MOLFETTA – Per fortuna l’hanno collocata nella zona industriale, lontano dagli occhi dei cittadini, l’ultima ubriacatura (è il caso di dirlo) dell’amministrazione comunale di centrodestra di Molfetta, presieduta da Antonio Azzollini.
E’ il festival della birra, Beer music festival, con degustazione di specialità gastronomiche e luna park, concesso gratuitamente su una superficie di suolo pubblico di 10.000 mq nell’area antistante il mercato ortofrutticolo, ad una sconosciuta società A.D.R. srl e affidata all’organizzazione di un non meglio definito direttore artistico Mauro La Forgia.
Il sindaco ha concesso a questa organizzazione che offre fiumi di birra, specialità gastronomiche tedesche oltre a polpo, frittura di pesce, pizza, wurstel, hamburger, porchetta, arrosticini e pollo (come si legge sui volnatini distribuiti a migliaia in città) il patrocinio, deciso in quattro e quattr’otto, l’esenzione dall’imposta pubblicitaria, l’intervento dell’Asm per la pulizia, le transenne per la chiusura al traffico.
Ne parliamo solo ora, a manifestazione conclusa (è iniziata il 15 luglio ed è durata 15 giorni) per non fare pubblicità indiretta a questa iniziativa non certo gratificante per Molfetta e che non meriterebbe nemmeno una citazione.
Ci poniamo qualche interrogativo: come mai è stata concessa così rapidamente l’autorizzazione per questo Festival della birra? C’è dietro qualcosa? Come mai i commercianti di Molfetta, che si fanno male da soli, non hanno protestato contro questa iniziativa che, accanto al Fashion District e alla Mongolfiera, toglie loro spazio e clienti? Cosa dicono i ristoratori locali per questa imprevista concorrenza (anche se di bassa qualità)? Cosa ha portato alla città questo festival della birra? Qual è stata la ratio per questa autorizzazione che produce business solo a gente che viene dall’esterno, a tutto danno dell’economia locale?
Ci auguriamo che questa idiozia non si ripeta e che l’amministrazione di centrodestra prenda coscienza che ad un programma di qualità dell’estate molfettese, che ci propone in questi giorni la Fondazione Valente, e del quale va dato merito al sindaco Azzollini, non si può affiancare questa sagra di infimo livello che tra l’altro spinge al consumo di alcool le giovani generazioni e non è per nulla educativo, oltre che dannosa all’economia e alla salute.