Doppie file e velocità le infrazioni più frequenti a Molfetta
Accertamenti di infrazioni del Codice stradale, controllo del mercato settimanale, incidenti stradali, sequestri di natura edilizia legati all’abusivismo, controllo delle scuole in entrata ed in uscita, assistenza alle processioni ed alla fiera patronale, per non parlare delle attività extra. Questo è solo un piccolo elenco delle attività in cui è impegnata la Polizia Locale di Molfetta ogni giorno. Un altro anno è passato e le responsabilità di questo corpo aumentano, tra polemiche e nuove sfide. Quindici ha provato a fare un bilancio del 2016 da poco concluso con il Comandante della Polizia Locale di Molfetta, Giuseppe Gadaleta. Quanti accertamenti di infrazione del Codice della Strada sono stati effettuati nel 2016? E quali sono le infrazioni più diffuse? «Nell’anno appena conclusosi, il numero di accertamenti da noi effettuati è di 14.782. Le infrazioni sono quelle che noi tutti conosciamo bene, doppie file e velocità soprattutto. C’è stato un incremento di circa 5.000 multe rispetto al 2015, dovuto non tanto alle motivazioni appena citate ma all’istituzione ufficiale, dal 3 ottobre 2016 della ZTL, zona a traffico limitato, con il sistema di sanzionamento postumo grazie alla video sorveglianza, o meglio grazie alla raccolta di fotogrammi». Ma la zona a traffico limitato è una novità del 2016? «No, anzi è bene specificare che l’attività nella ZTL non è cominciata solo lo scorso anno. L’amministrazione infatti ha istituito una zona a traffico limitato in via Dante e nel Centro storico (Banchina seminario, Piazza Municipio, Via Piazza) già nell’agosto 2013. Tutti i cittadini molfettesi quindi erano già a conoscenza di questa zona. Solo nel 2014 però la stessa amministrazione ha finalmente disposto l’avvio della procedura dell’acquisto del sistema di video sorveglianza attualmente in funzione. Dopo aver acquisito una serie di autorizzazioni necessarie per questo tipo di attività, con l’approvazione del regolamento di gestione, con il benestare da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è stato attivato lo scorso anno». Un’altra novità del 2016 è stato il sistema della raccolta dei rifiuti “porta a porta”. Come procede il vostro lavoro in questo senso? «Il “porta a porta” è un’attività che ci sta assorbendo parecchio. Tutti vogliono le sanzioni e noi ne abbiamo fatte, ma il problema è che alcune di queste sanzioni sono attualmente oggetto di contestazione da parte dei destinatari, per via della metodologia postuma utilizzata per il sanzionamento. Ci sono dei casi nei quali abbiamo letteralmente aperto le buste, abbiamo trovato dati che possono aiutarci ma i legali chiamati in causa dai destinatari delle sanzioni rispondono di non aver visto de visu l’abbandono del rifiuto. In particolare c’è un caso segnalatoci dalle Guardie Campestri con le quali abbiamo collaborato, avevamo degli elementi che pensavamo fossero schiaccianti, ma siamo stati alla fine contestati e non si sa ancora come andrà a finire. Noi facciamo il possibile. Ogni giorno dalle 6 del mattino due volanti pattugliano la città per cercare di pizzicare qualcuno, ma il territorio è così vasto che il più delle volte è un’azione inutile, ce ne rendiamo conto da soli». Già da alcuni anni la Polizia Municipale è in deficit di personale, qual è la situazione attuale? «Nonostante l’aumentare delle incombenze, il numero del personale rimane invariato. Anzi, allo stato attua-le delle cose, sulla carta siamo in 38, con un’età media non inferiore ai 57 anni, suddivisi in sette nuclei d’azione, ma nei prossimi mesi due dei nostri marescialli andranno in quiescenza e non sappiamo se verranno rimpiazzati o meno. Noi speriamo che prima o poi l’amministrazione assuma del nuovo personale e speriamo che questo personale sia giovane e motivato perché questa è una professione affascinante ma ricca di responsabilità, perché accanto alle attività di cui stiamo parlando c’è un’azione quotidiana e periodica ad ampio raggio, dal controllo del mercato settimanale al servizio davanti alle scuole, passando per le diverse scorte, le iniziative dell’estate molfettese, il periodo della festa patronale, le diverse processioni. Ed il futuro ci porterà ad avere sempre più responsabilità, non ultimo il Decreto sulla Sicurezza approvato qualche giorno fa. Facendo un passo indietro e tornando sul problema delle infrazioni del Codice della strada, dovendo capitalizzare il numero delle persone in servizio adesso, si inizierà a condurre un’attività di controllo e sanzionamento tramite sistemi informatici». In cosa consisterà? «Lo Street control è un sistema già in uso in altre realtà locali, come Bari, Bisceglie e Trani. Grazie ad un’apparecchiatura perfettamente omologata, posta sul tettuccio delle vetture in servizio in giro in tutte le zone della città, si potrà non solo verificare in tempo reale e contravvenzionare con un’apposita segnalazione, veicoli in doppia fila ma anche se i suddetti veicoli sono oggetti di furto, se sono revisionati, e se sono assicurati. Quindi non ci sarà bisogno della contestazione immediata, video sorveglianza, cartelli di preavviso, perché la normativa permette di fare questo accertamento. Voglio darle un dato: è in corso una fase di sperimentazione per le strade di Molfetta di questo strumento, bene solo in questo periodo sono state riscontrate centinaia di autovetture circolanti prive di revisione e di assicurazione. Gente sconsiderata che per risparmiare questa spesa non si rende conto di mettere in pericolo sé e gli altri». Restando sul tema della sicurezza stradale, quanti incidenti sono avvenuti nell’ultimo anno? Quanti mortali? «Siamo intervenuti in oltre 250 incidenti stradali sia con che senza feriti. Il 2016 si è chiuso con ben 4 incidenti stradali mortali, alcuni dei quali proprio in città: uno in viale Pio XI, un altro in via Terlizzi, uno sulla SS16 Bis ed infine in via Giovinazzo». Quali sono stati gli interventi extra portati a termine a cavallo tra 2016 e primi anni 2017? «Ce ne sono stati due in particolare. Il primo è l’alluvione del 16 luglio scorso, un episodio che ci ha testati, ci ha fatto capire quanto potessimo essere pronti in una situazione che non era una simulazione. In piena estate avevamo parte del personale in ferie, quindi siamo intervenuti in 7 ma con l’aiuto di Carabinieri, Vigili del Fuoco ed associazioni di volontariato. Tutto è andato secondo i piani, mi sono preso la responsabilità (dietro le direttive del Commissario Straordinario) di evacuare l’intero centro commerciale Mongolfiera, azione avvenuta in breve tempo, nella maniera più sicura possibile e senza incidenti. Siamo riusciti a fare anche vettovagliamento per tutti coloro impegnati soprattutto durante la nottata a liberare la zona dalle acque. Il secondo intervento extra è stata la nevicata del 6 gennaio. Qui il lavoro è stato più complesso perché non avevamo i mezzi. L›allerta meteo c›è stata ma nessuno avrebbe mai immaginato che la nevicata potesse raggiungere questo livello. Abbiamo chiesto le pale meccaniche ai contadini ed alle aziende della zone le quali non tutte sono state disposte ad aiutare, abbiamo acquistato circa 10 tonnellate di sale. Anche in questo caso fondamentale è stato l›aiuto di Vigili del Fuoco ed associazioni di volontariato. Certo le critiche non sono mai mancate ed è vero che si può fare sempre di più ma noi siamo soddisfatti del nostra tenuta in situazioni come queste». Tra mancanza di personale, una struttura con diversi problemi tra i quali l’ufficio per i disabili ai piani alti senza ascensore ed una stanza di 25mq circa in cui sono collocate sei postazioni, al limite della norma per la sicurezza, il lavoro della Polizia Locale va avanti imperterrito. Tra poco sarà impegnata con le attività in preparazione al Giro d’Italia e alla tappa che toccherà Molfetta, prequel di un’estate molfettese che la vedrà in prima linea come sempre nelle attività di controllo insieme agli altri corpi delle forze armate, garanti della sicurezza in città. Una città che non è mai contenta, una città sempre pronta a criticare ma mai capace di guardare e correggere la propria mancanza di civiltà. Un’educazione che deve essere invece insita nel cittadino. Soddisfatto però del lavoro dei suoi uomini, sempre sottolineando come si possa migliorare ma che per migliorare servono i mezzi ed il personale, Gadaleta ha chiuso l’intervista con una semplice quanto significativa affermazione: “Chi fa sbaglia, chi non fa critica”.
Autore: Daniela Bufo