Festa dei Lettori, Anselmo Botte a Molfetta
“SconfinaMenti” il titolo dell’edizione 2017. L’autore presenta venerdì 29 il suo nuovo libro “Il raccoglitore di pigne”
MOLFETTA - Presentazioni, reading, concerti, letture collettive, mostre fotografiche, spettacoli teatrali, laboratori e conversazioni in musica. Giunge alla tredicesima edizione la Festa dei Lettori, rassegna nazionale organizzata dai Presìdi del Libro.
Appuntamento dal 23 settembre al 2 ottobre contemporaneamente in 65 città italiane, tra Puglia, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto. La regione, sede dell’associazione, ospiterà manifestazioni in 50 comuni.
SconfinaMenti il titolo dell’edizione 2017, allusione alla possibilità della mente, attraverso la lettura, di andare oltre i consueti orizzonti. Oltrepassare il limite, non solo fisico o politico, carico di un significato allegorico, un viaggio che apre orizzonti, che propone un punto di vista "altro". A Molfetta protagonista della Festa del Libro sarà Anselmo Botte (foto). L’autore venerdì 29 settembre presenterà il suo nuovo libro Il raccoglitore di pigne, edito da caffeorchidea. Due gli appuntamenti: alle 11 nella sala conferenze dell’Istituto superiore Ferraris-Montalcini, in via Palmiro Togliatti 4, e alle 19.30 nel ristorante Sapemore, in via Cifariello 5. Il libro C'è una pianura, a sud di Salerno, che si stende lungo il fiume Sele e costeggia il mare con una pineta fitta e ricca di storie. Qui una popolazione di invisibili - marocchini, algerini, rumeni, indiani - sopravvive lavorando nei campi, alla ricerca, fin dalle prime ore dell'alba, dell'ingaggio che consenta loro di sfamarsi. Ahmed è un giovane marocchino, esperto nella raccolta delle pigne. Nessuno è più veloce di lui nel riempire i sacchi sulle alte chiome dei pini. Un giorno, durante la raccolta, trova un crocifisso d'oro intarsiato di diamanti e lo nasconde in tasca. Quel talismano - paradigma di un'intera civiltà - porta con sé sogni e paure, costringendo Ahmed a una difficile battaglia interiore. Caporali disumani, prostitute romantiche, allevatori indiani, trattoristi specializzati, capre, bovini e case più simili a pollai che ad abitazioni per l'uomo emergono da una scrittura materica e onirica al tempo stesso, che ha il respiro dei grandi narratori sudamericani, fa parlare direttamente gli alberi e Gesù Cristo e - nel raccontare - svela la trama sottesa alla disperata ricerca della felicità che, da sempre, spinge gli uomini a migrare come uccelli.
L’autore Anselmo Botte è nato a Barile, in provincia di Potenza, nel 1953. Ha aderito al gruppo politico extraparlamentare del Manifesto ed è stato tra i protagonisti del movimento studentesco del '77, partecipando all'occupazione dell'Università. Nel 1980 si è laureato discutendo una tesi sperimentale sull'analisi delle classi sociali in agricoltura. Ha svolto una delle prime ricerche sul campo sulla presenza degli immigrati in Campania. Per alcuni anni ha lavorato nei laboratori di ceramica di Vietri sul Mare, nelle fabbriche conserviere dell'Agro Sarnese-Nocerino e in quelle metalmeccaniche del bresciano. Alla fine degli anni '80 è stato tra gli organizzatori del movimento dei disoccupati di Salerno: suo è il progetto di assistenza domiciliare agli anziani che ha trovato uno sbocco occupazionale per centinaia di disoccupati. Nel 1988 la Cgil di Salerno gli affida la responsabilità della direzione del Cid (Centro informazione disoccupati). L'anno successivo entra nella segreteria della Flai (Federazione lavoratori dell'agro industria), nella quale resterà, con diversi incarichi, fino al 2009, quando sarà eletto nella segreteria della Camera del Lavoro di Salerno. Mannaggia la miserìa. Storie di braccianti stranieri e caporali nella Piana del Sele è il suo primo libro.