E' guerra fra i commercianti
Le iniziative della “Molfetta shopping” scatenano reazioni
Guerra fra commercianti a Molfetta. Agli acquirenti piacerebbe fosse combattuta a colpi di sconti, invece è solo una battaglia di manifesti. Scatenata dalle bandiere fatte sventolare dall'associazione “Molfetta shopping” su cui compare il logo del Comune di Molfetta, assieme alla scritta “segui l'insegna” (nella foto, le bandiere a Corso Umberto).
L'avvallo comunale ha fatto scattare altri commercianti, non aderenti a questa e a nessun'altra associazione, distribuiti nella stessa zona centrale della città. Ritenendo di essere stati danneggiati, hanno risposto affiggendo nei loro negozi manifestini intitolati “Figli di un dio minore”, nei quali attaccano i concorrenti, accusati di aver fatto un gioco sleale invitando i molfettesi ad acquistare da loro, seguendo l'insegna blu di “Molfetta shopping”, ma soprattutto l'Amministrazione che, concedendo il simbolo comunale sulle bandiere, avrebbe discriminato fra “commercianti di serie A”, chiaramente quelli affiliati alla “Molfetta shopping”, e “commercianti di serie B”, loro stessi, orfani dell'appoggio comunale. Il manifestino chiude invitando i cittadini a ristabilire giustizia, boicottando i negozi aderenti a “Molfetta shopping” e facendo compere, quelle sostanziose di San Nicola e di Natale, solo da loro, in modo da por rimedio a questo trattamento da parenti poveri del commercio molfettese.
La risposta di “Molfetta shopping” non si è fatta attendere, è stata data con un altro manifesto, firmato dal segretario, Corrado Minervini, e dal presidente, Mauro Panunzio, in cui l'accusa di slealtà è ribaltata sui concorrenti. Chiariscono che i finanziamenti per l'intera operazione sono venuti da fondi P.O.R., l'amministrazione ha dato solo il patrocinio, non danaro, quindi non vi sarebbe trattamento disuguale fra commercianti e commercianti. Ribadiscono di essere impegnati ormai da quattro anni in un'operazione di “difesa del commercio di prossimità, attraverso la riqualificazione urbana”, di collaborare ad “una serie di iniziative mirate a vivacizzare l'intero centro commerciale”, in vista anche dell'apertura della “Città della moda”, dalla quale non ci si può far cogliere impreparati, ma a cui intendono contrapporre il “progetto di ipermercato all'aperto naturale”.
Non tutti i negozianti condividono la “guerra” a colpi di manifesti scatenatasi nel mondo del commercio a Molfetta. «Noi dell'associazione "Via XX settembre" - dichiara a QUINDICI il suo presidente, Livio Masciopinto - non approviamo questa maniera di fare, che getta discredito sulla categoria. Riteniamo sia meglio che ogni zona commerciale della città si autorganizzi e avanzi progetti, idee e proposte per il rilancio dell'attività di vendita al dettaglio, come abbiamo fatto noi e come sta facendo anche Via Madonna dei Martiri, grazie all'associazione “Molfetta Ponente”».
Per via XX Settembre è stata prospettatala chiusura al traffico, in via sperimentale, nel periodo natalizio o perlomeno il divieto di parcheggio su un lato della strada stessa, in maniera da organizzare una vera e propria isola pedonale, con panchine, arredi urbani di vario tipo, piccoli spettacoli che valorizzassero l'area. Pare che la maggioranza degli stessi commercianti si sia opposta alla pedonalizzazione, così che della proposta sarà realizzata solo la sistemazione di fioriere con piante e alberi di oleandro agli angoli della strada, coinvolgendo anche Piazza Principe di Napoli. Le fioriere saranno acquistate dal Comune, attingendo a fondi residui del rifacimento della stessa piazza, grazie anche all'interessamento del nuovo assessore al Commercio, Pino Amato, definito da Masciopinto “molto operativo”.
In quanto all'idea dell'ipermercato all'aperto naturale, come strumento per controbilanciare i possibili effetti negativi dell'apertura della “Città della Moda”, l'associazione “Via XX Settembre” non sembra crederci molto. Puntano piuttosto ad un'offerta qualitativamente alta, a ritagliarsi una fascia superiore di mercato, che soddisfi chi non intende servirsi di prodotti da outlet, quindi di fine stagione o serie.
Quelle che, a sentire gli stessi commercianti, pare manchi è un ripensamento globale del mondo del commercio a Molfetta. In cui ogni strada non pensi di fare concorrenza all'altra, in cui ogni personaggio politico non creda di potersi eleggere a paladino e in seguito a raccoglitore di consensi elettorali di una strada piuttosto che di un'altra e in cui magari si dimostri che rapporto di causa ed effetto c'è fra la sistemazione delle fioriere, delle panchine, delle poltroncine o di quanto altro ingombra ormai le nostre strade ed il miglioramento del commercio stesso.
Di politica dei prezzi, che si passi da sentire le ragioni di Corso Umberto alle contrapposte di Corso Margherita o di Via XX Settembre, nemmeno a parlarne. Eppure chiesto a un commerciante esperto come Masciopinto quale sia il polso della situazione, la risposta è: “Chi comprava il pullover di cachemire a svariate centinaia di euro, continua a farlo senza problemi, tutti gli altri – e fa anche un esempio – gli insegnanti sui 50 anni, e chi li vede più”.
C'è da sperare che torneranno quando vedranno le fioriere.
Lella Salvemini
lella.salvemini@quindici-molfetta.it