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È la felicità, prof? Storia di ragazzi che cercano aiuto e affetto nel docente
15 aprile 2017

Siamo incazzati come docenti e mi piacerebbe che in questa indignazione ci foste anche voi come studenti. È mai possibile che gli ultimi tre ministri della pubblica siano persone che non ha mai messo piede in posti come questi? Che ne sanno della puzza delle scarpe che sentiamo per ore, delle ascelle, dei cornetti, degli zaini, dei libri, che ne sanno? La scuola è una cosa molto reale e credo che sia una delle cose più vere e più serie che sia esistita nel nostro Paese. Questa è una delle citazioni più significative esposte dall’autore Giancarlo Visitilli durante la presentazione del suo libro “E’ la felicità, prof?” avvenuta nell’ambito del progetto “Restiamo umani” dell’IISS “G. Ferraris”. Il libro, tratto dalla sua esperienza personale di docente, ha permesso un confronto tra insegnanti ed alunni sulla realtà del libro e della quotidianità. Durante il dibattito sono state poste diverse domande all’autore dalle quali è emerso che non esiste un preciso modello di insegnante, né tantomeno un’insegnante “amico”. Molto spesso purtroppo questi ultimi sono talmente presi dal portare a termine il programma imposto dal ministero, da ignorare quasi del tutto la realtà complessa della classe come quella descritta nel libro in cui alcuni ragazzi a causa della disoccupazione dei genitori sono costretti a lavorare tralasciando il loro percorso formativo. Pagine strappate alla vita vera che narrano le storie di 29 ragazzi prossimi alla maturità i quali cercano aiuto e affetto nel loro professore di lettere con il quale intraprendono un fitto rapporto epistolare nel quale si raccontano. “È la felicità, prof?” è il titolo che potremmo dare a questo progetto scolastico. Un titolo non retorico in quanto la felicità è un diritto di tutti, specialmente quando questa di intreccia con il complesso mondo della scuola pieno di paure, sfide e attese per il futuro. Il libro tratta di questa esigenza che si sta trasformando in urgenza per i giovani che stanno perdendo la speranza. Un libro che indaga anche sul ruolo degli insegnanti in relazione alla vita adolescenziale e alla loro ricerca verso la felicità, ardua e complessa, ma che plasma ogni persona rendendola diversa. L’incontro ci ha offerto l’opportunità di rivalutare lo scopo e il ruolo della scuola, che al giorno d’oggi viene considerato come un luogo dove passare alcune ore della giornata senza renderci realmente conto della fortuna che abbiamo. Un luogo dove poterci relazionare con persone diverse da noi stessi, dove porre le basi per costruire e affrontare il nostro futuro e la vita che ci attende. Un luogo che ormai diamo per scontato ma che, come afferma Giancarlo Visitilli, “ogni mattina alle 7 in punto fa accadere un miracolo: 8 milioni di italiani si svegliano e si preparano per andare a scuola, qualcosa che altri Paesi si sognano”. Erica Prudente Angelica de Palma

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