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Festival Comunicazione al tempo del Covid-19
15 giugno 2020

Quindici appuntamenti, oltre 25 ore di diretta streaming, circa 80 ospiti in diretta, 11.611 visite di cui 8.658 di nuovi utenti sul sito diocesimolfetta.it, 8.677 minuti di visualizzazione su Youtubube, 20.240 minuti su Facebook, articoli su carta stampata, post su siti e testate locali e nazionali. Sono alcuni numeri del Festival della Comunicazione vissuto in Diocesi dal 4 al 24 maggio, in collaborazione con la famiglia dei Paolini, giunto alla sua 15ª edizione. Ma la vera eredità del festival, sostenuto tenacemente dal Vescovo Mons. Cornacchia, è stata la capacità di trasformare la difficoltà in opportunità. Davanti alle nostre comunità spaventate e disorientate, nel tempo della emergenza, le nuove tecnologie hanno permesso di creare straordinarie relazioni di preghiera e di celebrazione, profonde catechesi on line, proposte formative attraenti da offrire a bambini, a ragazzi, e con l’aiuto di questi, anche ad adulti e anziani. In questo contesto è stato ripensato in corsa e condotto a termine il Festival della Comunicazione, concluso domenica 24 maggio nella 54ª giornata mondiale delle comunicazioni sociali e di Luce e Vita. Ridimensionato nel programma (da 40 a 15 eventi, dislocati sul territorio diocesano, con il Patrocinio della Regione Puglia, dei quattro Comuni della Diocesi e di numerosi enti ecclesiastici vaticani e nazionali), ma non nello spirito che gli organizzatori hanno voluto caparbiamente conservare riuscendo a trovare soluzioni innovative e vincenti. Un’eredità racchiusa nella rafforzata consapevolezza di essere chiamati a ‘‘fare memoria di ciò che siamo agli occhi di Dio, di testimoniare ciò che lo Spirito scrive nei cuori, di rivelare a ciascuno che la sua storia contiene meraviglie’’ (Papa Francesco). Le piattaforme digitali sono state così riscoperte nella loro più vera vocazione di servizio alle persone, di spazi di umanità, e anche di evangelizzazione e catechesi. Come comunità cristiana siamo ancor più motivati ad abitare i territori digitali con maturità, senza cedere alle ‘‘logiche dello storytelling, né di fare o farsi pubblicità’’. Lungo cinque vie – conoscenza, linguaggi, convivialità, bellezza e solidarietà – le dirette streaming hanno coinvolto il pubblico, anche con laboratori, nella tessitura di trame di vita vissuta, con volti e nomi sia di notorietà nazionale, sia di semplici concittadini, esaltando il senso di comunità e di appartenenza, convinti che ‘‘nessuno è una comparsa nella scena del mondo e la storia di ognuno è aperta a un possibile cambiamento’’. Molteplici i temi trattati, ispirati al messaggio del Papa, per una comunicazione più purificata dalle sue devianze e perversioni e sempre più orientata a far ‘‘respirare la verità delle storie buone: storie che edifichino, non che distruggano; storie che aiutino a ritrovare le radici e la forza per andare avanti insieme’’. Partendo dalla narrazione di storie di vita segnate dal terremoto ad Accumoli e Amatrice o dal Covid, tanto come malattia quanto come conseguenze economiche del terremoto e della pandemia, si è cercato di entrare nelle pieghe della storia viva delle persone, quello che una vera comunicazione è chiamata a fare, soprattutto quella di prossimità. Così si è discusso di custodia della privacy, a cui noi stessi dobbiamo tenere e che anche in ambito parrocchiale va preservata come forma di rispetto della dignità di chiunque, specie se minore. Molto centrali le serate dedicate agli specialisti della comunicazione, giornalisti, blogger e animatori parrocchiali, richiamati a non cedere alla logica comunicativa di massa, sapendo differenziarsi nella qualità dei contenuti e dei linguaggi. Un’informazione affidabile e affabile che sappia mettere al centro la persona più che lo scoop ad ogni costo. Molto partecipati gli appuntamenti culturali (poesia, cinematografia, musica, teatro, letteratura per ragazzi, arte e territorio) come anche quelli dedicati ai catechisti e ai docenti. Occasioni pensate e destinate a pubblici differenziati che, nel tempo della permanenza in casa, hanno potuto godere di opportunità di riflessione su quanto il coronavirus ha inciso nelle storie personali e collettive. Già introdotto da alcuni anni nella programmazione pastorale diocesana, l’appuntamento del festival costituirà una tappa fissa dell’Ufficio Comunicazioni sociali che, a partire da settembre, ne riproporrà in pillole multimediali i contenuti salienti. I video di tutte le serate sono disponibili sulla playlist ‘‘Festival della Comunicazione’’ del canale youtube diocesano. © Riproduzione riservata

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