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Fail, cosa non ha funzionato e le cose di cui vergognarsi
15 maggio 2018

Dopo esserci occupati degli aspetti positivi della visita del Papa, dobbiamo occuparci, per dovere di cronaca e di verità, come ci ha insegnato don Tonino, anche delle cose che non sono andate bene. Perché facciamo i giornalisti e l’ecumenicità dei giudizi non appartiene al nostro mestiere. E poi, “Quindici” resta fedele al suo slogan: “quello che gli altri non dicono” e che potete leggere solo da noi. QUELLI CON IL POSTO A SEDERE. Si era detto avanti i bambini e le persone con disabilità. Bene. Pochi i bambini sullo spartitraffico della banchina, ma tenerli 9 ore bloccati in un recinto sotto il sole era davvero dura per educatori e genitori. Stessa cosa per i disabili. Alcuni davanti al palco con accompagnatori al seguito. Altri lontani sulla banchina o dietro le autorità. Ecco le autorità. Va bene i Sindaci, i consiglieri comunali, ma c’erano 3.000 sedie! Tremila. Non a disposizione delle parrocchie e nemmeno selezionabile nella fase di richiesta del pass. E allora a chi sono andati? “Agli amici degli amici”. Vecchio criterio della politica, davvero insopportabile. C’erano alcuni consiglieri comunali che distribuivano pacchetti di posti agli amici, non certo personalità o vip. Un assessore ci ha confidato che qualcuno si è meravigliato come lui non abbia accettato altri posti: solo due, quelli dei coniugi. Onore al merito e all’onestà! Ma resta, comunque, una bruttissima pagina, che l’amministrazione comunale vuole nascondere e che dà la cifra di chi ci governa oggi: ecco il vero cambiamento rispetto al passato! E’ questa la vera discontinuità, quella della vergogna, che non hanno. MARKETING TERRITORIALE. Dall’etichetta posta dagli amministratori a tutte le iniziative a pagamento collegate. Definire una celebrazione eucaristica occasione di marketing territoriale è già squallido. Ma sindaco e amministratori ne hanno fatto grande uso. Per non parlare delle iniziative di carattere commerciale private legate all’evento. Si va dal kit del pellegrino venduto a 10 euro, simile a quello per il Giro d’Italia, con zainetto, capellino e bandierina. Ne abbiamo visti pochi in giro, di pellegrini in generale, la grandissima parte dei partecipanti è stata molfettese. Lo zainetto l’hanno portato da casa e forse una maglietta ricordo l’avrebbero comprata volentieri, come ai concerti rock… Come anche i cartelloni con cui agli ingressi della città si dava il benvenuto al Papa che però è arrivato in elicottero. Forse sarebbe stato il caso di dare il benvenuto ai pellegrini... E l’iniziativa di un selfie con il cartonato del Papa? Distribuito a pagamento agli esercizi commerciali da “I love Molfetta”. Non è piaciuta nemmeno al Vescovo. E prendersi un caffè o una pizza con il cartonato del Papa accanto non merita indulgenza. Poi c’è il ristorante che ha proposto il pranzo con vista sull’evento, non sappiamo se a base magari di… strozzapreti. La gioielleria che ha fatto il rosario celebrativo con la medaglietta del Papa e di don Tonino. Tutti tentativi di commercializzazione non proprio fortunati anche sul piano della riuscita economica. IL SITO WEB PAPAMOLFETTA. Non è indicizzato. Che significa? Che non lo trovate nelle prime pagine dei motori di ricerca. Provate. Se non digitate l’indirizzo esatto non compare. È stato pubblicato tardi, le biografie di don Tonino e le informazioni turistiche sono prese da Wikipedia, che uno raggiunge prima cercandole direttamente. Le informazioni logistiche e tecniche potevano essere rilasciate sul sito web del Comune di Molfetta, adatto al caricamento anche di foto e video i cui contenuti non sono originali. Per i pass c’è il rimando ad altro sito. Anche questo richiamabile su quello del Comune. Le foto del Papa a Molfetta sono state inserite in ritardo. Insomma, uno sforzo inutile. L’AUTISTA DELLA PAPAMOBILE. Quanto è andato veloce l’autista della papamobile? Nessuno delle forze di polizia presenti l’ha fermato? Il giro tanto atteso dai fedeli che dalle prime luci dell’alba hanno atteso soprattutto nei settori più lontani dal palco per ore il saluto e la benedizione di Papa Francesco è stato davvero veloce. Nemmeno il tempo di un click che con lo smartphone potesse immortalare il passaggio del Papa. Forse ci si potrà rifare il 1 dicembre quando la diocesi andrà in pellegrinaggio a San Pietro per restituire la visita a Papa Francesco, sempre che qui i posti non siano dati con il criterio “politico” di cui sopra. La gioia di un saluto ai fedeli non è certo sostituibile con un cartonato. © Riproduzione riservata

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