Educazione degli adulti, impegno sociale e culturale
Convegno celebrativo dei 100 anni dell'Università popolare molfettese
Interessante convegno nella Fabbrica S. Domenico sul tema “L'educazione degli adulti”, promosso dalla Università Popolare Molfettese, con il patrocinio dell'Università degli Studi di Bari, della Regione Puglia e del Comune di Molfetta, a celebrazione del centenario dell'Associazione, fondata nel 1902. Davanti ad un numeroso pubblico, tra cui si notavano, accanto alle autorità, studiosi provenienti da Bari e dalla provincia, il prof. Roncone, il prof. Dell'Atti, molti studenti universitari del Dipartimento di Scienza dell'educazione, ha presentato i relatori il presidente dell'Upm, prof. Giovanni De Gennaro, che ha tratteggiato la storia dell'Associazione dal 1902 ad oggi con le interruzioni della prima e seconda guerra mondiale, della ostilità del regime fascista, sino alla rifondazione nel 1968 dell'attuale struttura.
I lavori sono stati aperti dal presidente del Convegno, il Magnifico Rettore dell'Università di Bari, prof. Giovanni Girone, il quale ha posto in evidenza il rapporto che intercorre tra l'Università con i suoi docenti e le associazioni culturali che ne diffondono il messaggio, saldando l'alta cultura scientifica alla cultura medio-popolare. Ha ricordato che la nascita dell'Università, fondata a Bari nel 1925, oggi giunta a divenire, per la sua ampiezza, la quinta delle Università italiane, raccoglieva una esigenza espressa nei primi decenni del Novecento, proprio da queste associazioni volontarie. Il prof. Ernesto Bosna, Ordinario di Storia della scuola, nell'Università di Bari, ha tratteggiato i termini storici e teorici delle strutture per la educazione degli adulti, oggi diventato un problema urgente per lo sviluppo scientifico e tecnologico, per la crisi dei valori etici, per il dialogo tra civiltà e religioni diverse, per i problemi che il progresso pone e su cui i cittadini, oggi europei, domani delle nazioni unite, saranno chiamati ad esprimersi. Un problema, questo della educazione degli adulti, che investe non solo i giovani per il loro aggiornamento professionale, ma anche la terza età per l'allungamento della vita media e per la disponibilità di tempo libero.
Il sindaco Tommaso Minervini, con la sua esperienza di educatore degli adulti, è intervenuto a testimoniare l'interesse della municipalità per le numerose associazioni culturali della città, soprattutto della loro storia che costituisce parte cospicua della storia della città. Il primo cittadino ha ricordato la recente legge regionale di promozione della educazione degli adulti, esprimendo un doveroso riconoscimento al presidente della Giunta Regionale, Raffaele Fitto, che, impegnato diversamente, non ha potuto partecipare alla manifestazione. Hanno espresso il loro riconoscimento per l'attività culturale a Molfetta anche l'on. Francesco Amoruso ed il sen. Antonio Azzollini, che ha proposto nuovi incontri sulla vita culturale della città.
La serata si è conclusa con l'assegnazione di una ceramica dello scultore Salvatore Magarelli alle autorità intervenute e con la distribuzione a tutti i partecipanti al convegno di due volumi in omaggio, una storia della Upm redatta da Giovanni De Gennaro e Antonio Balsamo e una silloge di poesie su Molfetta, dono della poetessa Ada De Judicibus Lisena.
Successivamente è stata visitata la casa-museo dello scienziato molfettese, Giuseppe Saverio Poli, che visse nella Corte Borbonica a Napoli, studiò la conformazione dei molluschi, uno dei primi nel mondo, ricoprì cariche importanti. La casa Poli, ristrutturata e arredata con reperti rari e d'importanza storica, è stata aperta in occasione della manifestazione dal suo discendente omonimo, il dott. Giuseppe Saverio Poli, venuto espressamente da Milano dove lavora, per ricevere i partecipanti al convegno.
Michele de Sanctis
SCHEDA
Università popolare: cento anni di storia e cultura
All'inizio del secolo scorso Molfetta visse una intensa stagione di rinnovamento civile, politico e culturale: nel 1902 il blocco dei partiti popolari riusciva a conquistare il governo della città imponendo una vera e propria svolta progressista alla politica cittadina, nel 1903 nasceva la “camera del lavoro” che raccoglieva tutte le associazioni nate negli anni immediatamente precedenti per difendere i diritti dei lavoratori, nel 1902 nascevano la Banca Cattolica e l'istituto Apicella e negli stessi anni muoveva i sui primi passi il Liceo cittadino. In questo clima di profondo fermento il 14 aprile del 1902 veniva fondata l'Università popolare molfettese. In una città nella quale l'87% delle classi subalterne era completamente ignorante, l'istituzione si proponeva di combattere l'analfabetismo culturale di fronte alle conquiste della scienza e del progresso: già nel suo secondo anno di attività l'Università popolare era in grado di offrire lezioni sui temi più disparati, dalla fisiologia alla fisica, dalla letteratura alla storia dell'arte.
A cento anni dalla sua nascita l'Università popolare ha voluto celebrare la sua storia ma anche il suo futuro con un convegno che ha avuto come tema la nuova sfida che l'importante istituzione culturale cittadina si trova ad affrontare all'inizio del terzo millennio: l'educazione degli adulti.
La globalizzazione economica, l'ampliarsi delle tecniche di comunicazione di massa, l'irruzione della lingua inglese nella nostra vita quotidiana impongono la necessità formare gli adulti alla comprensione di dinamiche sociali e culturali in continua evoluzione. L'Università popolare, nata per contribuire alla alfabetizzazione delle classi operaie, si trova ora di fronte alla sfida di supportare coloro i quali, non più giovani, rischiano di essere tagliati fuori dai benefici che le nuove conquiste scientifico-tecnologiche offrono alla nostra società.
Numerose le personalità che hanno preso parte all'evento: dal sindaco Tommaso Minervini, all'on. Amoruso e al sen. Azzolini. A testimoniare il legame esistente tra Università di Bari e Università popolare molfettese era presente il rettore dell'ateneo barese, prof. Giovanni Girone e il prof. Ernesto Bonsa. A fare gli onori di casa il presidente dell'Università popolare il prof. Giovanni de Gennaro.
Tutti hanno concordato sulla grande valenza storica di una istituzione come l'Università popolare che continua a dar lustro alla nostra città e hanno ribadito la necessità di sostenere, anche finanziariamente, l'importante istituzione culturale cittadina.
Francesco Dell'Olio