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Emergenza neve, storie di ordinaria improvvisazione: una città nel caos. La pioggia, unica speranza
15 gennaio 2017

Emergenza era ed emergenza è rimasta per giorni e soprattutto per chi doveva giustificare la mancanza di organizzazione e di un piano operativo, magari delegato ad altri, tipo la Regione Puglia, anch’essa nel pallone, malgrado le rassicurazioni del presidente Michele Emiliano. La bufera di neve che ha investito Molfetta, come tutta la Puglia, ha trovato impreparata la protezione civile, con pochi mezzi e pochi uomini, quando ci si doveva attrezzare in anticipo, tenuto contro che le previsioni avevano lanciato da tempo l’allarme di una nevicata straordinaria. Sottovalutazione, disorganizzazione, inefficienza, superficialità: quale di questi termini sia più indicativo della situazione, non importa. Il risultato è stato il caos con la zona industriale bloccata e inaccessibile, le strade e i marciapiedi cittadini impercorribili. Insomma, strutture in tilt. E così c’è chi ha cominciato a fare la danza della pioggia a Molfetta. Sì, pioggia anche torrenziale, ma pioggia benedetta: l’unica che poteva salvare la città dall’ordinaria improvvisazione nelle situazioni di emergenza. Strade ghiacciate e impercorribili (non solo la periferia, ma anche il centro: basti per tutti il lungomare, snodo anche di una parte del traffico cittadino e il piazzale della stazione con i relativi marciapiedi), i mezzi e gli uomini disponibili hanno fatto quello che potevano e vanno apprezzati, senza parlare del volontariato che ha sopperito alla mancanza di un serio coordinamento e soprattutto all’assenza di un piano per l’emergenza annunciata da giorni, ma evidentemente sottovalutata (era dal 1956 che non nevicava così, ma sessant’anni fa non c’erano gli strumenti metereologici di cui disponiamo oggi). Dovremo gridare: nevica, governo ladro, per consolarci? Forse, sarà meglio dire: piove, governo benedetto. Lo stesso commissario straordinario Mauro Passerotti è rimasto a casa sua a Roma, limitandosi a dettare qualche ordinanza per telefono al comandante della polizia municipale Giuseppe Gadaleta e qualche comunicato a un sito amico. D’accordo con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano (e come poteva essere diversamente, avendo fallito entrambi ad affrontare l’emergenza: aver compagni al duol…), Passerotti affermava, sempre sul sito amico: “credo che Molfetta e la sua amministrazione (a distanza, ndr) abbiano reagito bene e continueremo a dimostrarlo nelle prossime ore… La situazione è sotto controllo (vista da Roma, certamente, ndr), in città le strade principali sono percorribili… E’ inutile negarlo (meno male, ndr) permangono delle difficoltà, ma confidiamo nel miglioramento con gli interventi che andremo a fare… adesso la situazione è tale da poterci far stare sereni. Voglio dire ai cittadini di stare sereni (ricordate un altro che disse la stessa frase? ndr) perché stiamo lavorando senza sosta per consentire che tutto ritorni alla normalità”. Forse al commissario che rifiuta rapporti con la stampa, sfuggiva che ci sono le conferenze stampa per dare le notizie in questi casi e rassicurare i cittadini, senza ricorrere a qualche sito amico. A smentire le note rassicuranti di Passerotti, che sembravano dettate più da un politico che da un tecnico, c’erano i messaggi di allarme di tanti cittadini su Facebook, con foto di strade ghiacciate e proteste per una situazione nata male e gestita peggio. Sul piano politico, perfino coloro che avevano provocato la caduta dell’amministrazione di centrosinistra, pur facendone parte, favorendo l’arrivo del commissario, oggi affermano: «Ponente quartiere dimenticato, il ghiaccio ci imprigiona e rende le strade impercorribili, ho segnalato, invieranno un mezzo, “se sono ancora in servizio”. Incredibile» (Annalisa Altomare). Anche l’ex vice sindaco Bepi Maralfa scrive: «Siamo letteralmente imprigionati dalla coltre dell’omissione operativa e non solo da quella del ghiaccio. Una Protezione civile spaventosamente assente prima, durante e dopo gli eventi climatici. Mi vergogno di essere stato amministratore di questa Città nel senso che non ho avuto a sufficienza il polsodi ferro con certi preposti al funzionamento della macchina amministrativa. Hanno ragione i cittadini a dolersi dello stato vergognoso in cui versano le strade di Molfetta e torto marcio coloro i quali vorrebbero lo spalamento del proprio orticello col metodo “fai da te”. Qui passano le ore ma non si vede nessun miglioramento. E qualche sciocco scrive di “starsi a casa” quando domani per tutti è giornata di lavoro. La Protezione civile è un diritto del cittadino e un DOVERE per le Istituzioni. Ci vuole la denuncia». E giù commenti tra l’ironico e il sarcastico di cittadini che protestano per il caos, per la mancanza di manutenzione minima delle strutture urbane. Se ci fosse stato un sindaco, l’avrebbero linciato. Hanno fallito anche i nuovi presidenti dell’Asm (città sporca, sacchetti abbandonati dovunque, per fortuna coperti dalla neve), della Multiservizi e dell’Mtm nominati dal commissario. Come esordio non è male! Non ci si può limitare a suggerire ai cittadini di restare a casa, per coprire la propria inefficienza. Aggiungere altro è inutile. In conclusione: apprezzamento per il lavoro svolto e gli sforzi fatti, ma l’errore è stato a monte, con la mancanza di organizzazione. E’ vero che non siamo attrezzati per queste emergenze, ma proprio in queste situazioni si misura la capacità organizzativa e amministrativa. E ai molfettesi non è rimasto che invocare la pioggia per sciogliere il ghiaccio, sperando che le strade alla fine non si ritrovino con buche ancora più profonde di quelle attuali. Cittadini, state sereni!

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