Edilizia, approvato l'atteso Comparto 18. Le contraddizioni di Annalisa Altomare (Pd)
Anche il Comparto 18, provvedimento edilizio, lungamente atteso, variamente interpretato e desiderato, è stato portato in porto dall’amministrazione di centrosinistra di Paola Natalicchio, che è riuscita anche ad imporre alcune modifiche a favore dell’ambiente, che erano state ignorate dalla precedente amministrazione. Il centrodestra non era riuscito a vararlo e lo ha fatto il centrosinistra, smentendo così le voci che sostenevano la mancanza di volontà di approvarlo. Il sindaco era assente per ragioni di salute (aveva una brutta broncopolmonite), ma la maggioranza era al gran completo, con Saverio Patimo in sedia a rotelle e gesso. Tutti i provvedimenti sono stati approvati e sul comparto 18 è arrivato anche il voto dei consiglieri di opposizione. Questa era la prima risposta che si attendeva dopo i venti di crisi, verificare i numeri. In aula c’erano 17 consiglieri. Ma bisogna aspettare gli interventi per cogliere alcune contraddizioni ancora presenti, soprattutto nel Partito democratico, che ha celebrato in aula una sorta di congresso anticipato con Annalisa Altomare, che pur potendo, con tre consiglieri, formare il gruppo di Democrazia e Cambiamento è rimasta nel Pd, non risparmiando continui e pesanti distinguo. A partire dall’approvazione dello schema di convenzione per l’adesione alla centrale unica di committenza con i Comuni di Bitonto, Ruvo di Puglia, Corato e Giovinazzo. Quello di costituire centrali di acquisto di unioni di Comuni è ormai un obbligo di legge per bandire gare tra 40mila e 1,5 milioni di euro a partire dal 1 novembre 2015. Né l’area metropolitana, né altri Comuni, tranne quelli elencati si sono ancora adeguati. L’amministrazione comunale ha istruito allora la procedura, ha spiegato l’assessore agli appalti e contratti Giulio Germinario, “per la costituzione della centrale unica con i Comuni con i quali ha già rapporti giuridici all’interno dell’ambito territoriale di raccolta dei rifiuti e dell’area metropolitana”. L’adesione deve essere perfezionata dal Consiglio Comunale. Ma la prima a essere poco convinta era stata la consigliera Annalisa Altomare, sempre più nervosa, contro il suo stesso partito, il PD, e la sua maggioranza. Aveva definito l’amministrazione “approssimativa e sintomatica”, “nessuna opera pubblica progettata e realizzata” e poi aveva attaccato a testa bassa l’assessore proponente Giulio Germinario, anche lui del suo partito, fino ad arrivare a dire: “lei non mi rappresenta”. Salvo poi concludere: “Questo provvedimento lo voterò perché imperfetto”. E così è stato nonostante tutte le perplessità, gli attacchi dell’opposizione sul “blocco degli appalti”, “l’assenza di carte”, il provvedimento è passato con 17 voti favorevoli. Dall’altro fronte si è vista un’opposizione da azzeccagarbugli che si è protratta anche sull’acquisizione di un’area demaniale con diritto di prelazione per 12.000 euro sulla quale Antonello Pisani (uno dei consiglieri dissidenti dal sen. Azzollini) propone questioni pregiudiziali, dubbi anche sull’adesione di Molfetta alle “Città dell’olio”, alla quale hanno aderito già Comuni con una tradizione importante almeno come la nostra, Andria e Bitonto. E veniamo alla cronaca dell’approvazione del Comparto 18. Il punto si apre alle 21. In prima fila tra il pubblico tutti i compartisti, ingegneri e costruttori interessati al provvedimento già dal primo pomeriggio. Durante i lavori del consiglio in uno scambio continuo di battute con molti esponenti politici dell’opposizione. C’era grande attesa, per l’approvazione di un comparto che dal 2006, nonostante i 7 anni di amministrazione dell’ex sindaco Antonio Azzollini, non trovava i giusti termini per un provvedimento di approvazione. L’amministrazione già a dicembre aveva dato notizia di un accordo raggiunto con il presidente del Comparto che ha ricordato l’assessore all’urbanistica Rosalba Gadaleta nel suo intervento “riduce le volumetrie complessive di quasi 20.000 metri cubi, restituisce un’area a verde al quartiere e migliora la viabilità”. Vengono infatti stralciate quattro palazzine che sarebbero dovute sorgere nell’area tra il ponte di viale 25 Aprile e il magistrale, lì dove sorge uno secolare albero di Carrubo. I consiglieri di maggioranza hanno rivendicato il metodo e il merito del provvedimento, giudicato tardivo e “obbligato” invece dai consiglieri dell’opposizione (e, naturalmente dalla consigliera Altomare) con ancora una volta l’intervento di Mariano Caputo fuori dalle righe per i toni usati. Alla fine, come detto, il provvedimento viene approvato all’unanimità. Tra i banchi della maggioranza assente il solo consigliere Ignazio Cirillo.
Autore: Felice de Sanctis