Ennesimo scempio al monumento ai caduti … questa è la nuova “cultura” a Molfetta
MOLFETTA - Le Associazioni combattentistiche e d’Arma denunciano l’ennesimo scempio al monumento ai caduti di Molfetta.
«Ancora una volta il monumento ai Caduti di tutte le guerre si trova al centro di tristi vicende che solo in questi ultimi anni si stanno intensificando, in una città che è ormai indifferente e che sta perdendo quei valori di convivenza civile e rispetto delle regole comuni. Avevamo già denunciato i deplorevoli attacchi al monumento, da parte di ignoti:
il furto della baionetta del soldato morente, asportata e mai più ritrovata (nemmeno durante l’occupazione inglese, durante la quale alcuni militari avevano cercato invano di tagliare il braccio della Nike alata, si era verificato un così importante danneggiamento);
l’asportazione dei fari che illuminavano l’opera di Cozzoli, qualche tempo dopo lo splendido restauro conservativo, che aveva ridato dignità alle sculture e ai marmi;
la rottura della lampada votiva, dono dei reduci di guerra molfettesi, a causa della mancata sorveglianza del monumento da parte di chi è addetto, soprattutto per l’accesso incondizionato di bambini incustoditi dai genitori, e probabilmente ineducati;
la mancata sostituzione, ormai da qualche anno, della lampadina che era accesa all’interno della stessa e a cui provvedeva sempre il Comune;
la comparsa di scritte sui marmi;
il furto della bandiera italiana, durante i recenti mondiali di calcio.
Pensavamo che si fosse ormai raggiunto il limite all’indecenza e al decoro, ma in questa città le sorprese relative alla mancanza di regole di civile convivenza evidentemente non mancano mai: in pieno giorno, ignoti hanno asportato l’intera asta metallica che era impiantata in adiacenza alla ringhiera del monumento.
È mai possibile che si possa assistere a uno scempio di tale portata? Che sicurezza è garantita ai nostri monumenti? Perché Molfetta è caduta così in basso, come non era mai successo nel lontano passato? È questa la città in cui vivono i nostri figli? Semplicemente bisogna vergognarsi e indignarsi, e le istituzioni dovrebbero trovare una soluzione per correggere questo andazzo, con sistemi anche repressivi e preventivi.
Le Associazioni Combattentistiche e d’Arma ed in primis l’Associazione Eredi della Storia, la Fondazione A.N.M.I.G., l’Ist. Naz. del Nastro Azzurro, l’ANCR sono indignate per questo scempio che continua a perpetrarsi nell’indifferenza assoluta delle istituzioni che dovrebbero garantire l‘ordine ed il rispetto delle regole oltre che il senso civico dei cittadini.
Tutto ciò avviene mentre tutto il mondo sta commemorando con diverse iniziative i cent’anni dalla Grande Guerra. Molfetta pagò con oltre 500 morti il servizio alla Patria.
Cos’altro ci dobbiamo aspettare nel prossimo futuro? Restiamo senza parole, e pretendiamo una risposta».