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Dopo il cemento alla prima cala, il Wwf ora pianta tamerici al Gavetone INTERVENTO
15 ottobre 2003

Nonostante il ripetuto invito da parte del Forum cittadino di Agenda 21 a fermarsi per ragionare su quello che stava facendo, la locale sezione del Wwf ha deciso che non doveva aspettare oltre e ha proceduto alla piantumazione di 70 tamerici presso Torre Gavetone, minacciando di aggiungerne altri nei prossimi mesi. Il comportamento è incomprensibile, visto che il Wwf aderisce con suoi rappresentati al Forum, istituzione che ha fra i suoi obiettivi quelli di promuovere la partecipazione dei cittadini e stimolare nella città il dibattito sui temi ambientali. Il Wwf sembra dunque ritenere di sapere tanto bene quello che fa da non aver bisogno di confrontarsi con nessuno. Disgraziatamente l'iniziativa del Wwf è sbagliata. È sbagliata perché offre una foglia di fico alle manovre speculative che stanno per far scomparire ogni spiaggia libera a Molfetta. È sbagliata perché fa pagare, a chi già paga le tasse, ciò che è suo diritto avere: standard ambientali decenti. Ed è sbagliata nel merito. Infatti una volta avuta la brillante idea di rendere meno desolato (ma questo è un punto di vista discutibile, un po' come trovare desolate le scogliere di Dover) il paesaggio del Gavetone si poteva procedere in due modi: tendere alla rinaturalizzazione dei luoghi. Oppure ritenerli oramai urbanizzati e ragionare in termini di parco cittadino. La scelta di essenze (tamerici) che nulla hanno a che fare con la “macchia mediterranea”, nonostante quello che sostengono i luminari della locale sezione del Wwf, e nonostante i segni inequivocabili di una spontanea rinaturalizzazione della zona, esprime in maniera inequivocabile la scelta di procedere nella seconda direzione. Non si comprende allora il perché di un intervento tanto brutto, sotto l'aspetto della progettazione e della scelta delle piante. L'esposizione della zona ai venti e al salino non è una giustificazione: esistono una grande quantità di piante resistenti e di grande effetto paesaggistico. Bastava rivolgersi ad un esperto. Ma evidentemente al Wwf pensano di averne a sufficienza in casa. Purtroppo il Wwf locale ha trovato, per sfortuna dei cittadini di Molfetta, responsabili comunali dotati di scarsa sensibilità in materia ambientale, i quali tengono bordone alle pessime pensate che vengono generate in quella sezione: ne avevamo già avuto la prova con il muro in cemento armato costruito alla Prima cala. Ma quest'ultimo ai molfettesi piace, dicono. Se è per quello ai molfettesi piace immensamente anche andare in giro in macchina quando potrebbero più utilmente andare a piedi o in bicicletta (risparmiando tempo e guadagnando in salute), far defecare i cani per strada e poi guardarsi bene dal pulire, vandalizzare tutto quello che è possibile vandalizzare, costruire villette abusive sperando in un condono, scaricare inerti nei posti più belli della nostra campagna, ecc. Il fatto è che chi sostiene di essere ambientalista non dovrebbe ragionare nei termini di “cosa piace alla gente”, ma di cosa è utile all'ambiente. Antonello Mastantuoni
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