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Elezioni amministrative 2013: rinnovamento della politica o sconvolgimento in atto?
04 giugno 2012

MOLFETTA - Il Pd ha vinto le ultime elezioni amministrative. Questo il dato numerico: ha ragione Bersani a rivendicare la vittoria per sé e per il suo partito. Ma con quale schieramento? Non si capisce ancora bene. Il Pd si è alleato, un po' dovunque, con tutti i partiti e partitini della galassia del centro-sinistra, ma non con tutti da tutte le parti. Non ha disdegnato anche le alleanze con l'Udc e ha vinto meglio, dove alle primarie hanno perso i candidati piddini doc. Il M5S, dove ha vinto, ha vinto da solo, anzi ha stravinto, senza allearsi con nessuno, con un messaggio chiaro, forte e semplice di rinnovamento totale.  
Non è questo il momento per valutare se questi giovani (il rinnovamento delle classi dirigenti è sempre cosa estremamente positiva) riusciranno o meno ad amministrare bene, ma sono stati premiati dall'elettorato stanco di vedere sempre le solite facce. Dove non ha vinto (nel senso che non è riuscito, da solo, a eleggere il sindaco) il M5S si è attestato su percentuali di tutto rispetto, spesso a due cifre, anche dove l'offerta delle forze politiche tradizionali, ha saputo proporre programmi perlomeno digeribili per lo stomaco sempre più intollerante dell’elettorato italiano. Del resto, non bisogna sottovalutare che i partiti tradizionali dispongono di risorse ingenti (in pratica, i soldi pubblici dei cittadini), mentre il M5S nella città di Parma, ad esempio, ha portato a casa la vittoria spendendo appena 6mila euro, il che la dice lunga sulla reale indispensabilità del finanziamento pubblico dei partiti.
Spesso proprio quei finanziamenti pubblici hanno altre finalità (esemplari i casi Lega e Margherita), anche se è lecito pensare che questa volta i partiti hanno indirizzato alle sezioni, sempre all'asciutto di quattrini e gestiti dalle direzioni nazionali in modo discutibile, qualche risorsa economica maggiore. 
Tutti gli altri perdono, da soli o male accompagnati. I cittadini vogliono volti nuovi, questo il messaggio chiaro e forte alla politica. Vogliono rinnovamento di uomini e programmi politici. Possono fare sacrifici economici, a patto che a farli siano tutti e a imporli una classe dirigente credibile, onesta e non impaludata in mille bizantinismi funzionali alla sopravvivenza della casta.
I cittadini non si fidano più dei partiti e dei loro rappresentanti (locali e nazionali). Che sia giusto o sbagliato, politico o anti-politico, in questi anni la casta ha fatto di tutto di più per inimicarsi la gran parte dei cittadini. In questo senso, forse, l'entusiasmo che si muove intorno a Grillo (foto) non deve spaventare. Sarebbe stato peggio se a intercettare il malcontento ci fossero forze xenofobe e fasciste.
I politici della casta hanno dimostrato di essere interessati solo ai loro privilegi, ai loro stipendi, alle loro pensioni dorate, alla mera occupazione del potere, abbandonando il popolo italiano. L’incazzatura è sempre meglio dell'astensione in democrazia, perché quest’ultima è sfiducia completa e totale verso tutto e tutti, perciò molto rischiosa. L’elezione di facce nuove corre nel segno opposto della deriva autoritaria: quello della libertà e della democrazia. 
Se i partiti della sinistra non colgono quest’ansia di rinnovamento e non prendono atto di questa pulsione, non fanno proposte politiche serie di radicale mutamento, di radicale svecchiamento degli uomini, l’anno prossimo al Pd e al resto del centrosinistra non basteranno più le alleanze per contrastare lo tsunami Grillo.
Mancano 10mesi al voto che consegnerà all’Italia un nuovo governo eletto democraticamente. Con queste elezioni amministrative, le carte in gioco si sono rimescolate vorticosamente, sentenziando la morte del Pdl e la tenuta per semplice spinta inerziale del Pd. Sarebbe opportuno che questa inerzia si trasformasse in reale spinta propulsiva di tutte le forze di sinistra, in reale rinnovamento della politica o degli uomini in politica realmente di sinistra. Perché l’anno prossimo potrebbero esserci non solo il sindaco di Parma, ma anche il Presidente del Consiglio e un Presidente della Repubblica appartenenti al M5S. Eventualità che preoccupa, ma nel contempo stuzzica.
 
© Riproduzione riservata  
 
Autore: Nicola Squeo
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