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Esternalizzazioni, il Comune apre ai privati I due mercati all'ingrosso e la mensa per le scuole materne ed elementari affidati a strutture esterne
15 luglio 2002

Il lessico amministrativo si arricchisce di un nuovo termine: esternalizzazioni. In parole povere affidamento all'esterno, a strutture private, di servizi finora gestiti direttamente dall'ente comunale. Ciò con l'idea, ma basta anche la sola speranza, che essi migliorino di qualità e soprattutto che pesino meno sul bilancio municipale, visto che quanto i cittadini pagano non è sufficiente a coprirne i costi. L'affidamento dei servizi pubblici Una scelta suggerita dalla legge finanziaria per il 2002 che ha inserito un articolo nel Testo Unico sull'ordinamento degli Enti Locali (il 113 bis), nel quale è previsto che i servizi pubblici privi di rilevanza industriale siano gestiti mediante istituzione o aziende speciali o infine società di capitali costituite o partecipate dagli enti locali (regolate dal Codice Civile). Inoltre, prevede che gli enti locali possano affidare questi servizi a terzi usando una procedura ad evidenza pubblica “quando sussistano ragioni tecniche, economiche o di utilità sociale”. A Molfetta, tra i vari servizi in ballo, la discussione e la delibera sull'affidamento a terzi ha riguardato cinque tipologie: tre servizi propriamente detti, quello mensa scuole materne ed elementari, il trasporto alunni e la gestione parcheggi, poi stralciata, e due servizi economici, la gestione del mercato Ittico e quella del mercato Ortofrutticolo. Le ragioniLe urgenze Il Consiglio comunale ha valutato che tra i servizi elencati siano almeno tre quelli che richiedono una più urgente riorganizzazione: la mensa, il trasporto alunni e la gestione parcheggi, aggiungendo il fatto che la possibilità di contrarre nuovi mutui è fortemente limitata dalla Finanziaria e lo sarà ancora di più in futuro. A questi va aggiunta la questione dei mercati. Il Consiglio comunale ritiene che i servizi dei mercati all'ingrosso vadano esternalizzati come imposto dall'articolo 113 bis, come anche dalla legge 1487 del 1938 e dalla legge 125 del 1959, visto che, al momento, la loro gestione economica si è chiusa con una perdita di oltre 331 milioni di lire (di cui circa 253 milioni per il Mercato Ittico e circa 79 milioni per il Mercato ortofrutticolo). Ma soprattutto la massima assise cittadina ha ritenuto che “l'esternalizzazione dei servizi mercatali vada realizzata mediante l'affidamento agli operatori interni, protagonisti della struttura mercatale”. I tre punti della delibera In definitiva il Consiglio comunale ha deliberato di “affidare temporaneamente agli astatori e agli operatori della struttura mercatale il servizio del mercato ittico”, per poi valutare l'opportunità di una concessione definitiva a terzi, secondo la procedura di gara a evidenza pubblica previste dalla legge. Inoltre, il Consiglio comunale ha stabilito di affidare a terzi i trasporti e le mense scolastiche (la gestione dei parcheggi è stata stralciata dalla discussione) con l'obbiettivo di una migliore gestione e di un risparmio delle spese. Infine, è stato deciso di “demandare alla Giunta cmunale la predisposizione degli atti istruttori per il riordino dell'intero comparto dei servizi pubblici del Comune di Molfetta”. L'opposizione si è riservata di esprimere una valutazione specifica solo in presenza di un piano di fattibilità concreto, accompagnato dalla valutazione del rapporto fra costi e benefici situazione per situazione. Michele de Sanctis jr.
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