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Distruzione del mercato Minuto pesce a Molfetta, il sindaco Natalicchio: ho chiamato il Prefetto, la verità di questa storia verrà a galla, ne parleremo mercoledì nel coordinamento per l'ordine e la sicurezza
27 settembre 2015

MOLFETTA – Sul barbaro atto criminale della distruzione dei banchi di vendita al mercato Minuto Pesce di Molfetta, è tornata con determinazione il sindaco Paola Natalicchio (foto) informando i cittadini di aver interessato il Prefetto e confermando lo stato le ipotesi che all’origine della devastazione ci sia il clima di tensione fra i venditori con licenza e gli abusivi, nel cui ambiente sono orientate le indagini dei carabinieri.

«Ho interessato il Prefetto della situazione di Piazza Minuto Pesce – dice il sindaco -. Non solo della ignobile devastazione notturna, chiaramente criminosa, ma delle precedenti e numerose segnalazioni fatte circa la situazione di tensione all'interno del mercato tra "abusivi" e venditori con licenza. Stiamo operando un controllo interno su tutte le licenze per collaborare al massimo con gli organi inquirenti. La verità di questa storia verrà a galla. Presto. E non faremo sconti a nessuno. Il Prefetto ha già inserito il caso di Piazza Minuto Pesce nel prossimo coordinamento per l'ordine e la sicurezza di mercoledì. In concomitanza dovevo essere con il Gac a Expo a parlare proprio della nostra pesca. Valuterò nelle prossime ore l'annullamento della missione istituzionale. Chi pensava di piegare le istituzioni, stanotte, sarà piegato».

Naturalmente sull’episodio non mancano interventi di sciacallaggio politico, da parte di personaggi che hanno ricoperto cariche di partito, poi emarginati, ma che oggi continuano a rimestare nel torbido, al servizio dell’ex sindaco, per cercare attraverso tali speculazioni di recuperare il consenso perduto, dopo la spaccatura e la fuga della maggior parte di esponenti politici e consiglieri comunali dall’area del sen. Azzollini.
E così, non avendo argomenti, ripetono litanie e giaculatorie che i cittadini sono abituati ad ascoltare in consiglio comunale.
L’opinione pubblica appare costernata di fronte a questi atteggiamenti irresponsabili, in un momento in cui sarebbe necessario non speculare, ma dimostrare unità di intenti per manifestare pubblicamente contro questi criminali, altrimenti si rischia di fare involontariamente il loro gioco. La politica del muoia Sansone con tutti i filistei non si addice a persone civili e democratiche, che finiscono, per meri motivi politici, in una campagna elettorale mai conclusa, di danneggiare Molfetta e i suoi cittadini.

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