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Far West Molfetta, sottopasso di via Terlizzi inondato di manifesti “selvaggi”
28 dicembre 2011

MOLFETTA - Nel “Far West Molfetta” non servono più regole, per niente e per nessuno. Basta frequentare il “saloon” dello “sceriffo della nutella” in processione nei weekend. Tutti i frequentatori del “saloon”, lecchini e postulanti vari, possono far tutto con il suo beneplacito: piazzare cassette dovunque e comunque (sui marciapiedi, nei portoni, nei nuovi quartieri di espansione urbana); spargere ingombranti per ogni dove, in campagna e in città a tutte le ore del giorno e della notte (sanitari, divani, poltrone); abusare del centro storico, della città nuova, delle lame, delle campagne, anche dell’orto della zia; abbattere alberi, deturpare il verde, risana lo “sceriffo della nutella” e i suoi cowboy; piazzare i mega-cartelloni pubblicitari dappertutto, davanti alle scuole, davanti agli uffici pubblici, intorno alle rotonde comunali (che hanno il prato inglese al centro, e il muro di Berlino intorno), non ha importanza se non si vedono più nel “Far West Molfetta” i palazzi e i giardini, gli alberi e le scuole, basta Molfetta appaia una città estremamente dinamica, brulicante come una città del Far West.
Allo “sceriffo” e ai suoi “compari” non interessano le regole, nemmeno quelle della Corte Costituzionale, dinanzi alla quale, se potesse, piazzerebbe una decina di ambulanti abusivi della frutta e qualche mega cartellone pubblicitario. Magari “fodererebbe” tutto il palazzo della Consulta di manifesti abusivi, sempre se potesse, ma non è detto che fino alla fine non ci riesca. Conosciamo molto bene la sua ferma volontà, il suo decisionismo, la sua ferma caparbietà nel far degenerare il tutto in Qasbah (antico quartiere di Algeri), in bidonville (famose quelle del Bangladesh), oppure molto semplicemente in Far West (famosi i film di Sergio Leone, ma anche il remake diretto dallo “sceriffo della nutella”).
Ma tanto altro ancora si può fare nel “Far West Molfetta” dove non mancano le pistolettate, le bande criminali, le auto incendiate a grappolo, gli assalti alla diligenza (banche, supermercati, saloon), proprio come in ogni film di Far West.
Infatti, appena usciti dall’autostrada, imboccata la provinciale per Molfetta, all’approssimarsi del sottopasso di via Terlizzi (una specie di porta di accesso alla città), piovono addosso decine di cartelloni pubblicitari che inondano anche le strade circostanti. Ma non è finita qua.
È un’ondata di manifesti selvaggiamente affissi, su tutte le pareti, anche di alcune aziende comunali (foto). Il sottopasso ferroviario non sembra più essere stato costruito in pietra, ma in cartapesta e della peggior specie. Un vero “sottopasso degli orrori”. Tanti rettangoli multicolori, dove si pubblicizza di tutto, dal corso di perfezionamento per la rimozione del callo, al corso di specializzazione per imbonitore selvaggio di prodotti patacca, insomma spettacoli, sagre, vendite all’asta, di tutto di più. Ogni angolo del “Far West Molfetta” è adatto alla bisogna, è invaso da questa carta patinata dai colori più variegati e orribili.
 
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Autore: Nicola Squeo
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Quanti manifestini e manifestoni! Questo mi ricollega ad alcuni "snodi" o rotatorie della zona industriale di Bari: ce ne sono addirittura decine che dànno indicazioni direzionali su quale durezione prendere per raggiungere la tale Azienda. Sennonchè, è molto difficile FERMARSI (si tratta di un imbocco di rotatoria, molto trafficata) per leggere l'indicazioni del luogo in cui recarsi, data la grande quantità di cartelli piccoli e medi. Pertanto possiamo tranquillamente affermare che si tratta di una presa in giro! NESSUNO MAI OSERA' FERMARSI, COL RISCHIO DI FARSI COPRIRE DI CONTUMELIE DAGLI AUTOMOBILISTI CHE SOPRAGGIUNGONO - se va bene - OPPURE FARSI TRAVOLGERE E SUBIRE DANNI. Con un pò di fantasia, basterebbe "scaglionare" le indicazioni in gruppi ...gestibili da chi ha bisogno dell'indicazione. Quindi, tornando a noi, io mi domando: qualcuno trova ...il tempo per leggere la pubblicità delle centinaia di affissioni? Lo stesso spettacolo si "gode" guardando il muro di cinta sud del Paolo Poli: un caleidoscopio di colori ed ...informazioni INUTILI, perché nessuno probabilmente legge nulla: sono all'inizio di una strada statale. Però: la pubblicità, l'importante è che ci sia e che sopratutto porti denaro - speriamolo - alle casse comunali! Ah, se gli inserzionisti riflettessero sui costi benefici di una che a me NON SEMBRA PUBBLICITA' ma un puro spreco di risorse. Tra parentesi, lo stesso dicasi per gli stramaledetti VOLANTINI! Quanto costano (in tutti i sensi) e quanti benefici dànno?
a presenza di un elevato numero di cartelli e mezzi pubblicitari non autorizzati lungo ed in vista delle strade, costituisce un grave pregiudizio per la circolazione stradale, oltre a rappresentare una forma di evasione delle imposte locali. Infatti, una rilevante parte dei mezzi pubblicitari collocati abusivamente, si trova in situazioni palesemente contrastanti con le disposizioni dettate dal Codice della Strada (Dlgs. n.285/92) e dal relativo Regolamento di esecuzione e di attuazione (D.P.R. n. 495/92). La materia in questione è dettagliatamente disciplinata dal TITOLO II - Della costruzione e tutela delle strade- Capo I “Costruzione e tutela delle strade ed aree pubbliche” art. 23 (Pubblicità sulle strade e sui veicoli) del Codice della Strada e dagli artt. 47-59 del Regolamento. Ciò detto, ci domandiamo adesso quando gli impianti pubblicitari sono da considerare abusivi, ai fini della tutela della salvaguardia della circolazione stradale. Esaminando, l'art. 23 del Cds, si rileva che: Ø lungo le strade o in vista di esse è vietato collocare insegne, cartelli, manifesti, impianti di pubblicità o propaganda, segni orizzontali reclamistici, sorgenti luminose, visibili dai veicoli transitanti sulle strade, che per dimensioni, forma, colori, disegno e ubicazione possano ingenerare confusione con la segnaletica stradale, ovvero possano renderne difficile la comprensione o ridurne la visibilità o l'efficacia, ovvero arrecare disturbo visivo agli utenti della strada o distrarne l'attenzione con conseguente pericolo per la sicurezza della circolazione; in ogni caso, detti impianti non devono costituire ostacolo o, comunque, impedimento alla circolazione delle persone invalide. Sono altresì vietati i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari rifrangenti, nonché le sorgenti e le pubblicità luminose che possono produrre abbagliamento. Sulle isole di traffico delle intersezioni canalizzate è vietata la posa di qualunque installazione diversa dalla prescritta segnaletica (comma 1). Ø La collocazione di cartelli e di altri mezzi pubblicitari lungo le strade o in vista di esse è soggetta in ogni caso ad autorizzazione da parte dell'ente proprietario della strada nel rispetto delle presenti norme. Nell'interno dei centri abitati la competenza è dei comuni, salvo il preventivo nulla osta tecnico dell'ente proprietario se la strada è statale, regionale o provinciale (comma 4). Ø Quando i cartelli e gli altri mezzi pubblicitari collocati su una strada sono visibili da un'altra strada appartenente ad ente diverso, l'autorizzazione è subordinata al preventivo nulla osta di quest'ultimo. I cartelli e gli altri mezzi pubblicitari posti lungo le sedi ferroviarie, quando siano visibili dalla strada, sono soggetti alle disposizioni del presente articolo e la loro collocazione viene autorizzata dall'Ente Ferroviario dello Stato, previo nulla osta dell'ente proprietario della strada (comma 5). Ø Il regolamento stabilisce le norme per le dimensioni, le caratteristiche, l'ubicazione dei mezzi pubblicitari lungo le strade, le fasce di pertinenza e nelle stazioni di servizio e di rifornimento di carburante (comma 6). Le disposizioni previste dal comma 4, dell'art. 23 Cds, subordinano, pertanto, in ogni caso, l'installazione dei mezzi pubblicitari all'autorizzazione (preventiva) da parte dell'ente proprietario della strada. A tal riguardo è opportuno precisare che la collocazione dei cartelli e mezzi pubblicitari non può essere avviata con la semplice denuncia d'inizio d'attività prevista dall'art. 19 della Legge 07.08.1990 n. 241 ed il conseguente silenzio- assenso di cui all'art. 20, ma al contrario tale attività richiede il rilascio di espresso e preventivo “titolo autorizzativo”. Sull'argomento si richiama il consolidato orientamento della Suprema Corte che ha avuto modo di affermare: “La necessità prevista dall'art. 23 del Codice della strada di richiedere l'autorizzazione per l'apposizione di cartelli pubblicitari lungo le strade, risponde ad esigenze di sicurezza nell'ambito della circolazione. L'istituto del silenzio-assenso, previsto dall'art. 20 della legge 241/90 e succ. modifiche, non ha un'applicazione illimitata, essendo derogato quando sussistano esigenze legate all'incolumità e alla sicurezza pubblica........



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