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Felice Spaccavento (Rinascere): “Un errore identificare i cittadini che assistono al Consiglio. Ritirare la decisione”
15 dicembre 2022

Non sono mancate le reazioni allo scivolone del presidente del Consiglio comunale di Molfetta Robert Amato, che nell’ultima seduta dell’assise cittadina ha fatto identificare i cittadini presenti nell’aula. Una scelta arbitraria e inopportuna che è stata stigmatizzata dal consigliere di Rifondazione comunista Giovanni Infante e ripresa da “Quindici” che ha sottolineato come la scelta di Amato fosse inopportuna e potesse intravedersi anche una sorta di abuso di potere. Non essendoci alcun motivo di sicurezza, questa decisione senza precedenti, forse attribuibile all’inesperienza dell’Amato (prima volta in consiglio comunale, prima volta presidente del consiglio, una nomina politica, forse un po’ prematura vista l’inesperienza del candidato, ma le lottizzazioni e il manuale Cencelli dell’amministrazione Minervini hanno avuto il sopravvento), è sicuramente censurabile. “Quindici” si chiedeva quale fosse l’opinione delle altre forze politiche in merito (stranamente silenzioso il partito Fratelli d’Italia, di solito critico con l’amministrazione Minervini) e se fosse utile un passo indietro da parte dello stesso Robert Amato chiedendo scusa al Consiglio e soprattutto ai cittadini per questa iniziativa avventata e poco democratica, che rischia di allontanare ancora di più i molfettesi dalla politica, facendo aumentare il già elevato numero di astensioni alle consultazioni elettorali. Insomma, un errore. Sarà per il clima di destra che si respira in Italia dall’avvento del Meloni alla presidenza del consiglio, col suo retroterra postfascista, fatto sta che Robert Amato si sarà sentito “coperto” in questa sua iniziativa. Sorge il dubbio: sarà passato nelle fila di Fratelli d’Italia o si prepara a farlo (del resto non è la prima volta che la famiglia Amato ci ha abituato ai suoi cambi di casacca)? Questo è l’interrogativo circola in città e che “Quindici” ha raccolto. Poi a prendere posizione è stato Felice Spaccavento consigliere di “Rinascere” dell’opposizione di sinistra: «Trovo sbagliata la decisione assunta dal Presidente del Consiglio comunale, Robert Amato, di far indentificare dalla Polizia Locale i cittadini che vogliono assistere alle sedute della massima assise cittadina. Ho appreso della decisione assunta dal Presidente Amato solo a poche ore dall’inizio dell’ultimo Consiglio e mi è sembrata subito immotivata. Non è mai accaduto, nella nostra città, che si indentificasse il pubblico presente alle sedute di Consiglio che, voglio ricordarlo, per legge e per regolamento, sono aperte alla partecipazione di tutti, senza alcuna formalità. Né nei mesi scorsi sono accaduti episodi che potessero turbare la serenità dei lavori consiliari al punto da rendere necessaria una iniziativa del genere. Per questo ho formalmente chiesto al Presidente Amato, con una pec trasmessa questa mattina, di revocare la sua decisione in vista delle prossime sedute di Consiglio e di rinviare la discussione su questa misura in sede di Ufficio di Presidenza e di Conferenza dei capigruppo, in modo da discuterne approfonditamente per capire quali siano le sue motivazioni. Io penso – prosegue Spaccavento – che bisognerebbe incentivare la partecipazione attiva dei molfettesi alla vita politica e istituzionale della città, piuttosto che introdurre filtri di questo tipo che rappresentano certamente un ostacolo per chi voglia informarsi su quello che accade durante i lavori consiliari. Il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre la distanza tra cittadini e Palazzo, non di aumentarla disincentivando la partecipazione con iniziative come questa. Auspico pertanto – conclude Felice Spaccavento – che il Presidente Amato voglia accogliere la mia richiesta in vista già del prossimo Consiglio comunale, ripristinando la situazione preesistente». Ecco il testo integrale dell’istanza presentata da Felice Spaccavento. Dopo Rifondazione, anche altre forze di opposizione intervengono sullo scivolone del presidente Felice Spaccavento (Rinascere): “Un errore identificare i cittadini che Prima scivolata politica del presidente del consiglio comunale di Molfetta, Robert Amato. All’ultima riunione del consiglio comunale di Molfetta è avvenuto un episodio preoccupante che assomiglia a una “schedatura” dei cittadini, un fatto che si è cercato di far passare sotto silenzio, ma che, grazie al consigliere di Rifondazione Giovanni Infante, è venuto alla luce. «Il Presidente del Consiglio Amato contravvenendo al Regolamento del Consiglio Comunale, ha ben deciso di schedare tutte le cittadine e i cittadini, giunti nell’aula consiliare per assistere alla massima assise cittadina. Un atteggiamento incomprensibile, non giustificabile con generiche motivazioni di sicurezza e che ha invece il concreto risultato di allontanare ancora di più cittadinanza e istituzioni», ha scritto Infante in un comunicato. Un fatto senza precedenti che richiede una riflessione, anche perché è divenuto ancora più grave in quanto, inspiegabilmente (come denuncia lo stesso Infante), su questo argomento, non è stata concessa la parola per fatto grave allo stesso consigliere di Rifondazione. Comprensibile l’inesperienza del nuovo presidente del consiglio comunale Robert Amato, ma, non crede il sindaco Minervini che l’iniziativa costituisca un grave precedente per le regole della democrazia e delle libertà dei cittadini? Non crede che fosse necessario un dibattito sull’argomento? Né appaiono sufficienti le generiche giustificazioni da parte dello stesso Amato che ha accampato motivi di sicurezza, ma che, forse, non si è reso conto che la sua iniziativa poteva risultare quasi una “schedatura” dei cittadini, i quali hanno sempre avuto accesso alle riunioni del consiglio, senza dover mostrare documenti e fornire le proprie generalità. Una decisione, quella di Amato, che non è giustificata in quanto non siamo in presenza di minacce di terrorismo o altro e che, perciò, appare un po’ sopra le righe, quasi un eccesso di potere. E lo stesso Amato dovrebbe spiegare, inoltre, ai cittadini di Molfetta perché non Ill.mo Presidente del Consiglio Comunale di Molfetta Dott. Robert AMATO S E D E OGGETTO: Istanza di revoca del provvedimento finalizzato all’identificazione dei cittadini che assistono alle sedute del Consiglio Comunale Il sottoscritto Consigliere comunale, Dott. Felice A. Spaccavento premesso che: · Lart. 38, comma 7, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo Unico sull’Ordinamento degli Enti locali), l’art. 31 dello Statuto Comunale e l’art. 5 del Regolamento del Consiglio Comunale di Molfetta prevedono che le sedute del Consiglio Comunale siano aperte al pubblico; · Nel corso del Consiglio Comunale svoltosi lunedì 14 novembre u.s., Codesta Presidenza ha disposto lidentificazione a mezzo documento di identità di tutti i cittadini recatisi presso Palazzo Giovene per assistere alla seduta della massima assise cittadina; · La decisione di introdurre questa identificazione preventiva del pubblico non è mai stata comunicata formalmente in sede di Commissione Affari Istituzionali (già Conferenza dei Capigruppo) e neanche discussa in sede di Ufficio di Presidenza, trattandosi di una iniziativa personale di Codesto Presidente, senza che in passato si siano mai registrati eventi di particolare allarme per la sicurezza dei consiglieri comunali o per la serenità dello svolgimento dei lavori del Consiglio, tali da giustificare una misura di questo tipo; · Tale decisione, inoltre, ha rappresentato una inopportuna limitazione al diritto dei cittadini di assistere liberamente alle sedute del Consiglio comunale, nel rispetto di quanto previsto dallart.15 del Regolamento interno che disciplina il comportamento cui il pubblico deve scrupolosamente attenersi; · Nella storia del Consiglio comunale di Molfetta, non è mai stata assunta una iniziativa di questo tipo, neanche nei momenti di più accesa e fervida dialettica politica, in città e nelle istituzioni; considerato che · È necessario incrementare e incentivare la partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa della Città, promuovendo iniziative finalizzate ad avvicinare le istituzioni locali alla popolazione e ad aprire quanto più è possibile le sedi istituzionali al contributo dei cittadini; · La decisione di identificare coloro che si recano a Palazzo Giovene per assistere alle sedute del Consiglio comunale rappresenta, indiscutibilmente, il tentativo di frapporre un incomprensibile filtro tra i rappresentanti democraticamente eletti e i cittadini/rappresentati, contravvenendo in tal modo allobiettivo primario di sensibilizzare la popolazione molfettese alla partecipazione attiva nelle sedi istituzionali; · Appare opportuno, pertanto, un approfondimento in sede di Commissione Affari Istituzionali e di Ufficio di Presidenza al fine di valutare leffettiva sussistenza dei presupposti statutari e regolamentari, oltre che di fatto, che possano giustificare ladozione di una misura di questo tipo. Tanto premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere comunale chiede a Codesto Ill.mo Presidente di revocare il provvedimento finalizzato a identificare i cittadini che intendono assistere alle sedute del Consiglio Comunale e a rinviare la discussione su questa iniziativa in sede di Ufficio di Presidenza e di Commissione Affari Istituzionali (già Conferenza dei Capigruppo), sospendendo nelle more ogni determinazione a riguardo. Certo del positivo accoglimento della presente istanza, colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti. Molfetta, lì 19/11/2022 Il Consigliere comunale Dott. Felice A. Spaccavento © Riproduzione riservata

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