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Festival del birra a Molfetta, iniziativa inutile e dannosa dell'amministrazione comunale
03 agosto 2010

MOLFETTA – Per fortuna l’hanno collocata nella zona industriale, lontano dagli occhi dei cittadini, l’ultima ubriacatura (è il caso di dirlo) dell’amministrazione comunale di centrodestra di Molfetta, presieduta da Antonio Azzollini.

E’ il festival della birra, Beer music festival, con degustazione di specialità gastronomiche e luna park, concesso gratuitamente su una superficie di suolo pubblico di 10.000 mq nell’area antistante il mercato ortofrutticolo, ad una sconosciuta società A.D.R. srl e affidata all’organizzazione di un non meglio definito direttore artistico Mauro La Forgia.
Il sindaco ha concesso a questa organizzazione che offre fiumi di birra, specialità gastronomiche tedesche oltre a polpo, frittura di pesce, pizza, wurstel, hamburger, porchetta, arrosticini e pollo (come si legge sui volnatini distribuiti a migliaia in città) il patrocinio, deciso in quattro e quattr’otto, l’esenzione dall’imposta pubblicitaria, l’intervento dell’Asm per la pulizia, le transenne per la chiusura al traffico.
Ne parliamo solo ora, a manifestazione conclusa (è iniziata il 15 luglio ed è durata 15 giorni) per non fare pubblicità indiretta  a questa iniziativa non certo gratificante per Molfetta e che non meriterebbe nemmeno una citazione.
Ci poniamo qualche interrogativo: come mai è stata concessa così rapidamente l’autorizzazione per questo Festival della birra? C’è dietro qualcosa? Come mai i commercianti di Molfetta, che si fanno male da soli, non hanno protestato contro questa iniziativa che, accanto al Fashion District e alla Mongolfiera, toglie loro spazio e clienti? Cosa dicono i ristoratori locali per questa imprevista concorrenza (anche se di bassa qualità)? Cosa ha portato alla città questo festival della birra? Qual è stata la ratio per questa autorizzazione che produce business solo a gente che viene dall’esterno, a tutto danno dell’economia locale?
Ci auguriamo che questa idiozia non si ripeta e che l’amministrazione di centrodestra prenda coscienza che ad un programma di qualità dell’estate molfettese, che ci propone in questi giorni la Fondazione Valente, e del quale va dato merito al sindaco Azzollini, non si può affiancare questa sagra di infimo livello che tra l’altro spinge al consumo di alcool le giovani generazioni e non è per nulla educativo, oltre che dannosa all’economia e alla salute.
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Avendo finita la settimana di vacanza e dovendo tornarmene a Cuneo dove vivo e lavoro (ho fatto anche il soldato, quindi sono un uomo di mondo), prima di salutarvi, vorrei riferire una mia riflessione leggendo questo giornale "on line", veramente eccezzionale, brillante, realistico, bello, meraviglioso e con i migliori "forumisti" mai letti, nemmeno a Cuneo. Satirici, ironici e a volte assurdi.... a dir poco straordinari. Veniamo alla riflessione. Leggendo e rileggendo le varie opinioni, ho capito che qui da voi, la vedete in questo modo. Se mi apro la "patta" dei pantaloni con la mano sinistra sono comunista, se invece lo faccio con la mano destra sono del "popolo della libertà" o peggio fascista: così anche l'operazione susseguente. Possibile che abbiate dimenticato che questa naturale operazione si chiama fare "pipì"? A pensarci su, uno se la fa sotto!!!!! Molti anni fa, prima di emigrare a Cuneo - dove avevo solo fatto il militare -, a Molfetta fui tacciato di non capire la "solidarietà", da alcuni compaesani, perchè giravo sempre in camicia, cravatta e giacca: secondo loro ero un uomo di destra. Non dissi che, avendo solo una camicia, mia madre me la lavava la sera e la mattina la indossavo così senza stirare e, per coprire mi annodavo la solita cravatta con una giacca che scambiavo con mio padre......io, un uomo di destra.....forse di sinistra, forse chi lo sa, non l'ho mai saputo e, quando mi apro la patta dei pantaloni, devo solo fare pipi, cercando di non bagnarmi....altro che destra e sinistra. Forse una bella e lunga "pipì", ora come ora, la farei sulla destra e sulla sinistra e, quello che rimane, a centro. Alla prossima estate.

Monaco di Baviera - Molfetta Tutto ebbe inizio nell'anno del Signore 1810, quando il principe ereditario Luigi, successivamente incoronato Re con il nome di Luigi I, il 12 Ottobre festeggiò le sue nozze con la Principessa Therese di Sachsen-Hildburghausen. In occasione di quest'avvenimento, l'area adibita alla festa fu un prato (Wiese), alle porte della città e ai festeggiamenti furono invitati non solo aristocratici ed ereditieri, ma tutta la popolazione monegasca. Quel prato, sul quale ancora si svolge l'Oktoberfest, in onore della Principessa Therese, da allora è stato ribattezzato "Theresienwiese" La cerimonia di chiusura del sontuoso matrimonio regale fu una corsa di cavalli in pompa magna alla quale assistette, oltre che la famiglia reale la popolazione bavarese, accompagnata da una festa agricola che aveva come scopo quello di incentivare e promuovere l'economia agricola della Bavaria...da qui nacque la tradizione dell'"Oktober"-Fest. Nel corso degli anni il carattere bavarese ha preso il sopravvento sull'identità della festa, vedendo allestite durante la festa un numero sempre crescente di baracche nelle quali si poteva bere birra; cominciarono inoltre ad essere montate le prime giostrine...fino al fatidico 1896, quando gli osti locali, in collaborazione con i grandi produttori di birra, cominciarono a sostituire le baracche con dei veri e prorpi capannoni. Ora rimane poco dell'antica tradizione che caratterizzava nei primi anni i festeggiamenti...la corsa di cavalli, da dove tutto è nato, e che più di tutti gli altri festeggiamenti era atteso, oggi non ha più luogo, mentre la "Festa centrale dell'agricoltura" tutt'ora accompagna l'Oktoberfest, anche se una volta sola ogni tre anni. L' Oktoberfest cambia, e nel cambiamento cresce...l'identità che si è creata nel corso degli anni, lo rendono un appuntamento tipico ed inconfondibile nell'immaginario collettivo...quest'anno l'Oktoberfest festeggia il suo 176° compleanno. Molfetta di Baviera -

La cosa peggiore di questa sinistra con la puzza sotto il naso, è che non si rende conto che si è allontanata dalla gente comune, dal cittadino semplice che, sempre se, non se lo porta da casa, si accontenta del panino con il wurstel o la porchetta o altro, vorrebbe passare una serata diversa, il cittadino semplice che non può permettersi di andare in vacanza nei luoghi frequentati dagli intellettualoidi di questa sinistra. Non riescono ancora a rendersi conto che, grazie a questo atteggiamento è stata letteralmente e numericamente soppiantata al Nord dalla Lega, con tutte le relative conseguenze. Senza questa pseudo festa della birra pensate che le "giovani generazioni" non troverebbero il modo alternativo di bere ? Quanti di quelli che definite "economia locale" in parole povere i gestori dei bar e pub, davanti alla richiesta di una birra chiederebbero il documento di identità alla "giovane generazione" e accertatosi di avere di fronte un minore direbbero: sono una persona responsabile, ci tengo alla tua educazione e alla salute e la birra non te la dò ? I ristoratori locali...quante famiglie possono permettersi di spendere minimo 12 euro a persona per una pizza e una birra ? 50 euro per una famiglia di 4 persone...lo si può fare una volta poi... Quanti sono i biscegliesi, tranesi o giovinazzesi che vengono a Molfetta per una pizza o per una cena ? Pochi, e quei pochi rimangono spennati ! Invece di criticare queste Manifestazioni di "Infimo livello" perchè non chiedete ai gestori dei locali di abbassare i prezzi per consentire anche alla gente del panino...una pizza ? Forse per la paura di perdere qualche altro voto ?...se così fosse..Azzollini con il suo panem et circensi a vita !!












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