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Evento storico a Molfetta: ostensione del teschio di San Corrado patrono della città
La sacra reliquia è stata rimessa nella testa del busto argenteo appena restaurato. Momenti di tensione per la difficoltà di inserire la reliquia nella giusta posizione
10 febbraio 2008
MOLFETTA -
Evento di portata storica ieri in Cattedrale a Molfetta per l'ostensione del teschio di San Corrado (foto), patrono della città e della diocesi (della quale fanno parte anche Ruvo, Terlizzi, Giovinazzo). Per la prima volta è stata mostrata in pubblico la reliquia del santo, dopo che era stata prelevata dal busto argenteo nell'agosto scorso per consentire il restauro dello stesso busto, nel quale era stata collocata nel 1657 e apposto il sigillo del Capitolo Cattedrale. La cerimonia è cominciata con il taglio da parte del vescovo mons. Luigi Martella del sigillo della scatola che conteneva il sacro teschio, che è stato prelevato dai medici Luigi de Palma (Ortopedico) e Elio Massarelli (patologo) per essere ricollocato all'interno del busto argenteo.
A questo punto ci sono stati alcuni interminabili minuti di tensione perché i due medici hanno avuto grande difficoltà a collocare il teschio nella giusta posizione che permettesse la chiusura della parte superiore della testa argentea. La presenza di ovatta sul fondo impediva di collocare la mandibola e il teschio nella posizione precisa. Dopo vari tentativi, seguiti in silenzio e apprensione dal vescovo, dai sacerdoti, dal sindaco Azzollini e dai numerosi fedeli presenti, finalmente tutto è andato al suo posto e il vescovo ha potuto chiudere con la chiave la parte superiore della testa del busto. Subito dopo mons. Luigi de Palma, presidente del Capitolo Cattedrale ha provveduto a legare i nastri di chiusura e ad apporre il sigillo di ceralacca.
Dopo la firma del documento che attesta l'avvenuta ostensione e le relative operazioni di chiusura e sigillo da parte del vescovo, del sindaco dei due medici e di mons. De Palma, la cerimonia si è conclusa con alcuni canti religiosi. San Corrado nacque, intorno al 1105, da Enrico il Nero, futuro duca di Baviera e da Wulfilde di Sassonia. Destinato alla carriera ecclesiastica, Corrado preferì farsi monaco cistercense. Deciso ad intraprendere un pellegrinaggio in Terra Santa, durante il viaggio in Italia, si ammalò trovando ospitalità nei dintorni di Modugno, presso la grotta di Santa Maria ad cryptam. Qui Corrado morì, probabilmente nel 1126, e ricevette una degna sepoltura. I Molfettesi traslarono il suo corpo a Molfetta e il 9 febbraio di un anno non precisato (forse nei primi decenni del XIV sec.), lo deposero nell'antico Duomo. Il 10 luglio 1785 le reliquie furono trasferite nella nuova Cattedrale.
La reliquia del capo del Santo è custodita nell'attuale reliquiario argenteo (1657- 1658) raffigurante Corrado nelle sembianze di un eremita. Il progetto di restauro, approvato dall'arch. Ruggero Martines, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia (Bari), è stato realizzato nel Laboratorio di Restauro presso la Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e etnoantropologico della Puglia in Bari, dott.ssa Rosa Lorusso, Soprintendente Reggente, dott. Fabrizio Vona, direttore del Laboratorio, dott. Vito Iacobelli, restauratore.
Il restauro del busto-reliquiario e dei quattro angeli è stato reso possibile grazie alle libere offerte dei fedeli molfettesi e al generoso contributo in denaro da parte della Cattolica Popolare di Molfetta.
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Mina Spadavecchia
03 Marzo 2008 alle ore 00:00:00
E' un teschio. Con tutta probabilità appartenente a un uomo morto intorno al 25° anno di vita (mentre sappiamo che San Corrado è morto a 50 anni). Tutto sto trasudare spiritualità da un mucchietto d'ossa mi pare esagerato. Forse chi scrive così ha bisogno di avere segni tangibili per credere? Non si rasenta il paganesimo, non vi pare di adorare il Vitello d'oro, anziché pregare con l'intensità di cui l'animo umano è capace? Non aggrappatevi a queste messe in scena, abbiate più fede autentica!
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Gennaro BALACCO
11 Febbraio 2008 alle ore 00:00:00
Evento davvero importante ! Tanto importante che avrebbero potuto far durare l'ostensione per l'intera giornata. Perchè non è stato portato in processione? A Molfetta se ne fanno tante !
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rosa selvaggia
11 Febbraio 2008 alle ore 00:00:00
perchè non sono state fatte delle indagini piu affidabili per datare le ossa le cause di morte ,ed in particolare stabilire il sesso?a quanto si dice non tutte le ossa apparterrebbero al medesimo scheletro
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Molfettese religiosa
11 Febbraio 2008 alle ore 00:00:00
sms x rosa selvaggia ...Ma è come se lo fossero, nell'unione degli spiriti... un alone di mistero lascerà sicuramente posto alla nostra immaginazione... iniziamo a immaginare, a creare storie nella nostra mente...forse non lo facciamo da molto un po' tutti...Io credo che il non sapere serva a legarci ancor più alla reliquia di un santo, magari con i resti di alcuni fedeli... che possano questi trattarsi di donne o uomini, ai fini della Fede, credo che ci serva ben poco... Se avessimo saputo tutto nei dettagli ad esempio di Castel del Monte, forse quella struttura avrebbe perso di fascino... ci saremmo posti meno interrogativi...e ci saremmo legati meno a quel luogo e quel castello...Questo vale -secondo me- anche per San Corrado...e per Dio...
Rispondi
Molfettese religiosa
10 Febbraio 2008 alle ore 00:00:00
Evento oltre che storico, estremamente emozionante... quel teschio emana tutta la forza di una spiritualità mai spenta...
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