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Eccellenza a Molfetta con la neonata Libertas di Mauro Lanza
15 settembre 2012

Molfetta torna nel Campionato di Eccellenza, con la nuova società Libertas del presidente Mauro Lanza, affiancato dal gruppo che l’anno scorso era a Noicattaro, guidato da mister Angelo Sisto e dal secondo Francesco Catucci. E per celebrare questo ritorno importante, il 26 agosto allo stadio comunale Paolo Poli si è disputato un incontro tra la Libertas Molfetta e il Bari di Vincenzo Torrente, reduce dalla prima giornata di campionato in Serie B contro il Cittadella. Un appuntamento cui gli appassionati non sono mencati. La stagione 2012-13 in Eccellenza è iniziata con il primo turno di Coppa Italia contro i Quartieri Uniti Bari, nella speranza che il calcio a Molfetta non subisca un altro duro colpo come avvenuto nelle passate stagioni. La prima di campionato sarà, invece, il 9 settembre. Il ds Fabio de Carne ha costruito una squadra che dovrebbe ben figurare in Eccellenza dove il Molfetta torna dopo 3 anni di assenza: Saverio di Candia e Gianluca Soares in porta, mentre i difensori saranno Giacomo Biancino, Massimo di Cugno, Vanny d’Addario, Marco Grimaldi, Roberto Paris, Francesco Proscia, con Nicolò Marasciullo e Roberto Messina classe 1994. A centrocampo Francesco Cantatore, Onofrio Colella, Germano de Gennaro, Nicola de Santis, Francesco Giuliani, Gianluca Loseto e i giovani Luigi de Palma (1994), Danilo Favia (1994) e Gianluca Manzoni (1995). Infine, gli attaccanti Salvatore Petruzzella, Alessandro Romito e Alfredo Milloni classe 1994. Intanto, è nata anche la società calcistica MolfettaRuvo, con il matrimonio calcistico Bufi-Ippedico, un progetto nuovo incentrato esclusivamente sui giovani. Insomma, il calcio molfettese sembra riprendere quota, anche se anche a Molfetta risente del momento difficile dell’economia italiana. Infatti, nell’ultimo anno numerosi sono stati gli abbandoni significativi, anche se per le società è necessario mantenere gli equilibri economici anche per il futuro, calibrando competitività e continuità. Proprio per questo, bisogna lavorare sui giovani e sull’impegno per portare avanti una qualità dei campionati e una competitività internazionale all’altezza dell’Italia. Sarà un cammino difficile, probabilmente lungo, ma di certo la strada corretta da seguire. Non occorre soltanto la volontà (o la necessità) di farlo, bisogna sposare fatti e parole e investire quel poco che è rimasto in cassa al momento opportuno, senza indugi o tentennamenti, evitando di (s)vendere talenti. Nelle serie minori si è assistito in questi anni a una sequela di fallimenti, che hanno cancellato dalla geografia del pallone città importanti. Ecco perché è opportuno elaborare una gestione sostenibile per salvaguardare il calcio, che non è solo business, ma anche senso d’appartenenza e tessuto sociale. Ecco perché aprire una fase nuova è importante affinché questo sport ritorni ad essere una grande risorsa per il calcio nazionale, ma anche per Molfetta.

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