Esiste il diritto all’oblio?
Quanto le storie del nostro passato, segnano e condizionano la nostra esistenza, ne determinano il percorso, e quanto avvenimenti accaduti in seno alla famiglia hanno influenzato il destino di coloro che ne facevano parte? A chi appartengono questi segreti che affondano le radici a volte in un passato remoto che non smette però di dialogare con il presente? Esiste il diritto all’oblio? e se sì quando e perché può essere violato. A questa e ad altre domande ha risposto il dott. Mattencini durante l’incontro di presentazione del suo ultimo romanzo “I segreti degli altri” che si è svolto il 16 dicembre nell’aula magna del Liceo Osa “Montalcini” . A condurre il dialogo con l’autore alla presenza del dirigente scolastico L. Melpignano e di oltre cento studenti sono stati due alunni del circolo dei lettori “G. Ferraris” che dopo avere letto il romanzo si sono confrontati con gli altri membri del gruppo individuandone i temi centrali e cercando di porre domande riguardo gli aspetti che li avevano maggiormente incuriositi. Il romanzo ambientato a Molfetta nel 1962 è un noir che in realtà nasconde altro; è una storia di formazione che ha per protagonista Donato Merari un giovane aspirante avvocato penalista, che nella sua ultima estate da ragazzo viene affascinato dall’enigmatica figura di Romeo Sitri, un trentenne che sembra nascondere un terribile segreto nel suo passato. Donato superando i suoi dubbi etici asseconda la sua curiosità che si trasforma via via in ossessione, e comincia a ricostruire il passato della famiglia di Romeo attraverso gli atti processuali custoditi nello studio legale Nole, scoprendo che nel passato del giovane ci sono due orrendi delitti uno dei quali commesso da suo nonno. La storia si conclude in un incontro tra i due personaggi che attraverso questo percorso si conoscono e in un certo senso si riconoscono l’uno nell’altro ponendo le basi per un rapporto di vera amicizia in cui Romeo non dovrà più nascondere il suo ingombrante passato. La domanda che più di tutte cercava una risposta riguardava proprio se esiste un diritto all’oblio per ciascuno di noi, se ad un certo punto il passato può e deve essere dimenticato, archiviato definitivamente. Il magistrato ha spiegato chiaramente la differenza che esiste fra il diritto all’oblio e il diritto alla privacy: quest’ultimo riguarda fatti che non vanno resi pubblici, segreti che pur appartenendo al presente non devono essere svelati, come nel caso Cantone, la ragazza che si è suicidata in seguito alla diffusione sui social di un video hard che la vedeva protagonista. Il diritto all’oblio invece, riguarda fatti che dovevano essere noti all’epoca in cui sono avvenuti, ma che non hanno più motivo di essere rivangati nel presente, purtroppo questo diritto non ancora del tutto codificato è difficilmente applicabili, rendendo ciascuno di noi in qualche modo schiavo del proprio passato. Tante sono state le domande che hanno trovato risposta alcune di esse sono state poste al magistrato, all’uomo dello Stato, una tra queste è stata: “Esiste la giustizia?”. Da magistrato” ha risposto il dottor Mattencini”: devo rispondere di sì, e per farlo devo raccontare come e perché è avvenuto il “primo furto della storia” facendo riferimento al furto delle dodici tavole ai tempi dell’antica Roma. la giustizia esiste a condizione che la legge sia nota a tutti ha concluso. L’incontro che è stato per gli studenti fonte di confronto e crescita è stato arricchito anche dalla presentazione del libro attraverso un booktrailer e da un reading conclusivo che ha visto protagonisti i nostri giovani lettori.