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Fenomeno randagismo: problematica sociale o fobia collettiva?  
15 marzo 2007

Si entra in macchina, si accende il motore e molto probabilmente, dopo qualche minuto di circolazione, si sente abbaiare dietro, guardando dallo specchietto ci si rende conto di essere inseguiti da un branco di cani o semplicemente da una coppia di quadrupedi urlanti e, mentre ci si accinge a chiudere i finestrini temendo un “attacco frontale”, vien da chiedersi cosa vogliano mai. Dopo un pò sono stati seminati e si può continuare a vivere in maniera tranquilla e pacifica. Questo è quello che accade sempre più spesso a moltissimi guidatori e, chi non ha mai assistito ad una scena del genere, alzi la mano! Moltissime sono le segnalazioni dei lettori che hanno fatto risalire a galla il grave problema del randagismo a Molfetta, sempre più temuto dai cittadini che non riescono a sentirsi del tutto sicuri per le strade della loro città. Il quartiere di Levante e la zona industriale risentono in maniera maggiore di questo fenomeno, ma ultimamente anche via Giovinazzo comincia ad essere coinvolta: sempre di più sono i branchi di cani che si aggirano per le nostre strade, il più delle volte in maniera pacifica e tollerabile. C'è chi convive perfettamente con i piccoli randagi ed ogni giorno esce di casa con gli avanzi della giornata e li porta a quei cani “perché sono così carini e fanno tanto compagnia… sa… sono come dei nipotini…” dice la signora che abbiamo incontrato mentre riempiva una piccola scodella di latta. E come lei sono tantissimi i cittadini che ci tengono a dare una mano ai tanti cani abbandonati. C'e chi invece ha paura e fa sentire la propria voce, chiedendo al comune un maggiore controllo della situazione, diventata ormai intollerabile. Il fenomeno non riguarda solo Molfetta, ma anche i Comuni di Corato, Ruvo di Puglia, Bitonto, Palo del Colle, Giovinazzo e Terlizzi al punto che, dopo una conferenza di servizi sul tema del randagismo nelle città, hanno raccolto le loro preoccupazioni in un documento indirizzato all'assessore regionale alle Politiche della Salute, Alberto Tedesco e al Prefetto di Bari, Carlo Schilardi. Tutti i Comuni mettono in evidenza la difficoltà di mantenere entro limiti tollerabili il fenomeno ed è per questo che chiedono alla regione di prendere provvedimenti adeguati, creando nuove strutture o mettendo a disposizione risorse economiche per poter effettuare la sterilizzazione chirurgica e farmacologia dei cani randagi. L'assessore comunale all'Ambiente, Mauro Magarelli, sottolinea il fatto che nonostante la presenza di ben tre canili che già ospitano 430 cani e che impiegano ben 320 mila euro, a Molfetta il randagismo è una realtà quotidiana che necessita di una soluzione urgente e strutturale. Bisogna considerare anche le fobie della gente ed una situazione del genere non è tollerabile, perché nonostante la generale bonarietà dei cani, si sono verificate aggressioni, sicuramente poco piacevoli per chi ne è stato coinvolto direttamente. Ciò che sembra essere davvero necessario per limitare il fenomeno ormai dilagante è la sterilizzazione dei cani da parte dell'Asl, mentre il compito di catturare i cani randagi da indirizzare nei vari canili spetta all'Asm. A noi cittadini resta solo attendere un intervento concreto, e forse si potrà ricominciare a passeggiare tranquillamente, anche se forse ci mancheranno quei cani che a volte ci corrono incontro scodinzolando,o quelli che ci guardano fissi come se volessero dirci qualcosa, ma noi non riusciamo a capire.
Autore: Alina De Gennaro
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