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Educazione alla politica e primarie a Molfetta: rinnovare il Pd dall'interno
27 settembre 2012

MOLFETTA - Temi di ampio respiro per la Festa Democratica 2012. Oltre alla situazione locale, in Piazza Municipio si è anche parlato di primarie, a livello locale e nazionale, della situazione politica italiana e del ruolo dell’Italia in Europa e nel mondo. In ogni intervento dei relatori è rimasta centrale la questione del rinnovamento dell’offerta politica in Italia, con l’obiettivo di creare una forza progressista capace di «far fronte ai problemi di un tempo in cui tutto sta cambiando», come ha spiegato l’assessore regionale alla Mobilità, Guglielmo Minervini.
La prima parte dell’incontro ha messo in primo piano il ruolo della formazione, della preparazione politica e culturale necessaria per costruire una giovane classe dirigente. Sul palco i Giovani Democratici dei Circoli di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi hanno dialogato con due importanti esponenti del Partito Democratico pugliese, Sergio Blasi, segretario regionale del Pd, e l’assessore regionale Minervini, già due volte sindaco di Molfetta (nella foto sulla destra con 3 giovani del Pd).
Presentando la «Scuola di Formazione alla Politica» dedicata ai giovani del partito, si è preso atto che la formazione, l’impegno e lo studio continuo sono essenziali per «diventare ottimi amministratori». Per potere, cioè, recuperare la «dimensione del noi, la dimensione sociale» che è propria della politica e riuscire a portare avanti una idea di sviluppo assolutamente necessaria per Molfetta e per l’Italia intera. Solo in questo modo, del resto, si potrà riuscire a «rinnovare il partito dal suo interno», come spiegato da un giovane democratico.
Il cenno più importante alla situazione molfettese si avuto quando il dibattito ha affrontato le dinamiche interne al partito e, in particolare, la questione delle primarie. Molfetta fu una delle prime città a sperimentarle, nel 1994, col primo mandato di Guglielmo Minervini. Ma occorre fare attenzione al modo con cui sono svolte: senza un “albo degli elettori” che renda noti coloro che si riconoscono nelle idee del Pd e senza regole certe, diventerebbero uno strumento dannoso e divisivo. È successo l’anno scorso, con «effetti devastanti» per il cantiere del centrosinistra, e così è avvenuto a Napoli e a Genova. È importante poi, per conferire una reale legittimità al vincitore, che si organizzi il doppio turno se nessun candidato supera una certa soglia di voti.
Sia Blasi che Minervini hanno poi commentato la possibile candidatura alla presidenza del Consiglio di Nichi Vendola, attuale presidente della Regione Puglia. Per l’assessore ai Trasporti, Vendola è stato l’interprete di una stagione politica eccezionale nel Mezzogiorno. Interprete, ma non protagonista. Il percorso di cambiamento che lui ha incarnato con la sua figura deve e può continuare, anche senza di lui. Ogni altra via che diverga da ciò che in Puglia è stato costruito riguardo la green economy, la scommessa sulla società della conoscenza e sullo sviluppo della cultura e del turismo della regione, significa arretramento e declino.
Nella seconda parte della serata, Piero Ricci, giornalista di Repubblica, ha intervistato l’ospite maggiormente atteso, l’europarlamentare Pd David Sassoli. Oltre a temi di stretta attualità riguardanti la crisi politica nella Regione Lazio, Sassoli ha rimarcato la necessità di un cambio di paradigmi nel dibattito politico italiano. Muovere verso un partito progressista di caratura europea, realmente vicino alla necessità di garantire i diritti economici e sociali di milioni di cittadini italiani ed europei dev’essere la chiave per il rinnovamento del Pd, a tutti i livelli.
 
© Riproduzione riservata
 
Autore: Vito Angione
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O.T. - IL PREDICATORE DEL NULLA HA COLPITO ANCORA - Vendola si doveva ridurre lo stipendio quando si è insediato (un po' di anni fa), ma si è limitato a dire che quello era lo stipendio che prendeva Fitto. Ora, tra il dire e il fare c'è l'iter burocratico da seguire per la riduzione dello stipendio, seguendo il quale si arriverà quantomeno a ridosso delle elezioni politiche con Vendola proiettato in Parlamento. Secondo voi per quanti mesi Vendola prenderà lo stipendio ridotto? E quanti boccaloni lo voteranno perché ha detto di essersi ridotto lo stipendio? Detto questo, però, entriamo più nello specifico. La riduzione annunciata di 50 mila euro l'anno dello stipendio - sempre che lo faccia davvero, il condizionale è "super" d'obbligo - significa passare dai 19 mila euro mensili attuali a 16 mila (14 mensilità), senza toccare alcun privilegio (benefit a non finire...) come la liquidazione di fine mandato (lo chiamano assegno per il ritorno nel mondo del lavoro!) e senza toccare il vitalizio di svariate migliaia di euro. Vogliamo poi parlare dei consiglieri regionali pugliesi? Vi "chiarisco" meglio le idee anche su questo fronte, con qualche dubbio - in dubbio pro reo - sulla cumulabilità dei benefit consiliari, assessorili e Presidenziali. Bisognerebbe rivolgere la domanda ai diretti interessati, "molto interessati", per avere "i termini della cumulabilità", argomento che riempirebbe sicuramente la piazza, non sapiamo quanto inferocita, però... Dopo 4 mandati un consigliere regionale pugliese incassa una somma che supera i 300mila euro (lordi). Più che una liquidazione, un 5+ al superenalotto! Una cosa scandalosa, usiamo i termini più appropriati. Il confronto con realtà analoghe, per numero di abitanti, come il Piemonte o la Toscana, è impietoso. Un consigliere che lavora a Torino o a Firenze ha uno stipendio che è la metà di chi sta in Regione Puglia, rispettivamente 5.409 euro e 5.549 netti contro i 10.433 netti mensili del pugliese!. Lo spread del vitalizio, tra i consiglieri pugliesi e quelli di altre regioni è ancora più alto a favore degli "scroccones d'Apulia": quello minimo in Puglia è pari a 2.844 euro netti mensili contro gli appena 928 della Toscana; il livello massimo in Puglia, però raggiunge i 7mila euro contro i 2.320 toscani. 7mila euro di pensione garantita dopo pochi anni in regione. E il "governatore poeta" che dice di queste cose? Nulla, come nulla dicono i consiglieri regionali, se ne guardano bene, dall'affrontare l'argomento, dal prendere una posizione... Chissà com'è... Attacca il PRESIDENTE - GLI ALTRI NO, "tutto va bene madama la marchesa, stanno zitti e a cuccia, meglio non fare figure di m. - il governo centrale per le sue manovre contro la povera gente, parla di “macelleria sociale”, usa l'aggettivo “lurida” per indicare la politica degli altri. Ma non si dovrebbero fare bene i conti in casa propria, prima di attaccare gli altri? "Il Poeta", "l'aulico paroliere", che è al potere da più di 6 anni - ma che sinora non ha fatto e detto nulla per ridurre le vergognose retribuzioni dei suoi consiglieri... e le proprie fino ad ieri - guarda caso, si accorge oggi che qualcosa non va... Ha deciso, anzi "ha detto di voler decidere" (capisc a mè...), la riduzione della propria... "provvigione". Ma se non fosse venuto a galla tutto lo schifo che sta venendo a galla in altre regioni italiane (Lazio in primis), lo avrebbe fatto? Bella domanda... come dicono dalle mie parti, che poi sono pure "le parti vostre", "qui cade il ciuccio"!

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