Don Tonino ricordato dal vescovo Cornacchia a 23 anni dalla morte
Vorrei poter ancora riscaldarmi al suono della sua voce, delle parole del suo amore per il signore, tuttavia non possiamo che trattenere nella memoria e nel cuore il suo ricordo. Le parole del vescovo Mons. Domenico Cornacchia hanno dato voce ai pensieri di tutti coloro che conservano il ricordo di Mons. Tonino Bello, un’anima buona, umile, un vescovo amato che, nonostante ci abbia lasciato ventitré anni fa, vive ancora nel cuore di molti. La celebrazione dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 20 aprile 1993, si è tenuta nella chiesa del Duomo di Molfetta proprio lo scorso 20 aprile. Nella chiesa, quella sera gremita di fedeli, l’atmosfera intensa e malinconica era quasi palpabile e tale è rimasta sino alla fine della celebrazione, apertasi con la processione dei sacerdoti, il vescovo in coda, e accompagnata dal suggestivo canto corale liturgico. Durante la celebrazione Mons. Domenico Cornacchia ha ricordato Don Tonino, essendo fra i tanti fortunati ad averlo conosciuto in prima persona. Tra un aneddoto e l’altro, il vescovo si è detto molto lieto di essere proprio nel Duomo quella sera, ha infatti affermato: “Il Duomo di Molfetta è un tempio, un gioiello d’arte e fede che racchiude i ricordi di generazioni di antenati verso cui dobbiamo provare gratitudine”. In più, stando alle parole di Mons. Cornacchia, il Duomo era anche il luogo dove Mons. Tonino Bello amava recarsi in solitudine nelle ora più silenziose della giornata; vi restava per ore, sia per, come lui stesso diceva, “ricaricare le pile”, sia per far compagnia al Signore. “Per questo – ha aggiunto Mons. Cornacchia – mi piace immaginare che lui sia presente proprio stasera, amato e benvoluto da tutti noi”. Uno degli aneddoti raccontati dal vescovo ha suscitato commozione nei presenti persi nel ricordo di quell’anima così buona, così pura. Con occhi lucidi egli ha raccontato di aver avuto il privilegio di celebrare con Mons. Tonino Bello una delle sue ultime messe, un lunedì, circa un mese prima della sua morte. Nonostante vi fossero solo quattro o cinque persone e Don Tonino fosse sul letto del dolore a causa della malattia, egli celebrò quella messa con un fascino ed un’intensità che nostro vescovo ha affermato di non poter in alcun modo dimenticare. “Quella – ha concluso Mons. Cornacchia – fu l’ultima volta che ci siamo visti su questa terra, da vivi”. Il vescovo ha infine invitato i presenti a non essere semplici estimatori della figura e delle azioni di Mons. Tonino Bello, ma a portare avanti il suo percorso concretamente ogni giorno. Dopo i sentiti ringraziamenti del vescovo, rivolti al sindaco di Molfetta, Paola Natalicchio, al coro, al servizio liturgico ed ai fedeli, i presenti sono stati invitati a spostarsi nella sagrestia del Duomo. Qui è infatti stata allestita la mostra dal titolo “Conosci Don Tonino?” che comprende il crocifisso caro a Don Tonino e sarà tenuta permanentemente nella sagrestia, aperta a tutti coloro vogliano ricordare il “nostro” vescovo.