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Donne in giunta, la Consulta femminile chiede la solidarietà dei molfettesi Dopo che il Tar ha bocciato la giunta di centrodestra presieduta da Azzollini
17 settembre 2008

MOLFETTA - La Consulta femminile di Molfetta chiede solidarietà per la battaglia per l'inserimento delle donne nelle giunta comunale, soprattutto dopo la sentenza del Tar che ha intimato al sindaco Azzollini (Pdl) di sostituire un assessore con una donna. Il sindaco ha nicchiato e riproporrà la stessa giunta tutta al maschile, avviando la procedura per l'appello al Consiglio di Stato. «La nota vicenda della mancanza di rappresentanti femminili nella Giunta del Comune di Molfetta, ha portato alla sentenza del TAR Puglia, sede di Bari, che ha riconosciuto valide le motivazioni del ricorso promosso dalla Consigliera Regionale di Parità, dalla Presidente della Commissione Regionale di Pari Opportunità, dall'Associazione Tessere e dall'Avv. Francesca la Forgia, su sollecitazione della Consulta Femminile del Comune di Molfetta – dice la Consulta femminile di Molfetta -. Riteniamo che sia stato violato lo Statuto, che è fonte di diritto e legge fondamentale di un territorio. La legge non può essere né violata, né superata in quanto creerebbe un pericoloso precedente. Auspichiamo che la nostra voce diventi cassa di risonanza per creare un movimento di opinione che coinvolga tutte le donne e sostenga, attraverso azioni concrete, ulteriori iniziative, anche legali, per il consolidamento delle decisioni già espresse dal TAR Puglia, sede di Bari. Tale vicenda costituisce un punto fermo per il riconoscimento e l'affermazione dei principi di uguaglianza che ispirano la Costituzione Italiana, ed è indispensabile promuovere il coinvolgimento di tutti gli organismi di parità nazionali, regionali e locali. Chiediamo attestazioni di solidarietà da inviare alle alte cariche istituzionali dello Stato affinchè sia “assicurata la presenza dei due sessi nella Giunta”(art. 37 dello Statuto Comunale) e affermato il principio delle pari opportunità presente nell'art. 51 della Costituzione».
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