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Evitiamo la resa dei conti: appello di Calvani e di altri ex dirigenti del Pd di Molfetta al segretario provinciale Ubaldo Pagano
20 aprile 2015

MOLFETTA – Appello al segretario provinciale del Pd Ubaldo Pagano, da parte del segretario dimissionario del partito a Molfetta, Giulio Calvani e di altri ex dirigenti del partito, per evitare un congresso in periodo elettorale col rischio di una resa dei conti.

In realtà, come “Quindici” ha scritto, il Pd di Molfetta rischia una guerra tra gruppi, una “notte dei lunghi coltelli” con l’abbiamo definita, soprattutto per il desiderio di rivalsa personale e non politica di alcuni esponenti. Lo si rileva chiaramente dai toni livorosi e rancorosi non solo del gruppo “Cambiare verso” che fa capo ad Annalisa Altomare e a Lillino Di Gioia (novello iscritto?) e ha come referente lo stesso candidato presidente del centrosinistra e segretario regionale del partito Michele Emiliano, ma anche del gruppo che si riconosce in Piero de Nicolo, anch’egli pronto alla rivalsa, dopo essere stato costretto a dimettersi dalla Multiservizi per la vicenda delle due assunzioni di figli di consiglieri comunali vicini al suo gruppo, ed ora in procinto di impossessarsi del partito come segretario per gestire le elezioni regionali. L’obiettivo è quello di far cadere l’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio dopo le elezioni regionali, malgrado lo stesso De Nicolo abbia incassato un assessorato e la presidenza della Multiservizi. Poco importa che la caduta della giunta di centrosinistra significherà il commissariamento di Molfetta e l'addio al rinnovamento in atto di una città, col rischio di farla precipitare di nuovo nel degrado in cui l'aveva lasciata il centrodestra.
Insomma, si prepara una resa dei conti senza precedenti, che sta già disgustando molti elettori che non intendono votare il partito e la sua candidata, la giovane Erika Cormio. Autore di questo pasticcio (per conto terzi?) è il segretario provinciale Ubaldo Pagano (longa manus di Emiliano?) che con un blitz, ha impedito la votazione sull’opportunità di effettuare il congresso a Molfetta, imponendo una scelta suicida: il congresso pre elettorale. Questa imposizione sembra dettata proprio dal regolamento dei conti interno fra coloro che vogliono far pagare caro all’assessore regionale uscente Guglielmo Minervini la sua scelta di candidarsi con “Noi a sinistra con la Puglia” (Vendola e Stefàno) e quelli che lo sostengono non solo per il suo lavoro fatto in 10 anni a favore della nostra regione, ma anche perché, a loro parere, tale candidatura rappresenta l’unica possibilità per Molfetta per avere un proprio rappresentante in consiglio regionale. Anche per non piangere lacrime di coccodrillo dopo, come è avvenuto con la città metropolitana, dove non sono presenti rappresentanti locali, proprio per colpa di due franchi tiratori all’interno del Pd.
Ed è quello che chiedono questi esponenti del PD, dichiarando che vogliono restare nel partito, evitando che la resa dei conti interni finisca per danneggiarlo con un’emorragia di voti che favorirebbe solo il centrodestra. Ma il rischio è anche quello di far crescere l'astensionismo, anche fra coloro che non hanno mai disertato le urne e che hanno creduto in un rinnovamento, mentre oggi sono delusi di fronte alle lotte interne al Pd, per rivalse personali, per la caccia alle poltrone, per regolamenti di conti e non per il bene comune. Insomma, non si dovrebbe dare l'idea alla città che anche gli uomini del centrosinistra pensino solo ai propri interessi e per questo gettare a mare un'esperienza di governo positiva, che sta cambiando il volto di Molfetta.
Come si farà dopo a chiedere voti alla società civile disgustata dal ritorno dei signori delle tessere, che non rappresentano la cittadinanza, ma solo lobby di interessi speculativi e gruppi di potere? E favorire la convinzione "che sono tutti uguali?".

Ecco il testo della lettera aperta:

«Caro Ubaldo,

nella nostra qualità di rappresentanti istituzionali del PD di Molfetta e componenti degli organismi dirigenti di Circolo, ormai decaduti a seguito delle dimissioni presentate qualche giorno fa dal segretario Giulio Calvani, vogliamo rappresentarti il nostro rammarico più profondo per la scelta da te comunicata nel corso dell’assemblea degli iscritti svoltasi nella serata di mercoledì scorso, 15 aprile, di svolgere entro brevissimo tempo (quindici giorni al massimo) un’assemblea congressuale per l’elezione del nuovo segretario e del nuovo coordinamento.

La tua decisione (che, per inciso, è stata unilateralmente imposta, impedendo di fatto che l’assemblea si potesse al riguardo esprimere democraticamente con un voto, come era stato formalmente proposto da tanti di noi, e nonostante i numerosi pareri contrari alla celebrazione immediata del congresso manifestati nel corso della serata) ci sembra avventata e del tutto inopportuna in questo momento, e rischia di esacerbare ulteriormente gli animi già abbastanza turbati della nostra comunità politica, messa a dura prova dai recenti accadimenti che la stanno interessando.

Avviarsi, in questa fase così delicata, ad un momento congressuale, nel bel mezzo di una dura campagna elettorale che ci vede tutti impegnati nel sostegno leale al candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione, nonché nostro segretario regionale, Michele Emiliano, appare ai nostri occhi una accelerazione sconveniente che disvela il malcelato intendimento di estromettere un pezzo intero del nostro partito (e, in particolare, quel pezzo che il PD di Molfetta lo ha fondato e lo ha portato avanti per anni, con coerenza e determinazione, anche nei periodi più difficili dell’opposizione alle amministrazioni di centrodestra), con un chiaro intento punitivo per le scelte che tanti tra iscritti e militanti (come hai avuto modo di registrare nel corso dell’ultima assemblea alla quale hai partecipato), con profondo travaglio, e per ragioni che si possono anche legittimamente non condividere, stanno adottando in queste ore in vista delle prossime consultazioni elettorali.

Noi crediamo che in un momento così tormentato per la nostra comunità possa essere più opportuno evitare ulteriori tensioni, preferendo un periodo di traghettamento affidato ad un commissario individuato dalla Segreteria Provinciale che meglio potrebbe gestire la fase transitoria in vista del congresso da celebrarsi dopo le consultazioni regionali, quando tutta la nostra comunità avrà potuto recuperare quel minimo di serenità che possa consentire il realizzarsi di un confronto proficuo e costruttivo, anche su posizioni legittimamente diverse, per rilanciare l’attività del Partito su basi nuove.

Perché il rischio concreto, caro Segretario, è che un’assemblea congressuale celebrata in questo frangente possa davvero risolversi in una “resa dei conti senza quartiere” o in una “notte dei lunghi coltelli” (come in tanti in queste ore, anche sulla stampa locale, già preconizzano) che darebbe un’immagine molto negativa del nostro PD, con la conseguenza di creare divisioni e lacerazioni tanto profonde quanto irreversibili.

A chi gioverebbe uno scenario del genere? Noi crediamo che celebrare un congresso ora renderebbe più debole, non certo più forte, il Partito in cui noi tutti crediamo e al quale intendiamo continuare a fornire il nostro contributo, e darebbe l’immagine di una comunità rissosa, divisa e inconcludente, quanto di più lontano dalle reali esigenze dei cittadini.

Né comprendiamo per quale ragione, a seguito delle dimissioni del segretario Calvani, non si possa procedere con un commissariamento, esattamente come è stato fatto solo poche settimane fa a Gioia del Colle, oppure a Gravina di Puglia che è andata a congresso in questi giorni dopo tre mesi di gestione commissariale finalizzata a ricreare le condizioni migliori per un rilancio, a livello locale, del Partito.

Per questo ti rivolgiamo il nostro accorato appello ad un sussulto di buon senso, affinchè possa rivedere la tua posizione e, conseguentemente, rinviare l’assemblea congressuale finalizzata all’individuazione del nuovo gruppo dirigente, evitando in tal modo una forzatura che asseconderebbe certamente i desideri di rivalsa (o di vendetta?) di questo o quel gruppo locale o barese, ma che altrettanto certamente creerebbe ulteriori divisioni e spaccature, indebolendo complessivamente il nostro Partito.

Confidiamo, per questo, nel tuo senso di responsabilità e ci auguriamo che, rinviando l’assemblea congressuale, voglia prendere la decisione migliore per gli interessi della vasta comunità delle democratiche e dei democratici della nostra città.

Comunità nella quale ci riconosciamo e intendiamo continuare a riconoscerci.

 

Con stima».

 

Giovanni Abbattista – assessore Lavori Pubblici del Comune di Molfetta

Damiano Angeletti – consigliere comunale PD

Giulio Calvani – ex segretario PD Molfetta

Davide de Candia – consigliere comunale PD

Paola Marzocca – ex componente del coordinamento del Circolo PD Molfetta

Corrado Minervini – ex componente del coordinamento del Circolo PD Molfetta

Brigida Mulinelli – membro dell’Assemblea Provinciale, ed ex componente del coordinamento di Circolo

Lino Renna – ex vice segretario PD Molfetta

Nino Sallustio – ex segretario PD Molfetta

Mino Salvemini – ex componente esecutivo PD Molfetta

Annalia Solimini – ex componente del coordinamento del Circolo PD Molfetta.

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