perché prevenire è meglio che curare e costa certamente di meno! Di notevole qualità artistica è stato il concerto eseguito dal gruppo Swing in Italy che ha chiuso la serata, riscuotendo tantissimi applausi. Di spessore l'apporto fornito dagli alunni dell'I.P.S.S.A.R. di cui si ringraziano anche i docenti che li hanno seguiti e il Dirigente Scolastico Prof. Pellegrino de Pietro che ha permesso il loro intervento.
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