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Don Salvatore Pappagallo una piazza per non dimenticare
15 settembre 2014

Capita spesso di inveire contro la tecnologia, contro i moderni mezzi informatici e non ultimi, contro i social network, capaci di rendere il mondo piccolo e raggiungibile comodamente da casa, ma anche di isolare. Ma sempre più spesso dimentichiamo il loro potere, grazie al quale molte situazioni vengono portate alla luce e “condivise”. Il Dott. Pantaleo Stanzione, di professione farmacista, ha fatto suo questo concetto, riconoscendo il potere dei social e creando la pagina facebook, Don Salvatore Pappagallo, a tre anni dalla scomparsa, per non dimenticare. I fatti: tre anni fa, pochi giorni prima del suo ottantesimo compleanno, scompariva Don Salvatore Pappagallo, fondatore della Scuola popolare di musica Dvorak, qui a Molfetta, fucina di talenti e artisti ormai conosciuti a livello internazionale. Di questo straordinario religioso, uomo di cultura e musicista raffinato, a tre anni dalla scomparsa, poco è stato fatto dalla città per ricordare la sua opera; messe di commemorazione, un concerto, iniziative a cui hanno preso parte pochi fedelissimi amici ed ex allievi. Chiediamo al dott. Stanzione perché ha creato la pagina facebook Don Salvatore Pappagallo, a tre anni dalla scomparsa, per non dimenticare? «Ho ripreso l’iniziativa lanciata dal giornale cittadino Quindici, all’indomani dalla scomparsa, affinché la vita e l’opera di don Salvatore fossero ricordate dalla città attraverso atti concreti come, ad esempio, l’intitolazione di piazza delle Erbe o dell’anfiteatro di ponente, l’istituzione di un museo ove rendere pubblicamente fruibili gli spartiti delle sue composizioni, lanciando, attraverso la pagina facebook, una raccolta firme». Il dott. Stanzione è una persona socialmente attiva, non nuova ad iniziative popolari. La farmacia di cui è titolare è ubicata nel popolare quartiere Cecilia di Modugno, un quartiere separato dal centro cittadino da circa sette chilometri, separato altresì dal quartiere San Paolo di Bari. La farmacia, afferma Stanzione, è frequentata da gente laboriosa che trova, nel farmacista, una figura di riferimento in un quartiere dimenticato dalle istituzioni che chiede migliore qualità di vita, servizi, luoghi di aggregazione. Stanzione si fa portavoce delle richieste dei cittadini di Modugno lanciando, dalla sua farmacia, una petizione che in poco tempo raccoglie più di mille firme che chiedono al Sindaco piste ciclabili, maggiori collegamenti con il centro cittadino, parchi per bambini. Riesce a far chiudere il traffico la domenica e a trasformare la strada lungo cui è ubicata la farmacia, in un grande parco all’aperto con esibizione di clown, giocolieri ed animatori che intrattengono adulti e bambini. Un successo! A volte basta poco, basta l’input dato anche dal singolo perché si crei un movimento, un gruppo. Stanzione non dimentica e si attiva affinché l’opera di Don Salvatore non cada nell’oblio; paragona Don Salvatore ad una sorgente d’acqua dalla quale ognuno attinge ciò che può. In un post del 13 agosto scorso sulla pagina facebook Don Salvatore Pappagallo, a tre anni dalla scomparsa, per non dimenticare, ha pubblicato una foto del vescovo Don Tonino Bello, grande amico di Don Salvatore, seguita dall’elencazione, che riportiamo fedelmente, di quattro motivi per i quali essere ricordato: 1) E’ stato un grande musicista. Diverso dagli altri della storia molfettese. Questi per quanto bravi e famosi hanno solo composto e divulgato più per lavoro o soddisfazione personale. Don Salvatore ha messo invece a disposizione degli altri il suo genio e la sua arte. 2) E’ stato un vero sacerdote riuscendo a svolgere la sua missione pastorale come gli altri e più degli altri, parlando correttamente una seconda lingua, quella musicale che gli ha permesso di combattere quello che lui chiamava «analfabetismo musicale ». 3) Levandosi il suo abito talare e poggiando la sua bacchetta, diventava uno di voi, il grande amico della sedia accanto pronto a scherzare, a ridere e, perché no, anche a condividere i vostri problemi di giovani o adolescenti di un tempo. 4) Il quarto motivo? Guardatevi attorno e ditemi se c’è qualcuno, musicista, sacerdote o individuo che dopo tanto lavoro svolto nella propria vita, è morto povero come don Salvatore. Un omaggio che è giusto riconoscere ad un uomo, un sacerdote che molto ha fatto per la nostra città, per i talenti o per semplici operai della musica, come definisce se stesso il Dott. Stanzione. Ed è il caso di dire, pertanto, che chi non ha voglia unirsi al gruppo dei silenti, si unisca al coro di ha deciso di esprimere la propria volontà nel ricordare don Salvatore, contattando Stanzione attraverso la pagina facebook da lui creata.

Autore: Beatrice Trogu
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