Enzo de Cosmo: la città deve sceglie fra l'uomo di potere e il democratico e pluralista
Enzo de Cosmo appare abbastanza soddisfatto del risultato del primo turno per il suo movimento “Con de Cosmo per Molfetta” che ha ottenuto 1.860 voti (superiori alla volta precedente) nella coalizione che appoggia Mino Salvemini, “piazzandosi al terzo posto, considerato che Socialisti e Di Pietro rappresentano due partiti”. De Cosmo attribuisce il risultato maggiore del previsto per Azzollini “ai grossi poteri forti che lo sostengono” e soprattutto “all'enorme vantaggio del successo politico del Popolo della Libertà”. La coalizione di Salvemini, secondo de Cosmo, si è presentata coesa e compatta costringendo Azzollini al secondo turno e questa coesione potrà essere determinante per la vittoria al ballottaggio. “Il voto alla nostra lista, è un voto a persone nuove e per bene, egregi rappresentanti della società molfettese, anche se combattere con una lista civica è più difficile che farlo con un groppo partito, perché parte svantaggiata, soprattutto quando la competizione assume espressioni di fortissima concorrenza. Sono soddisfatto – aggiunge De Cosmo – perché ho lavorato più per l'interesse della coalizione che per quello della mia parte o della mia persona, relativamente interessata ad entrare in consiglio comunale dopo aver fatto il sindaco e il parlamentare per tanti anni. Ero interessato, invece all'alternativa ad Azzollini per combattere le sue note caratteristiche dittatoriali, autarchiche e “padronali”. La competizione, secondo de Cosmo, non è finita, anzi ora entra nel culmine, con il confronto diretto fra due persone per la rappresentanza massima cittadina. “Al ballottaggio sono di fronte Azzollini, uomo di potere e senza scrupoli e un uomo sano, serio, autenticamente democratico e pluralista come Salvemini”. E' bene che la città sappia, dice de Cosmo che è chiamata a decidere “fra la continuazione fra degrado complessivo e tra uno sviluppo più equilibrato sul piano sociale, oltre che morale”. Non si tratta di scegliere fra moderati e sinistra, “ma tra conservazione del potere assoluto ed autentica crescita democratica. Molfetta deve tornare ad essere una città sana, dove è la gente per bene ad essere protagonista, stando dalla parte giusta, tra chi non cede ai ricatti e sceglie di non avere paura, come avviene ora. Oggi il cittadino si sente soffocato dalla concentrazione del potere economico e politico in una sola persona che, unico caso in Italia, nell'election day si è candidato al Senato e al Comune. E non è vero che per far arrivare le risorse alla città si deve stare a Roma. La verità è che vuole gestire tutto lui (“dice la mia città” con un senso di possesso) da perfetto leninista e stalinista, altro che moderato, altro che cattolico, i valori non si proclamano, si testimoniano”.