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E' in edicola il numero della rivista "Quindici Molfetta". Tanti argomenti interessanti dalla cronaca, all'attualità, alla cultura, alla politica, allo sport
14 luglio 2018

MOLFETTA - E' in edicola da ieri il nuovo numero della rivista mensile "Quindici Molfetta".

Fra gli argomenti principali l'editoriale del direttore Felice de Sanctis "La forza della cultura contro l’odio e la paura".

In Primo Piano: Spiagge sporche e inaccessibili, privilegiati i lidi a caro prezzo. L’esempio di Bisceglie e Giovinazzo.

Altri argomenti: I migranti a Molfetta sono una risorsa. La storia di Karim Lavori pubblici inutili: festa è... e festa facciamo; Via i vecchi gazebi, ora nuove regole; Quelli che il ’68. Fuori dal nido: nel mondo; Scambio di consegne alla capitaneria di porto; per la cultura, Salvemini delegato al Congresso dei popoli oppressi dall’Austria; Dieci anni dalla scomparsa del pittore Antonio Nuovo; Muti e la Rassegna “Il potere dell’armonia”; Don Tonino e i giovani.

Eventi Molfetta. Intervista all’assessore Sara Allegretta.

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"Q", direttore de Sanctis, se permettete aggiungo anche questa. - "Tutti gli uomini si nutrono, ma pochi sanno distinguere i sapori." (Confucio) - Negli ultimi decenni, l''alimentazione ha assunto un ruolo sempre più rilevante in medicina. A ciò hanno contribuito il notevole sviluppo delle tecnologie alimentari e soprattutto le numerose e rilevanti conoscenze in campo nutrizionale. Si è capito, ad esempio, l’importanza che l’alimentazione può avere nelle malattie del metabolismo: si è presa conoscenza che molte malattie cardiocircolatorie sono da attribuirsi a errori alimentari, sia qualitativi sia quantitativi, oltre naturalmente a molti altri fattori, tra cui il fumo e gli stress. Anche nel campo dei tumori dell’apparato digerente gli studi epidemiologici hanno evidenziato notevoli correlazioni tra determinate abitudini alimentari e insorgenza di alcune neoplasie dell’intestino. Per le malattie degenerative si è altresì documentato che un determinato tipo di alimentazione preserva alcune popolazioni da tali affezioni, aumentandone di conseguenza la vita media; ciò è molto importante, considerato che tali affezioni sono in notevole e continuo aumento. Ad esempio nelle tribù dei masai, popolazione delle zone dell’Africa Centrale, il problema di elevati tassi di colesterolo (uno dei lipidi maggiormente responsabili dell’aterosclerosi) è praticamente inesistente e come si sa tale condizione è un importante fattore di rischio per l’infarto miocardico, la trombosi cerebrale e la calcolosi della colecisti. Nelle popolazioni degli eschimesi, che hanno un’alimentazione ricca di acidi grassi insaturi, poiché mangiano soprattutto pesce, è pure scarsa l’incidenza dell’arterosclerosi, così come in Cina dove l’alimentazione è ricca di olio di soia. La dieta mediterranea, ricca di proteine vegetali, di acidi grassi insaturi e di fibre vegetali è una dieta che molti altri paesi ci invidiano. L’organismo umano, pur possedendo un alto grado di autonomia, dipende dall’ambiente che lo circonda. Prestiamo attenzione a Molfetta: l’ambiente che ci sta circondando, lo stesso ambiente che noi stessi stiamo trasformando e costruendo con la “pazzia” della differenziata, abbandonando buste di plastica in giro e in largo per la città, nei posti meno indicati e senza mastelli, rendendo tutta la città un’oasi di malvivere indescrivibile, ci renderò sempre meno autonomi e biologicamente indifesi contro le malattie inquinanti future.
Vero e giusto: l’Agricoltura ci “potrebbe” salvare. Le conoscenze che la scienza medica ha potuto confermare in decenni di ricerche cliniche ed epidemiologiche sul ruolo dell’alimentazione nelle genesi delle malattie croniche che caratterizzano il mondo moderno si possono riassumere in poche raccomandazioni preventive: più verdura e frutta, meno zuccheri e cereali raffinati, meno carni, latticini e grassi animali, meno sale e meno alimenti conservati sotto sale. A partire dagli anni ’70 del XX secolo, numerose ricerche epidemiologiche hanno confermato che chi mangia più verdure si ammala meno di cancro rispetto a chi mangia poco verdure. Ciò vale per la maggior parte dei tumori, in particolare quelli dell’apparato digerente e quelli dell’apparato respiratorio. Un’alimentazione ricca di verdure, quindi, può proteggere anche dai tumori dovuti al tabacco e all’inquinamento: un forte fumatore ha un rischio fino a venti volte superiore di ammalarsi di cancro polmonare rispetto a un non fumatore, ma mangiando quotidianamente verdure può dimezzare il suo rischio. Le verdure e i cibi vegetali proteggono probabilmente attraverso numerosi meccanismi, ma il più importante è legato al contenuto di sostanze antiossidanti, fra cui vitamina C, vitamina E, beta-carotene e altri carotenoidi, vari polifenoli, composti solforati, che impediscono l’attivazione di molte sostanze cancerogene e proteggono le strutture cellulari e lo stesso DNA dall’aggressione di sostanze antiossidanti che si generano nei normali processi metabolici. L’osservazione che l’insorgenza del cancro del polmone nel fumatore sembrava contrastata soprattutto da verdura e frutta ad alto contenuto di beta-carotene (di cui sono ricchissime le carote e tutta la verdura gialla e rossa, ma anche la verdura verde e scura) ha fatto sorgere l’ipotesi che lo stesso effetto si potesse ottenere con alte dosi farmacologiche di beta-carotene e ha condotto a esperimenti preventivi i cui risultati sono stati drammatici. In Finlandia, trentamila volontari forti fumatori sono stati suddivisi a caso in quattro gruppi di circa 7500 persone ciascuno: un gruppo avrebbe preso quotidianamente una pillola con 25 mg. di beta-carotene, un gruppo una pillola di alfa-tocoferolo (vitamina E), un gruppo una pillola contenente entrambe le sostanze e un gruppo una pillola placebo (cioè senza nessuna vitamina). Lo studio era condotto in doppio cieco, in modo che né i partecipanti né i medici incaricati della loro sorveglianza sapessero chi stava prendendo cosa, ma un comitato etico aveva accesso ai codici e teneva sotto controllo l’operazione. Lo studio fu interrotto dopo otto anni, quando fu chiaro che, contrariamente all’atteso, il beta-carotene era associato a una frequenza maggiore (del 18%) di carcinoma polmonare. Anche l’infarto era aumentato in chi prendeva la pillola di beta-carotene, mentre in chi prendeva la vitamina E erano più frequenti le emorragie cerebrali. Non appena resi noto questi risultati, venne interrotto uno studio simile negli Stati Uniti d’America (in cui si associava beta –carotene e vitamina A); anche in questo caso il cancro del polmone e l’infarto risultarono più alti nel gruppo di persone trattate rispetto al gruppo di controllo, con una mortalità complessiva più alta del 18%. - L''agricoltura e l''ortolaneria salverà l''umanità, tornando alle origini.

Anch''io condivido: l''agricoltura e l''ortolaneria ci salveranno, cambiando regime alimentare ritornando alla giusta alimentazione, la nostra Mediterranea. Medici e nutrizionisti di tutto il mondo sostengono che i cibi utilizzati nell''Europa meridionale, nel Nord Africa e nel Medio Oriente permettono una sensibile riduzione dell''incidenza delle malattie croniche e degenerative tipiche delle società più avanzate. La cosiddetta "dieta mediterranea", a base di pane, pasta, (meglio se integrali), verdure, pesce, olio di oliva e frutta, fornisce proteine, lipidi e zuccheri ad alto valore nutritivo, a basso contenuto di colesterolo, lipidi saturi e zuccheri semplici; è inoltre ricca di vitamine, sali minerali e fibre non digeribili. Studi statistici condotti su larga scale e per un lungo periodo hanno dimostrato la presenza di un minor numero di persone affette da arteriosclerosi, cardiopatie, ipertensione, diabete, tumori (specie nell''apparato digerente) e disturbi della motilità intestinale (colon irritabile) nelle popolazioni dell''area mediterranea. Si è visto come ciò sia correlabile alla dieta, nettamente rispetto a quella dei paesi del nord, la cui alimentazione, basata su burro latticini, carne rosse e zuccheri semplici a rapido assorbimento, è più povera di fibre, vitamine e sali minerali. Questi principi alimentari aiuteranno a prevenire e curare innumerevoli disturbi intestinali e squilibri metabolici che caratterizzano l''uomo contemporaneo, inclusi il deficit di sostanze antiossidanti naturali che caratterizza quasi tutti i tumori e alcuni squilibri ormonali che favoriscono l''insorgenza del cancro alla mammella. -

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