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“Facce da Carnevale”: il Museo Diocesano si è trasformato in un laboratorio della cartapesta per tanti bambini Acqua, farina, pennello e tanta, tantissima, carta: nasce così la cartapesta. Una delle arti povere più antiche, dalle ricche potenzialità e dal multiforme realismo
07 febbraio 2013

MOLFETTA - Sabato 2 e domenica 3 febbraio il Museo Diocesano si è trasformato in un vero e proprio laboratorio per tanti bambini che hanno voluto cimentarsi nella realizzazione e decorazione di coloratissime maschere di carnevale. “Facce da Carnevale”, è stato infatti il titolo del primo appuntamento della nuova edizione di Storie da Museo - Alla scoperta delle tradizioni pugliesi, che quest’anno ha come obiettivo quello di far conoscere a bambini e ragazzi, dai 6 ai 12 anni, le ricchezze e le peculiarità della nostra terra, facendo sperimentare loro in prima persona la realizzazione di prodotti e manufatti tipici.

Il carnevale è inoltre connesso alla tradizione cattolica; è il periodo di festeggiamenti che precede l’avvio della Quaresima, momento di privazioni ed astinenza per i cristiani. In cartapesta sono, per di più, numerose opere di carattere sacro e nel secolo questa nobile arte ha indotto chi era mosso da sentimenti di devozione a far realizzare da abili artigiani statue di santi di piccole o grandi dimensioni, molte delle quali erano collocate in casa a protezione di quanti vi abitavano.

Lo scorso fine settimana i ragazzi hanno scoperto tanti piccoli e grandi segreti della cartapesta, grazie anche all’abilità e alla competenza del maestro cartapestaio molfettese, Sergio Favuzzi. Insieme a lui, che ha realizzato per le passate edizioni del Carnevale molfettese bellissimi carri allegorici, i ragazzi hanno visto nascere un simpatico mascherone in cartapesta e hanno sperimentato il fascino di quest’arte antica, ma anche la cura e la pazienza necessaria.

Ogni ragazzo ha poi dipinto e decorato la sua mascherina in cartapesta con tecniche e materiali diversi, facendo volare la fantasia come solo loro sanno fare.

Un’occasione importante per dare il giusto rilievo e restituire un pizzico di dignità ad una delle arti che ha reso in passato il carnevale molfettese uno tra i più importanti della nostra terra: il carnevale dei centomila, era definito così, proprio per le tantissime persone che raggiungevano la nostra città per ammirare i bellissimi carri allegorici, frutto delle abilità dei nostri maestri cartapestai.

Il prossimo appuntamento per tutti i bambini desiderosi di “mettere le mani in pasta” sarà il 16 e 17 marzo con un divertente laboratorio di cucina alla scoperta delle tradizioni pasquali locali.

 

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