Emiliano annuncia tagli agli ospedali (Molfetta a rischio) e il sindaco Natalicchio prende posizione: non si adoperi la calcolatrice come un bisturi
Intervento in difesa del “don Tonino Bello” che potrebbe rientrare nei tagli e ridimensionamenti del Piano al quale sta lavorando la Regione Puglia. Poco credibili le dichiarazioni del direttore generale della Asl Vito Montanaro
MOLFETTA – Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha annunciato Tagli drastici agli ospedali pugliesi. Poco credibili le dichiarazioni del direttore generale della Asl Vito Montanaro finge di non sapere nulla (?!) e attribuisce le chiusure in programma, solo ad indiscrezioni giornalistiche e preferisce parlare dell’organizzazione del lavoro, che, a suo parere, dovrebbe essere l’unico criterio per la soppressione dei nosocomi.
Se il destino di Terlizzi (77 posti letto) e Corato (96 posti) sembra segnato, anche Molfetta rischia la soppressione. Di qui il rifiuto della logica “della calcolatrice” da parte del sindaco di Molfetta che replica duramente al presidente della Regione, che sembra voler continuare a penalizzare Molfetta e il Pd locale per punirli per avergli dato pochi consensi alle ultime elezioni regionali e aver preferito quello che considera il nemico di sempre Guglielmo Minervini. Ma così facendo lavora contro la città.
Ed ecco la replica del sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio: «Siamo preoccupati, non poco, dalle indiscrezioni sull’approvazione del Piano di riordino ospedaliero al quale sta lavorando la Regione Puglia, che dovrebbe essere approvato entro fine anno. È allarmante la prospettiva della chiusura più volte minacciata o annunciata dal Presidente Michele Emiliano, che regge anche la delega alla sanità, di 25 presidi ospedalieri in tutta la Puglia”. Così il sindaco di Molfetta Paola Natalicchio interviene sulla questione che in questi ultimi giorni è sulle prime pagine di tutti i giornali.
«Si stanno finalmente concludendo i lavori per 6 milioni di euro – spiega – che hanno interessato l’ospedale don Tonino Bello di Molfetta, riportando la struttura su moderni standard. Le nuove sale operatorie, il nuovo pronto soccorso ultimato a maggio, a luglio abbiamo accolto con soddisfazione l’accreditamento del centro trasfusionale in via di ampliamento e il rafforzamento dell’organico dell’ambulatorio di pediatria.
Non possiamo chiudere o depotenziare questo importante presidio che serve un bacino di utenza di oltre 100.000 persone e ha reparti di eccellenza come la chirurgia, la cardiologia e UTIC, l'urologia, il servizio di nefrologia e dialisi che ha assistiti anche di Bitonto e Ruvo.
Non si smantella così la salute – sottolinea il sindaco Natalicchio – non si adopera la calcolatrice come un bisturi sulla pelle della comunità.
I tagli del governo sul fondo sanitario nazionale non possono ricadere a cascata sui presidi ospedalieri locali.
La direttiva europea che regola i turni dei medici negli ospedali, molti dei quali operano davvero in maniera eroica per coprire i turni di servizio e le reperibilità, non può essere applicata a discapito dei servizi ospedalieri, perché in Puglia siamo già lontani dagli standard ministeriali di posti letto per abitante previsti. E allora ci si adoperi per sbloccare il piano delle assunzioni, tenere sotto controllo la spesa sanitarie e non si rimedi, come dieci anni fa voleva fare Fitto, con il taglio degli ospedali senza assicurare i servizi territoriali di base.
Siamo pronti subito – conclude il Sindaco – a metterci alla testa di Comitato per salvare il nostro ospedale e difenderlo in tutte le sedi. Chiediamo al Presidente Emiliano e al direttore Montanaro che qualunque decisione sia assunta in ascolto delle comunità e in difesa della salute dei cittadini pugliesi».
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