È ballottaggio tra Minervini (47,86%) e Drago (23,65%) L’ipotesi anatra zoppa
Mancato per un soffio il successo al primo turno, il sindaco uscente Tommaso Minervini, sostenuto da ben 11 liste civiche, dovrà vedersela alla seconda torna- ta elettorale dopo 15 giorni, domenica 26 giugno, con il suo sfidante principale Lilli- no Drago, candidato del centrosinistra nelle elezioni amministrative di Molfetta. Lo spoglio definitivo e complessivo con alcune sezioni in tilt, il cui scrutinio si è chiuso in nottata, come la 1 e la 59, hanno decretato una vittoria relativa di Minervini con il 47,86% (14.939 voti), seguito da Drago con il 23,65% (7.380 voti), da Pietro Mastropasqua con il 20,38% (6.362 voti) e Giovanni Infante con l’8,11% (2.530 voti). Ma la battaglia principale, l’inseguimento dei voti, man mano che le schede venivano scrutinate, è stato fra lo stesso Lillino Drago candidato del centrosinistra campo lar- go (come lo definisce il segretario nazionale Enrico Letta) e Pietro Mastropasqua, can- didato di 6 liste di centrodestra, fra cui Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che a livello nazionale ha avuto un buon successo. En- trambi i candidati lontani da Minervini che era sicuro di andare al ballottaggio, anche se in cuor suo sperava nella vittoria al primo turno, si contendevano la sfida al sindaco uscente. L’ha spuntata Drago, mentre Mastropasqua può vantare un buon successo elettorale, anche grazie al voto disgiunto. Ed è proprio il voto disgiunto il fattore più importante di questa tornata elettorale, perché potrebbe rappresentare la spi- na nel fianco di Drago nel caso di vittoria al ballottaggio, perché potrebbe configurar- si quello che viene definito il caso che i politologi americani definirebbero dell’anatra zoppa, un sindaco che non ha la maggio- ranza in consiglio comunale e per il quale sarebbe difficile governare. Tommaso Mi- nervini ha avuto il 5% in meno delle sue liste, una sconfitta sul piano personale, ma che potrà risultare vincente per la sua coalizione, in caso di vittoria di Drago al ballottaggio e di passaggio all’opposizione. Infatti, malgrado il previsto premio di maggioranza alla coalizione del sindaco vincente – secondo una sentenza del Con- siglio di Stato 5ª sez. del 14 maggio 2010, n. 3021 –, va considerato che «il regime delle elezioni comunali disegnato nel d.lgs. n. 267/2000 è impronta- to al principio maggioritario, da qualificarsi come tendenziale regola generale che informa la discipli- na della materia in esame ed opera in modo pieno nei comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, dove a nor- ma dell’articolo 71, commi 1 e 5, l’elezione dei consiglieri comunali si effettua con sistema maggioritario contestualmente alla elezio- ne del sindaco, con attribuzione di due terzi dei seggi alla lista collegata al candidato sindaco che ha riportato il maggior numero di voti, e in modo attenuato nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti, dove, a norma dell’articolo 73, comma 10, alle li- ste collegate al candidato sindaco proclamato eletto al primo turno (ipotesi di sindaco c.d. “forte”, nell’accezione forgiata da Corte costituzionale 4 aprile 1996, n. 107, con riferimento alla previgente disciplina di cui alla legge 25 marzo 1993, n. 81, in parte qua identica), le quali non abbiano già conseguito il 60% dei seggi a norma del comma 8,.ma abbiano ottenuto almeno il 40% Elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti 98 ISTRUZIONI PER LE OPERAZIONI DELL’UFFICIO CENTRALE «dei voti validi», nonché alle liste collegate col candidato sindaco proclamato eletto al turno di ballottaggio (ipotesi di sindaco c.d. “debole”), le quali non abbiano già conseguito il 60% dei seggi a norma del comma 8, viene assegnato il 60% dei seggi a condizione che nessun’altra lista o gruppo di liste collegate al primo turno abbia superato il 50% “dei voti validi”». Ora, le liste collegate a Minervini hanno superato il 52% (52,63%) e quindi il problema si pone, al punto che il sindaco uscente ha convocato un incontro urgente della sua coalizione annunciando un comizio per questa sera in piazza Municipio alle ore 20, nel quale sicuramente evidenzierà questa ipotesi di anatra zoppa come arma contro Drago al ballottaggio. Soddisfatto il candidato del centrosinistra che nella serata dello scrutinio ha avuto la visita del presidente della Regione Michele Emiliano, suo sponsor principale nella scelta del candidato sindaco del centrosinistra (con una strizzatina d’occhio a Saverio Tammacco, che invece gareggiava nelle liste di Tommaso). Delusione per il giovane Pietro Mastropasqua (sostenuto dall’ex sindaco e se- natore Antonio Azzollini, che ha visto crollare il suo partito Forza Italia), il quale ha creduto fino all’ultimo di superare Lilli- no Drago, quando il distacco era appena di 300 voti, poi ha superato i 500 e infine ha avuto come risultato definitivo una differenza di 1.018 voti. Comunque si tratta di un grosso successo personale, tenuto con- to che Mastropasqua ha sottratto consensi a Minervini dalla cui area proviene e col quale ha governato per oltre 4 anni come assessore all’Urbanistica. E’ stato, quindi, la spina nel fianco del sindaco uscente, il quale, con quei voti sarebbe stato eletto al primo turno. Ora bisognerà vedere come si schiererà al ballottaggio. Infatti, sulla carta (perché non tutti gli elettori seguono le indicazioni del candidato sindaco) gli avversari di Minervini, tutti insieme sommando il risultato del primo turno, fanno il 52,14% dei voti. Ma la matematica “è la sola scienza esatta in cui non si sa mai di cosa si sta parlando né se quello che si dice è vero”, avrebbe detto il filosofo Bertrand Russell (1872-1970). Appuntamento, dunque, al 26 maggio, considerando che molti cittadini potrebbe- ro scegliere il mare alle urne. © Riproduzione riservata