E’ l’ora di “Battiti live” a Molfetta, un pasticcio mal gestito: disagi ai cittadini, traffico sconvolto, qualche scempio e pochi vantaggi. Una sola certezza: l’incapacità amministrativa
L'albero di olivo spiantato
MOLFETTA – Siamo alla vigilia del tanto discusso “Battiti live 2025” a Molfetta, che quest’anno durerà ben 5 giorni e i preparativi stanno già sconvolgendo la città e irritando i cittadini tra tanti disagi e qualche scempio.
La scelta dell’amministrazione comunale di privilegiare la nota manifestazione canora, si sta rivelando un boomerang non solo a livello di costi, ma soprattutto a livello di consenso. A parte pochi fanatici che ritengono utile questa manifestazione, anche perché non valutano il rapporto costi/benefici e la paralisi a cui è costretta la città, “Battiti” quest’anno sembra non essere gradita dalla maggioranza e lo si legge sui social.
A cominciare dai matrimoni al Duomo programmati un anno fa, con gli sposi costretti a spostare la sede della funzione religiosa con danni economici che nessuno ripagherà (e non trattandosi di causa di forza maggiore, potrebbe accadere che il Comune venga chiamato al risarcimento dei danni, con ulteriore spreco di denaro pubblico), per finire agli scempi: dalla eliminazione della storica rotonda in pietra e dell’ulivo vicino alla capitaneria.
Per non parlare dei B&B che hanno avuto annullamenti a causa dell’impossibilità di far accedere alla spiaggia di Cala S. Andrea i propri clienti, a causa del divieto di balneazione per lasciare posto a una mega piscina vip.
Non stanno dando buona prova delle loro capacità gli amministratori che, orfani del sindaco Tommaso Minervini agli arresti domiciliari, stanno gestendo male l’organizzazione di questo evento con pasticci di vario tipo, ultimo in ordine di tempo, il divieto di parcheggio attorno alla villa comunale destinato ora, come risarcimento, agli abitanti del centro antico, privati degli spazi sul porto, a danno dei residenti che pagano il pass, ma non sanno più dove lasciare l’auto in sosta.
Certo, la continuità vantata dagli amministratori, potrebbe essere un valore, ma nel caso di Molfetta, per l’ostinazione degli assessori, a restare in carica con una giunta decapitata e danneggiata politicamente dagli ultimi avvenimenti giudiziari. Insomma: “se non ci cacciano, non ci scolliamo dalle poltrone” sembrano dire i politici del “ciambotto”.
Quali vantaggi di un’operazione condannata perfino dai commercianti? Solo la visibilità degli amministratori locali che potranno dare sfogo alla propria egolatria, dimenticando forse che, proprio questa, è stata la causa principale dei presunti reati che hanno portato all’arresto del sindaco. Ma tant’è, nessuno si sente a rischio di caduta fin quando non cade e i casi di Mariano Caputo e Tommaso Minervini insegnano.
Come abbiamo già detto, il ritorno di immagine è poca cosa, ballare una sola estate parafrasando il celebre film di Arne Mattson degli anni Cinquanta, potrebbe tornare utile, ma ballare solo 5 giorni quando poi resta il deserto in città, è come lo slogan mussoliniano che piacerebbe a certi fascisti locali "Meglio un giorno da leone che cento anni da pecora". E di pecore ce ne sono tante in giro, ma leoni non si vedono, soprattutto nell’attuale amministrazione comunale. Ma sono anche gli abitanti del borgo antico e dintorni ad essere trattati come pecore, oltre all’intera cittadinanza che vedrà stravolta la propria vita, la circolazione e il traffico per alcuni giorni (alla polizia locale è stato almeno promesso uno straordinario?).
A insorgere per primi sono stati gli abitanti, anche attraverso il Comitato di quartiere che chiede di indagare “sullo spazio effettivamente concesso, andando a individuare, nella stesura della concessione, il limite, perpendicolare alla linea di mare, che delimita lo spazio demaniale verso Est”.
Ma soprattutto, chiediamo noi, è stata data licenza agli organizzatori di fare quello che vogliono dell’area messa a disposizione? Lo scorso anno non fu così. Chi ha autorizzato gli attuali scempi? Il vice sindaco, l’amministrazione comunale, la capitaneria di porto? L’amministrazione comunale ha pensato bene, per tenersi buoni i residenti di fornire loro un pass per passare la “dogana” o meglio “la linea off limits” di Battiti live per accedere alle proprie abitazioni. Mentre i clienti delle attività economiche e degli studi professionali, saranno esclusi, paralizzando tutti con relativi danni. Sono stati più lungimiranti gli amministratori di altri Comuni, Bari compresa, che hanno rifiutato la manifestazione?
In pratica, un sequestro vero e proprio, quasi una detenzione ai domiciliari per i residenti che sono inviperiti (ma quanti voti contano?, direbbero quelli del “ciambotto”), hanno il permesso, in orari contingentati fuori del concerto, solo per uscire e rientrare a casa, con l’imbarazzo del controllo anche di eventuali ospiti dei residenti, sempre che riescano a passare. Una cosa che non tolleriamo, dicono gli abitanti del centro antico, che lamentano anche di non essere stati consultati. Insomma, per dirla con una battuta attuale: un pasticcio alla Trump.
Gli abitanti si sentono parte lesa, per non poter vivere liberamente per quasi 10 giorni. Il Comune, invece, dovrebbe curarsi del benessere dei propri cittadini, moderando le pretese degli organizzatori e non dando loro carta bianca (forse Molfetta è stata scelta proprio per questo, una città sotto schiaffo e in crisi, alla quale si può chiedere tutto perché l’amministrazione comunale è alla disperata ricerca di un riscatto, dopo lo scandalo giudiziario).
Da registrare anche il silenzio della Curia che non si è espressa sul disagio provocato alle parrocchie interessate. Silenzio inspiegabile anche della Sovrintendenza: si accorgerà in ritardo dei danni? E chi pagherà?
“Insomma tra assessori, tecnici, dipendenti comunali, tutti sembrano completamente asserviti agli amministratori, dimentichi del loro dovere verso i cittadini e la tutela del loro benessere e del territorio che andrebbe maggiormente rispettato” dicono i cittadini. Perfino i pescatori avranno disagi da questa manifestazione. Tutti hanno dovuto modificare abitudini e consuetudini di vita quotidiana per quella che è stata considerato una specie di “emergenza”.
Non basta una fascia tricolore a fare il sindaco e il silenzio da parte di chi governa suona se non colpevole, almeno arrogante. Conoscendo i personaggi in questione, non ci meraviglia. Anche questo è fatto in silenzio? Un silenzio assordante, che ormai non copre più gli errori quotidiani di chi governa.
Dopo 5 giorni di follia e di grande risonanza, cosa resterà. Ma gli ingenui sono tanti. E’ soprattutto ignoranza economica e l’amministrazione ne ha dimostrata tanta in questi anni: sono più i soldi che vanno fuori Molfetta che quelli che entrano (il rapporto costi/benefici, aspettiamo i rendiconti, se mai verranno diffusi o quantificati, perché è importante parlare con i numeri, se ci sono).
Sarebbe stato più utile e meno dannoso ospitare Battiti live alla Madonna dei Martiri, dove è stato realizzato un ampio spazio per questi eventi, gratificando anche gli abitanti che si sentono emarginati. Non si sarebbe paralizzata una città intera. Ma gli esperti della pianificazione urbana e del traffico, non ci arrivano.
E’ un evento contro la città e i suoi abitanti, ma gli amministratori non li hanno mai ascoltati, andando avanti con i paraocchi.
Insomma, un bel pasticcio, mal gestito con grande presunzione e tanta incompetenza.
© Riproduzione riservata