MOLFETTA - Cruenta la scena davanti alla quale i volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane si sono trovati, sconvolti ed impotenti: Katio, un pastore tedesco del canile comunale di Molfetta che, dopo l’abbandono subito, aveva riacquistato fiducia nell’uomo, grazie alle amorevoli cure dei volontari, la mattina del 23 maggio u.s. ha vissuto un infausto epilogo della sua esistenza, poiché letteralmente tirato per la testa, “a suon di morsi”, dai cani confinanti e quindi dilaniato, attraverso uno degli innumerevoli squarci nelle reti dei recinti.
A nulla sono valse le reiterate diffide dell’Associazione, a chi avrebbe dovuto, nel tempo e per tempo (Comune, in qualità di proprietario della struttura e Multiservizi, in qualità di gestore), occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria del canile, al fine di garantire il benessere dei cani ospitati e la sicurezza sui luoghi di lavoro del personale ivi operante e dei volontari.
Infinite volte l’Associazione ha richiamato i responsabili ad ottemperare ai propri doveri ma altrettante innumerevoli volte, gli interventi di manutenzione si sono tradotti in rattoppi grossolani con mezzi di fortuna, quali travi, pedane e altro ancora.
Appena qualche settimana fa, i volontari hanno soccorso un ennesimo cane, sfigurato per bene due volte, infilzato dalle reti rotte ed uncinate; Katio, purtroppo, non se l’è cavata, subendo una ingiusta ed orribile decapitazione!
Sarebbe improprio parlare di incidenti, poiché questi, per definizione, costituiscono fatti imprevedibili, mentre tali sciagure erano già state preannunciate dai volontari, come ovvie conseguenze di una inaccettabile e delittuosa inerzia.
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane sta valutando le azioni da intraprendere affinché di queste gravi omissioni ne rispondano, nelle sedi deputate, i responsabili del Comune di Molfetta e della Multiservizi, unici colpevoli di questa morte atroce e di tutti gli incidenti già verificatisi in passato.