Se ne sono andati quasi insieme, così da grandi amici com’erano: due giorni fa ci ha lasciato un grande protagonista della cultura e del teatro di Molfetta, Giorgio Aldini (Azzollini), 78 anni, medico e attore di grande livello e ieri a 70 anni è morto in una clinica di Milano dove era ricoverato, Antonio Rossano (foto), 70 anni, giornalista e scrittore, autore dei testi che Giorgio mirabilmente recitava.
Rossano era grande amico di Molfetta, non solo per l’amicizia con Aldini, ma per aver seguito anche i percorsi politici di un altro grande personaggio della storia politica molfettese, Beniamino Finocchiaro, soprattutto quando era presidente del consiglio regionale della Puglia. Era uno dei volti storici del TG3 Puglia e direttore del master di giornalismo istituito dall'ordine dei giornalisti pugliese in collaborazione con l'Università' di Bari. Era stato capocronista del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno” dal '73 al '78 vincendo il Premio Senigallia nel '78, insieme con tutta la redazione di cronaca della testata pugliese, per l'edizione speciale del giornale sull'assassinio del giovane militante comunista Benedetto Petrone, avvenuto a bari il 28 novembre del 1977.
Rossano (premio Saint-Vincent '75) è stato anche autore di numerosi libri, tra i quali si ricordano in particolare "L'altro Moro" (SugarCo ed., Milano 1985, Premio Nuovo Mezzogiorno), e, per i tipi di Levante, "Piccinni mi ha detto", "Poveri di passaggio, Mi lagnero' tacendo". Con i "Cippecciotti-Pierotto baffobuffo" (2000), è stato finalista al premio nazionale di narrativa per ragazzi "Il Castello volante", di Carovigno. Autore di atti unici per la voce solista di Giorgio Aldini, tre suoi radiodrammi sono stati trasmessi dalle reti nazionali Rai.
Le opere raccolte in "Viva i santi, viva tutti quanti" (La Nuova Italia, Firenze 1976) hanno meritato il Premio Campione d'Italia per il teatro. Per la Progedit, infine, ha pubblicato "Quel che restò di una città" (Bari, 2008) e "Il Petruzzelli. Storia di una città" (Bari, 2009).
Tonino Rossano è stato un grande maestro di giornalismo, uno straordinario professionista e soprattutto un gran signore, come ha ricordato oggi sulla “Gazzetta” Lino Patruno.
Al figlio Angelo, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, alla figlia Letizia e alla moglie Massima Donatella vanno le affettuose condoglianze del direttore Felice de Sanctis, suo amico e collega e della redazione di “Quindici”.
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