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Ds nella bufera, si dimette il segretario Panunzio
16 giugno 2001

MOLFETTA – 16.6.2001 Nuova bufera nei Ds, dopo la sconfitta elettorale che ha ridotto il partito a poco più del 3% e mentre sono in atto tentativi per farlo “rinascere”, da parte di un gruppo di cittadini di sinistra, il segretario Giuseppe Panunzio (nella foto)che ha accettato di guidarlo negli ultimi difficili mesi, sceglie la strada delle dimissioni. Una scelta decisa dopo le polemiche dei giorni scorsi che lo hanno coinvolto insieme al direttivo, attribuendogli la responsabilità della sconfitta. Con lui si è dimesso un altro dirigente del partito Michele Natalicchio. “I Ds di Molfetta vogliono continuare a farsi del male, ma io a questo gioco al massacro non ci sto”, così ha dichiarato Peppino Panunzio. “Proprio nel momento in cui nuove persone hanno deciso di avvicinarsi ai Ds, noi stiamo dando questo indecoroso spettacolo, con le continue richieste di azzeramento delle cariche avanzate da molti compagni. Bene, se il problema sono io, mi faccio da parte nella speranza che questo mio gesto possa davvero rafforzare il partito”. Più di uno infatti all'indomani della pesante sconfitta elettorale, aveva chiesto di fare “piazza pulita” del gruppo dirigente che ha portato la Quercia ai suoi minimi storici. “Quasi che io, segretario da appena un anno, sia l'unico responsabile – continua Panunzio – e non lo siano invece tutti coloro che hanno diretto questo partito prima di me, che mi hanno pregato di assumerne la segreteria e che oggi mi voltano le spalle”. Stesso discorso fa Natalicchio: “Ora si cercano solo capri espiatori, e molti sfuggono alle proprie responsabilità storiche nella gestione dei Ds scaricando tutta la colpa su di noi. Il nostro proposito era solo quello di garantire una continuità alla vita del partito fino al prossimo congresso, ma molti compagni della vecchia guardia lo hanno interpretato come superattaccamento alle poltrone. E' inaccettabile, per questo ci dimettiamo”. Cosa accadrà ora? Ci sarà il commissariamento? Oppure il nuovo gruppo di “Rinascere”, capitanato dall'ex senatore Mimmo Favuzzi - che ha diffuso un manifesto programmatico e giovedì sera si costituirà ufficialmente nella sala consiliare del Comune con l'intervento del segretario regionale Beppe Vacca - si “impadronirà” del partito, come teme qualcuno? Secondo il neo consigliere comunale Corrado Minervini, 25 anni: “E' chiaro che occorre trovare subito all'interno del partito, e aprendosi alle nuove forze che si stanno affacciando, la soluzione per arrivare al momento congressuale. Io escluderei qualsiasi ipotesi di commissariamento”. L'appello del gruppo “Rinascere” è stato sottoscritto da 47 persone e invita “tutti i cittadini democratici che non si vogliono rassegnare, a tornare all'impegno politico al fine di rafforzare la sinistra, l'Ulivo e Molfetta” tornando a frequentare le sezioni di partito, dal momento che oggi, come si legge ancora nell'appello, “non basta più solo l'impegno nei movimenti e nelle associazioni, la nobile testimonianza della società civile. E allora noi donne e uomini di sinistra che crediamo nei valori della solidarietà e dell'equità, della legalità e della democrazia abbiamo scelto di contribuire alla rinascita dei Democratici di Sinistra della nostra città”. Adelaide Altamura
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Caro Michele Pascarella (a proposito, sei parente del Pascarella della Madonna dei Martiri, dirigente del PCI negli anni Sessanta?), abbiamo un modo un po' diverso di intendere l'impegno politico. Io ho sempre cercato di viverlo come passione e non come potere. Questo ha significato che quando nel 1984, dopo dodici anni di impegno nel PCI, ho lasciato quel partito mi sono dato una "pausa di riflessione" di dieci anni. Allo stesso modo, quando nel 1998, dopo un percorso di assoluta coerenza che mi aveva visto partecipare alla fondazione di Insieme per la città, Rete, Percorso, Convenzione democratica e Ulivo nel tentativo, riuscito, di portare la società civile all'impegno politico, non mi convincevano più le scelte che si andavano facendo, sono tornato a casa per tre anni. Altri con una certa "disinvoltura" passano da un partito all'altro, anzi da una coalizione all'altra, dalla sera alla mattina. Non solo, io non ho la presunzione di essere in grado di cambiare le cose da solo, non mi piace la politica intesa come "guerra per bande", e negli anni scorsi non mi è sembrato che ci fossero le condizioni per un rinnovamento vero del partito. Si poteva solo partecipare alla rissa , scegliendo lo schieramento in cui arruolarsi. Oggi è diverso, oggi si può costruire un partito "senza padroni" (come dici tu), un partito che faccia davvero politica in modo nuovo, un partito capace di esprimere i suoi gruppi dirigenti in maniera trasparente e condivisa. Oggi ci sono le condizioni per far entrare nel partito tante forze nuove. Ecco perché ho deciso insieme a tanti altri di lanciare l'Appello Rinascere. E le risposte che stanno venendo dicono che abbiamo visto giusto, finora. Da domani si vedrà. E se mi sbaglio, tornerò di nuovo a casa, non mi iscriverò a Forza Italia né mi alleerò con Alleanza nazionale. La mattina quando mi alzo e mi guardo allo specchio non voglio abbassare lo sguardo per la vergogna. Ciao Mimmo

Caro Mimmo Favuzzi la sconfitta del 13 maggio noi "dissidenti" l'avevamo già prevista pertanto se oggi la sinistra paga, sicuramente questo è il prezzo da pagare per non ha fatto una politica di sinistra, anzi le logiche che questa pseudo-sinistra voleva instaurare a Molfetta, come nel resto del Paese, non ha nulla a che fare con la politica di sinistra. Per quanto riguarda la mia posizione, personalmente ho sostenuto un Sindaco che ha sempre dimostrato di essere di sinistra e molto attento alle questioni sociali. Inoltre il risultato del 13 maggio non lo puoi attribuire solo al centro-destra, ma vi è una partecipazione di massa della sinistra che si è schierata col progetto civico, mettendo da parte la propria casacca per dare a Molfetta una prospettiva di sviluppo e di stabilità politica. Dov'eri quando Guglielmo faceva acquisti dalla destra pur di rimanere sulla poltrona? Io ero nei D.S. a contestare. Più volte ho sollecitato i compagni a prendere le distanze da queste iniziative scellerate ed è per questo che mi sono trovato fuori dal partito. Oggi mi stai ricordando le origini, ma dov'eri quando facevo battaglie all'interno del Partito quando tutti mi additavano perchè stavo preannunciando la catastrofe del 13 maggio? Oggi tutti fate leva su valori che avete calpestato, parlate della vecchia classe dirigente vittima di questi scellerati, ma le vittime siamo noi che abbiamo dovuto lasciare la casa perchè i padroni così avevano decretato. Come vedi caro Favuzzi tu conosci solo alcuni aspetti delle figure che ti girano intorno. Se qualche giorno capiterà l'ocassione di vederci personalmete ti dirò tutto il resto e non cadere nel patetico anche tu additando senza cognizione di fatto, ma solo su mezze verità che i compagni ti fanno sapere. Ti saluto e ti auguro di non cadere nella trappola.


Caro ff, ci sono due categorie di persone che proprio non riesco a sopportare: i maleducati e i vigliacchi che si nascondono dietro l'anonimato. Ancora una volta farò un'eccezione nella speranza che tu trovi il coraggio di toglierti la maschera dietro cui ti nascondi. L'8/6 avevi scritto a commento di un aricolo precendente: "sono un giovane di sinistra ma non condivido la relazione accutoria fatta da mimmo favuzzi perciò se i d.s. rinascono da mimmo favuzzi stiamo freschi che il partito si ripopola. io non cisto!" E io ti avevo risposto: "Caro ff, a quale relazione fai riferimento? A quella che ho letto all'assemblea della coalizione? L'hai ascoltata perché eri presente o ti è stata raccontata? L'hai letta? (Se vuoi, dammi il tuo indirizzo e-mail che te la mando.)Cosa non condividi? Tutto? Una parte? Quale? 2. I DS non ripartono da Mimmo Favuzzi ma da decine e decine di persone che avevano mollato e che ora hanno deciso di tornare all'impegno politico nei DS. 3. Se hai letto l'articolo avrai visto che la sezione piena e ripopolata non è una speranza, un auspicio, ma una cosa che è già avvenuta (e ne mancavano ancora tanti). Se vieni il 21 all'assemblea pubblica di Rinascere ti renderai conto con i tuoi occhi e con le tue orecchie di cosa stiamo parlando. Ciao Mimmo" Ho atteso invano che ti degnassi di rispondere, ma evidentemente la cortesia non è il tuo forte. Ora torni alla carica con gran faccia tosta scrivendo prima "Finalmente un pò di aria pulita! Speriamo continui così." e poi "Per Mimmo Favuzzi: non capisco cosa ci faccia Beppe Tattoli tra i firmatari del manifesto "Rinascere". Non fa parte del direttivo D.S., sponsorizzato proprio dal gruppo che desiderate allontanare? Gradirei una risposta." Vedo che ti piace sparare giudizi sugli altri ma non hai il coraggio di firmarti con nome e cognome, ti piace fare domande ma non ti piace rispondere nemmeno coperto dall'anonimato. Francamente non mi pare che tu ci faccia una bella figura. Comunque rispondo alle tue domande: innanzi tutto da cosa hai capito che vogliamo allontanare qualcuno, persone o gruppi che siano? L'obiettivo di Rinascere è quello che è scritto, mi pare, in maniera molto chiara nell'appello: chiamare all'impegno tutti quelli che vogliono far rinascere la sinistra e i Democratici di sinistra a Molfetta. Senza processi sommari, senza epurazioni, senza tagliare teste, ma con un'azione tutta in positivo, con un profondo rinnovamento, con un nuovo modo di far politica. Quanto ai firmatari abbiamo scelto, trattandosi di un'iniziativa di base, autopromossa, di non far firmare l'appello da nessun dirigente attuale dei DS, non per un giudizio negativo verso i dirigenti ma solo perché ne avrebbe stravolto il senso. Beppe Tattoli non fa eccezione: non è un dirigente in carica dei DS, anche se lo è stato in passato. Altrettanto coerentemente abbiamo accolto con gioia il fatto che Peppino Panunzio, Michele Natalicchio e Gianfranco Cormio, dopo aver firmato la lettera di dimissioni, abbiano aderito all'appello Rinascere. So che per chi è abituato a vedere la politica come una guerra per bande può essere difficile capire, ma per noi la politica è un'altra cosa. Ciao Mimmo


Risposta al compagno Michele Natalicchio. Caro Michele Natalicchio condivido appieno quanto affermi, tuttavia consentimi di dissentire quando affermi che la nuova leadership ero necessariamente io. Infatti personalmente avevo accettato la segreteria Panunzio, ma se volevamo dare una svolta era inevitabile che alcuni, cioè quelli che si sentono i padroni del Partito, dovevano pur farsi da parte. Purtroppo questo non è successo tutti hanno detto facciamo un passo indietro e tutti hanno fatto due passi avanti. Inoltre voglio ricordarti che al Congresso il mio gruppo si era presentato con un documento congressuale e nello stesso tempo che mirava a sollevare il partito, mentre coloro che hanno portato il partito al risultato del 13 maggio sono risultati inamovibili anzi quasi la totalità degli iscritti aveva chiesto la mia testa. Ciò posto, dimmi quale confronto bisognava fare, per dare una nuova leadership al partito, se tutti erano prevenuti nei nostri confronti? Quando lasciai il Congresso ricordo la frase bisbigliata dalla "cara compagna Marta", mentre tirava un sospiro di sollievo disse: Finalmente! Infine spiegami perché del gruppetto non si è candidato nessuno? Hanno avuto paura di fare una magra figura? No, la motivazione è che il risultato andava ad evidenziare la loro pochezza politica e di conseguenza li vedeva costretti a lasciare le redini del Partito. Questa è purtroppo l'amara verità. Mi sorprende che un uomo come te non abbia insistito affinché questi potenti andavano a confrontarsi sul campo di battaglia anche per misurare la capacità soggettiva e intellettiva che tanto vantano. Caro Michele tu le cose le sai pertanto non c'è bisogno di dire che la leadership la si conquista sul confronto, poiché se i compagni sono prevenuti ed hanno pregiudizi e preconcetti nei tuoi confronti tu non hai nessuna speranza di farti valere o di dare una spinta, ossia un input al cambiamento. Io sono convinto (e sarei disposto a rientrare se così non fosse) che anche dopo la figuraccia del 13 maggio i padroni del partito rimarranno ancora saldamente ancorati al partito e dopo l'ennesima analisi tutto resterà com'era. Ebbene, caro Michele, mi ha fatto piacere scambiare quattro chiacchiere con te, come due vecchi amici, e auguro a te e al partito ogni bene. Inoltre voglio fare gli auguri al neo Corrado. Michele Pascarella


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